Proseguono gli incontri di Vecchioni con i fans - Roma 15 Novembre 2007
di: Maristella Panepinto
Il cantautore milanese, ieri, è stato alla Feltrinelli di viale Libia, a Roma, per presentare il nuovo album e il suo libro di poesie d'amore. Nel corso dell'incontro dibattito con i fans e dialogo con un commentatore d'eccezione. Il cantautore milanese, ieri, è stato alla Feltrinelli di viale Libia, a Roma, per presentare il nuovo album e il suo libro di poesie d'amore. Nel corso dell'incontro dibattito con i fans e dialogo con un commentatore d'eccezione.
Gli amanti delle parole d’autore, hanno sfidato la pioggia battente e il traffico congestionato del centro città. Ieri pomeriggio - alla Feltrinelli di viale Libia - di parole, vere, affascinanti, dolci se ne sono dette tantissime.
Protagonista assoluto quel Roberto Vecchioni, che non ha bisogno di presentazioni, perché parla con la sua musica, con l’essenza che traspare da ogni suo verso – e non a caso uso questo termine, perché Vecchioni è uno dei pochissimi poeti rimasti nella musica italiana. Vecchioni ha presentato tanto il suo libro di poesie giovanili, “Di sogni e d’amore”, quanto il suo ultimo album, “Di rabbia e di stelle” – etichetta Universal.
Due titoli che sembrano un incrocio di sensazioni, che intercalano la vita intera di un artista, che difende, sempre e comunque, il coraggio di dire quel che pensa. Vecchioni ha iniziato a parlare al suo pubblico con il suo piglio da insegnante che, prima dei libri, desidera conoscere le anime di chi li ha scritti. Ha proceduto come un fiume in piena, catapultando, negli sguardi di chi lo stava ascoltando, parole, buoni propositi, ideali. Ha parlato della sua spiritualità, quella che ha voluto infilare per intero nel disco. “Dio ci ha dato dei talenti, ha detto. C’è un momento nella vita di ciascuno di noi in cui dobbiamo avere il desiderio di rendere questi talenti. Questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto a creare questo disco”. Il disco ha una varietà di temi e di musicalità, che lo rende stimolante, per nulla ripetitivo, mai scontato. Gli arrangiamenti spaziano dal country, al pop, alle ritmiche del rock springsteeniano, fino alle melodie da ballad. I testi sono intimi, ricercati, ma senza sofisticazioni. Si parla, dall’inizio alla fine, d’amore, declinato in maniera malinconica, spirituale, dichiarante.
Il singolo, “Non lasciarmi andare via”, che è già da un paio di settimane in rotazione, ha l’aria di una dichiarazione d’amore rinnovata, densa dei sali scendi di un rapporto che ha già dato tanto, ma che ha ancora tante altre cose da dare. “L’amore, ha detto Vecchioni, è un diluvio di sensazioni che non possono essere imbrigliate in canzoncine. L’amore è unire delle anime con un filo di sentimento, che è altra cosa rispetto alla semplice comprensione”. Nel corso del dibattito, a cui ha partecipato anche una delle firme storiche della critica musicale, Paolo Zaccagnini, non sono mancati i riferimenti al sociale e alla politica. Vecchioni ha parlato di ideali, di coerenza. “E’ facile fare i forti con i deboli e i deboli con i forti, ha detto. In politica, poi, la cosa più semplice del mondo, al giorno d’oggi, è di fare volta gabbana al primo imprevisto. Le idee, le posizioni prese, vanno al di là e vanno difese sempre”. Vecchioni, con la tempra di un parlatore di razza, si è raccontato e lo ha fatto con spontaneità, parlando della sua adolescenza milanese, dai primi amori assolutamente sublimati, fino alla scoperta del sesso e poi della sua storia d’amore, nella quale investe sentimento da anni e anni. Ha condito il tutto con punte di adorabile giovialità – qualche parolaccia qua e là e poi sorrisi alle vecchie conoscenze, presenti nel pubblico. Alla fine dell’incontro ha letto un paio di poesie, scritte con un gusto estetico talmente alto, che, ascoltandole, quasi sembrava impossibile che, al tempo, a comporle fosse stato un diciottenne. L’ultimo verso, che ha dedicato al suo pubblico, prima di chiudere l’incontro, è stato: “ci siamo incontrati nei pressi di un miraggio”.
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