Gli studi di registrazione Abbey Road compiono 75 anni
di: Antonio Ranalli
Gli studi di registrazione di Abbey Road, che aprirono nel 1931 e festeggiano tra qualche giorno i loro 75 anni. Sul celebre passaggio pedonale immortalato dalla copertina dei Beatles, centinaia di turisti si fanno fotografare ogni giorno. Gli studi di registrazione di Abbey Road, che aprirono nel 1931 e festeggiano tra qualche giorno i loro 75 anni. Sul celebre passaggio pedonale immortalato dalla copertina dei Beatles, centinaia di turisti si fanno fotografare ogni giorno.
Per tutti gli appassionati di musica, il loro nome e' sinonimo di Beatles, e comprensibilmente: i Fab Four vi registrarono un album omonimo e fu sempre li' che il quartetto, tra una session nervosa e l'altra, ando' in pezzi tra il 1969 e il 1970.
Ma gli studi di registrazione di Abbey Road, che aprirono nel 1931 e festeggiano tra qualche giorno i loro 75 anni, hanno avuto un ruolo ben piu' ampio nella storia della musica britannica e non. Gli studi sono ancora oggi ospitati in un'austera palazzina giorgiana al numero 3 dell'omonima strada nel quartiere residenziale di St. John's Wood nel nordovest di Londra. E ancora oggi sono meta di moltissimi musicisti in vetta alle classifiche di mezzo mondo, mentre all'esterno, sul celebre passaggio pedonale immortalato dalla copertina dei Beatles, centinaia di turisti si fanno fotografare ogni giorno. Aperti da una session di Sir Edward Elgar, che vi registro' Land Of Hope And Glory il 12 novembre del 1931, gli Abbey Road Studios hanno veramente fatto la storia della musica, grazie all'eccellente acustica e all'alta tecnologia che da sempre viene usata.
Fu tra le loro mura che il 16 settembre 1944 George Gershwin fece la sua ultima registrazione, prima che il suo aereo sparisse mentre sorvolava la Manica (i nastri restarono inediti per 50 anni, fino alla scadenza dei diritti d'autore di Gershwin). Negli anni Cinquanta, le sale ospitarono musica ma anche sketch radiofonici con le voci di Peter Sellers e Peter Ustinov.
Fu qui che fu inciso il rimo singolo Rock and roll della storia inglese, "Move It" di Cliff Richards, uscito nel 1958. E fu sempre ad Abbey Road, una sera di giugno del 1962, George Martin, all'epoca capo dell'etichetta Parlophone, incontro' quattro ragazzi di Liverpool, che trovo' terribili, salvo poi farli diventare i musicisti piu' famosi di tutti i tempi. Gli stessi Beatles scrissero qui l'ultimo atto della loro saga, registrando tra liti e tensioni "I Me Mine" il 3 gennaio 1970. Ma non sono solo i fan beatlesiani ad avere ricordi fondamentali legati ad Abbey Road.
Fu qui che i Pink Floyd reinventarono la loro carriera e incisero The Dark Side Of The Moon, destinato a diventare uno degli album piu' venduti della storia del rock, e anche Wish You Were Here. Ma ad Abbey Road, tra i Sixties e gli Eighties, passarono artisti come Simple Minds, Spandau Ballet, Boney M, Mike Oldfield, Kate Bush, Sting. E negli anni Novanta le loro mura ospitarono una nuova generazione di pop britannico, grazie alla possibilita' di registrare live nello studio (cioe' senza sovraincisioni): dai Radiohead ai Blur, dai Travis ai Texas. Le Spice Girls ci incisero "Spice World" e, ricorda l'Independent "per qualche settimana, con tutti i fan ammassati all'esterno, era come se fossero tornati gli anni Sessanta". Abbey Road, a 75 anni, gode di ottima salute, e non e' solo oggetto di pellegrinaggi nostalgici. Sta per partire una serie di concerti organizzati dall'emittente tv Channel 4, che si chiamera' "Live from Abbey Road", mentre George Martin si appresta a lanciare proprio da questi studi "Love", un album di remix sperimentali di canzoni dei Beatles, fatti a partire dai brani originali qui registrati.
Articolo letto 3406 volte
|