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Interviste
Pubblicato il 02/10/2002 alle 15:49:36Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Noir Desir: per la musica e contro Berlusconi

di: Antonio Ranalli

Abbiamo incontrato per voi i Noir Desir, in occasione del loro tour italiano. La band francese ha venduto oltre 70 mila copie con il nuovo CD "Des Visages des Figures". Tra musica e politica ecco cosa ci ha raccontato il cantante Bertrand Cantat.

L'appuntamento e' a Roma, in uno dei club piu' esclusivi della musica dal vivo. Sono quasi le 12 quando vedo arrivare, davanti all'Horus Club di piazza Sempione, un gruppo di ragazzi, simpatici ed allegri: dicono qualcosa in francese, e allora deduco subito che sono i membri dei Noir Desir. E' incredibile come questa band abbia raggiunto il successo in Italia dopo tanti anni passati nell'anonimato. E' bastato il singolo "Le vent nous portera" (che ha venduto oltre 50 mila copie) a creare un caso nel nostro paese, a vedere di nuovo in hit parade una band francese che fa dell'ottima musica. I Noir Desir sono famosi in Francia anche per il loro impegno sociale. Hanno suonato con Manu Chao (che ha suonato con loro nel singolo "Le vent nous portera") e tenuto concerti per persone in difficolta'. Ora la band e' in Italia per un mini tour, che vede come special guest l'ottimo Giorgio Canali dei P.G.R. Il successo ottenuto dall'album "Des Visages des Figures" (pubblicato dalla Carosello) non gli ha sopresi piu' di tanto. Insieme agli altri colleghi della stampa incontriamo Bertrand Cantat. Un ragazzo davvero simpatico, che non riesce a capacitarsi di come mai nel nostro paese sia stato eletto Silvio Berlusconi.

A Parigi avete tenuto un grande concerto per i "Sans Papier" (i barboni). In Italia per chi vorreste suonare?

A Parigi abbiamo suonato per un gruppo di sostegno agli immigrati, che fa capo a varie associazioni. In Italia suoniamo conto. Il problema e' che in Italia c'e' una situazione difficile perche' e' il popolo che ha eletto Berlusconi.

Con "Le vent nous portera" avete raggiunto un successo straordinario in Italia. Molti cantano questa canzone, senza pero' saperne il significato. Che ne pensate?

La canzone rappresenta la nostra vita. Tutti noi siamo abituati ad ascoltare canzoni straniere senza conoscere il significato delle parole. Forse e' un bene ascoltare la canzone in una lingua straniera. Gli anglosassoni, per esempio, riescono a far viaggiare le proprie canzoni in tutto il mondo. Quindi perche' non farlo anche con il francese? Tutta la musica puo' circolare liberamente. L'emozione non puo' essere capitalizzata. Sogno una musica africana al primo posto della hit-parade. Una canzone straniera puo' uscire da un momento all'altro e arrivare prima in classifica.

Non vi infastidisce il fatto che molti hanno acquistato il vostro disco per la presenza di Manu Chao?

Certo che no. Sono felice che il pubblico italiano mi veda come una collaboratore di Manu Chao. Speriamo anzi che il nostro successo apra la nostra ad altrettanti gruppi validi.

Come vedi la situazione musicale del tuo paese?

Anche da noi come in Italia ci sono tanti gruppi validi che hanno difficolta' ad emergere. Purtroppo in questo periodo c'e' in giro tanta musica "manipolata" proveniente da trasmissione televisive come la vostra "Operazione trionfo". Il che e' molto negativo. Noi abbiamo molto rispetto per chi fa musica vera, non controllata. Secondo noi devono essere gli artisti ad imporre le loro condizioni alle case discografiche, e non come succede il contrario.

Siete un gruppo molto impegnato politicamente. E' un aspetto per voi importante?

Oggi la gente non ha piu' coscienza politica. Nonostante tutto noi continuiamo ad avere delle convinzioni politiche che provengono dalla nostra vita e sono presenti nei nostri dischi. Siamo molto preoccupato per quanto sta accadendo in Europa. Non non portiamo avanti un ideologia ma dei valori. Per esempio quella sta accadendo in Italia e' per noi molto preoccupante. Tutto il potere che detiene Berlusconi sta riducendo il popolo italiano ad una marionetta. L'aiuto a Bush mostrato da Berlusconi, inoltre, e' molto pericoloso. Vogliono fare una guerra per altri motivi, che poi conosciamo tutti: il petrolio. E' oggi il popolo dell'Iraq vive ancora con uno scandaloso embargo.

Ma lo sapete che il nostro presidente del consiglio scrive anche canzoni?

Questa cosa mi e' nuova....

Certo, scrive canzoni in napoletano e presto pubblichera' anche un disco...

Io amo la musica napoletana. Ma preferisco ascoltare i cantanti di strada, che fanno musica napoletana vera, piuttosto che le canzoni di Silvio Berlusconi. Questo fatto pero' mi ricorda qualcosa. Anche da noi c'era un certo Bernard Tapie, che prima era in politica ed era pure presidente di una squadra di calcio, l'Olimpique Marsiglia. Poi anche lui si e' dato allo spettacolo: televisione, canzoni, cinema... Almeno lui ha smesso di fare politica.

Che cosa ne pensate del fenomeno della pirateria discografica?

Si tratta di una faccenda un po' complicata, anche se per noi va bene se consente ad un po' di persone di guadagnarsi da vivere. Noi vorremmo che la musica fosse libera. Come artisti viviamo bene. Il fatto che un disco sia pirata vuol dire anche che e' un lavoro di successo. Comunque se il prezzo dei dischi fosse meno caro potrebbe esserci meno pirateria.

Mentre stavate registrando il nuovo album, avete immaginato al potenziale, in termini di successo, che avrebbe potuto avere?

Assolutamente no. Se quando fai un disco immagini gia' il tuo successo credo sia un grave errore. Per noi poteva accadere anche il contrario.

Nel tour italiano suonerete insieme a Giorgio Canali, una vostra vecchia conoscenza, visto che ha collaborato con voi in passato. Quali altri artisti conoscete e riteneti interessanti?

Tra i nostri gruppi preferiti ci sono senza dubbio i Mau Mau.





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