Têtes De Bois: Avanti Pop Libro + Dvd (Il Manifesto)
di: Paolo Ansali
Un tour come quello dei Têtes De Bois per Avanti Pop andava raccontato, così come è successo per il libro e il DVD che fanno capire meglio la loro singolare operazione
in alcuni luoghi simbolo del lavoro.
Un tour come quello dei Têtes De Bois per “Avanti Pop” andava raccontato, così come è successo per il libro e il DVD che fanno capire meglio la loro singolare operazione in alcuni luoghi simbolo del lavoro. Come palco c’è sempre il camioncino Fiat 615 del ’56, l’unico palco che non ha bisogno dell’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico (al massimo prende una multa per divieto di sosta), utilizzato dalla prima, storica esibizione nel ’92 a Campo De Fiori, sotto la statua di Giordano Bruno. L’affiatato sestetto romano è composto da Andrea Satta alla voce, Angelo Pelini (tastiere), Carlo Amato (basso), Maurizio Pizzardi (chitarra), Luca De Carlo (tromba) e Lorenzo Gentile alla batteria. Il libro “I diari del camioncino”, con l’introduzione di Riccardo Bertoncelli, è curato da Timisoara Pinto, giornalista, autrice e conduttrice con Maria Cristina Zoppa di “Scherzi della memoria” su Radio1, ha realizzato per la collana Via Asiago 10 il CD di Matteo Salvatore.
Il progetto è un vero e proprio "canzoniere" con parole e musiche raccolte girovagando e indagando. Il tour delle “Teste di legno” è partito con l’anteprima all’Auditorium Parco Della Musica l’8 maggio di due anni fa. Ha poi toccato luoghi simbolo come lo Stabilimento Fiat a Melfi, 16 minuti di concerto, il tempo del cambio-turno, le ex Cartiere di Isola Liri, qui c’erano anche Nada e Daniele Silvestri, le acciaierie di Terni e poi ancora su, al porto e ai cantieri di Monfalcone. Sono arrivati al Festival Di Sanremo, ospiti di Paolo Rossi, con cui hanno eseguito “In Italia si sta male” di Rino Gaetano, vestiti da garibaldini. C’è scappata anche la seconda Targa Tenco, come migliori interpreti. Tanti gli ospiti e gli amici incontrati lungo la strada. Quello che contano sono gli operai e le loro preziose testimonianze, per raccontare da vicino il mondo operaio nell’era del terziario avanzato e dei call center. Il nuovo inno generazionale sarà “Avanti Pop, alla riscoop, bandiera rock!”.
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