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Interviste
Pubblicato il 19/03/2007 alle 11:09:12Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Dolcenera intervistata da Andrea Turetta

di: Sarah Viola

Qualche settimana fa l'artista si e' sottoposta alla sfilza di domande di Andrea Turetta: vi proponiamo un estratto della lunga chiaccherata della quasi trentenne leccese, ma fiorentina d'adozione.

Qualche settimana fa l'artista si e' sottoposta alla sfilza di domande di Andrea Turetta: vi proponiamo un estratto della lunga chiaccherata della quasi trentenne leccese, ma fiorentina d'adozione.

Manu risponde, ribatte, insuana dubbi cosi' come e' nel suo carattere e traspare benissimo dalle sue apparizioni televisive. Il punto di forza di Andrea Turetta e' di aver accettato questo gioco, ma perdendosi d'animo, ma tenedo il ritmo in modo costante ...

Jazz, R’n’b e Rock sono i tuoi generi preferiti, eppure il Rock-Dark lo trovi a Firenze dove, tra l’altro, fondi la band I Codice Zero. Il genere calza? Indi, che ricordi hai dell’esperienza in terra toscana?
In Toscana, ho suonato con diversi gruppi, ha fatto cover-band, jazz, funky pure, anche di rock… ‘I codice zero’ sono stati la mia prima band a Firenze, ed ho passato dei bei momenti con loro, perché abbiamo fatto tanta gavetta; tutti i ragazzi della band sono in realtà, dei musicisti professionisti, che mi hanno insegnato e dato tanto. E’ stata una bella esperienza...

Dolcenera è il tuo nome d’arte e scaturisce da un tributo alla canzone omonima scritta da Ivano Fossati per Fabrizio De André. Il piacere dev’essere doppio… .
Eh! Doppio perché?! Quella canzone è un capolavoro eppoi perché la parola Dolcenera, mi rispecchia anche caratterialmente, così come la pioggia che arriva e pare dolce ma, in realtà, è un’alluvione. C’ho questi due lati, di dolcezza e grinta o razionalità ed istinto, molto spiccati, che cerco di mettere d’accordo ogni giorno.

L’amore per la musica è un fattore genetico-ereditario, però lo devi, in particolare, al pezzo “Imagine” di John Lennon da un lato, Lucio Fabbri e Roberto Doné, dall’altro…
Imagine di John Lennon è il primo pezzo che ho cantato quando ho smesso di studiare la musica classica, o meglio, gli studi classici di pianoforte. Poi con Lucio Fabbri ho cominciato ad arrangiare i miei brani in studio, quindi a realizzarli effettivamente, mentre Roberto Doné è stato il mio primo manager...

De André, Fossati, De Gregori, Vasco Rossi, CSI, M. Jackson, Ligabue, sono tra i tuoi punti di riferimento. Non c’è una donna. Un caso? Eppoi, manca qualcuno all’appello?
Ne mancano indubbiamente tanti all’appello. Una donna non c’è tra i primi della lista magari, però c’è sicuramente. Ad esempio a me piace molto Tori Amos…


Moltissimi di noi qui a Firenze la ricordano, ma sarebbe bello farle una intervista solo sul suo rapporto con quegli anni, quando venne a sciacquare i panni in Arno ...

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