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Pier Cortese – Contraddizioni (Universal)di: Antonio Ranalli Album di esordio per il cantautore romano Pier Cortese, che si propone con un album fresco ed originale, nella migliore tradizione della scuola romana. All’appello mancava soltanto lui. La nuova scena romana, quella per intenderci che si e’ formata attorno al “The Place” di via Alberico, negli ultimi due anni e’ esplosa in maniera decisamente interessante. Prima con Simone Cristicchi che, oltre ad aver pubblicato un album superlativo (“Fabbricante di canzoni”) ha vinto tutto quello che c’era da vincere (all’appello manca solo il Premio Tenco per cui e’ in lizza nella cinquina), poi l’intimista Marco Fabi, quindi l’ironico e poliedrico Leo Pari. Ora e’ il turno di Pier Cortese che, i lettori piu’ attenti ricorderanno per essere stato animatore, insieme a Cristicchi e a Fabi, dello spettacolo “Canzoni sul divano”, che ha girato un po’ nei locali romani e non solo. Lo scorso anno il singolo “Souvenir” era girato parecchio in radio, tanto che faceva presagire ad un’imminente pubblicazione del CD. Ed invece c’e’ voluto per un anno di lavoro. Ma l’attesa non e’ stata vana. Rispetto ai suoi amici-colleghi, Cortese rappresenta il lato piu’ poetico. Lo dimostra sin dalle note iniziali de “Il Clown”, brano che venne già presentato qualche tempo fa con Bmg, ma qui riproposto in una versione completamente rinnovata. “Il Clown” può essere visto come la versione attualizzata de “I Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, riprendendo dalla celebre opera lirica l’atmosfera e il dramma che vive chi, ogni giorno, e’ costretto ad indossare una maschera per far ridere il pubblico. Il CD, che scorre e si lascia ascoltare traccia dopo traccia, prosegue con la sentimentale “Prima che cambierà” e l’ispirata “Non capirò mai”. Il momento piu’ bello dell’album arriva con “Contraddizioni”, che da’ il titolo al disco (pare che il brano venne presentato alla commissione del recente Festival di Sanremo, ma per inspiegabili motivi non e' stato accolto). Pier cita Terence Hill e il Napoli in serie B, chiedendosi perché “non gioca in serie A”, e soprattutto perché “l’amore lo scudetto non ce l’ha”. Una storia d’amore viene vista come un incontro di calcio dove gli alti e bassi del rapporto si muovono come l’andamento in classifica di una squadra, il tutto seguendo le orme di Nick Hornby, scrittore teorico della ”Febbre a 90”. Si passa poi a “Souvenir”, storia di un arrivederci che pero’ si trasforma in un addio, perche’ lei confessa al giovane innamorato di essere lesbica. Sono del resto storie che i giovani di oggi vivono piu’ frequentemente, anche se Pier mostra un solido attaccamento alle proprie radici (la Calabria, terra dei suoi genitori), e lo conferma nel brano “Donne di paese”. Tra le 12 tracce non manca all’appello “Il basilico”, tra i brani piu’ apprezzati dal vivo del cantautore che, anche in studio, riesce a trasmettere le stesse emozioni della dimensione live. Un album fresco ed originale, che ben rappresenta un cantautore da seguire con attenzione. Articolo letto 8297 volte Riferimenti Web
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