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Pubblicato il 27/07/2006 alle 18:54:15Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Concluso il congresso tutto telematico della R.E.A. Radiotelevisioni Europee Associate con proposte a favore della nuova musica italiana

di: Giancarlo Passarella

E' stata varata una piattaforma radiotelevisiva: con grinta il Presidente Antonio Diomede ha sottolineato come le piccole radio e tv italiane devono non omologarsi anche nella programmazione, dando spazio ai giovani e poco alle major.

E' stata varata una piattaforma radiotelevisiva: con grinta il Presidente Antonio Diomede ha sottolineato come le piccole radio e tv italiane devono non omologarsi anche nella programmazione, dando spazio ai giovani e poco alle major.

Un mese per raccogliere i pareri di tutti, un mese in cui l'e-mail della R.E.A. e' stata sommersa di pareri ed opinioni: poi l'incontro fisico di qualche giorno fa ed ecco il documento finale che e' stato prodotto.
Noterete che la presa di posizione e' finalmente decisa, punta l'indice su cose concrete e non si limita al mero politichese...

La REA – Radiotelevisioni Europee Associate – l’associazione delle emittenti locali ha concluso la fase Congressuale, il cui dibattito si è svolto on line, con l’approvazione della Piattaforma Radiotelevisiva da presentare al Presidente del Consiglio Romano Prodi, al Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e agli altri ministeri competenti.

Il Congresso, dopo aver dibattuto la relazione del Presidente Antonio Diomede con 114 interventi pervenuti on line, in via di pubblicazione integrale sul sito associativo www.reasat.it, ha approvato la Piattaforma Radiotelevisiva nella quale è detto: “ occorre incidere sul Governo Prodi affinché si affermi anche nel nostro Paese una vera forza “sindacale” , leale e trasparente, capace di partecipare attivamente alla formazione di un nuovo corso per la riforma del sistema radiotelevisivo italiano e europeo”.

La Piattaforma Radiotelevisiva elenca pochi qualificanti punti che la nuova dirigenza della REA è impegnata a perseguire durante il triennio 2006 – 2009. In particolare, riferisce il documento, “la tecnologia digitale applicata alla radio e televisione deve essere una irripetibile occasione per l'affermazione del pluralismo per il possesso dei mezzi di comunicazione e della libertà d'informazione sanciti dall'articolo 21 della Costituzione italiana. Dunque l'abbattimento di ogni duopolio è il principale obbiettivo da perseguire per democratizzare il comparto della comunicazione”.

Confermato il semaforo rosso della REA sulle società Auditel e Audiradio delle quali, guarda caso, sono azionisti di maggioranza RAI - Mediaset e UPA. Nella Piattaforma si legge: “nonostante il recente intervento dell'Autorità TLC sui dati di ascolto (Delibera 85/06/CSP), finché i rilevamenti saranno affidati a società controllate da RAI, Mediaset e Reti nazionali, dal paniere della pubblicità e, quindi dalle risorse economiche e tecnologiche, saranno sistematicamente escluse le emittenti locali. E' obiettivo prioritario della REA abbattere tale situazione affinché si realizzi quel "pluralismo" e quella "libertà d'informazione" tanto invocata dai politici e dai governi di turno”.

Le risorse radioelettriche sono un bene dello Stato e non sono infinite. La REA insiste nella richiesta di attuare i Piani di Assegnazione delle Frequenze radiofoniche e televisive senza ulteriore differimento e diversivi. Intanto, il censimento delle frequenze preannunciato dal Ministro Gentiloni può essere una buona occasione per reperire canali televisivi e frequenze radiofoniche per migliorare "l'intasato" spettro radioelettrico esistente. A tal proposito, sia ben chiaro, i costi di tale censimento non potranno essere accollati alle emittenti locali già sufficientemente spremute da canoni, tasse e gabelle di vario genere.

Un'altro delicato tasto affrontato dalla REA è quello dei diritti d'autore e dei diritti connessi. Il Congresso è concorde nella difesa e tutela del diritto d'autore per lo sviluppo della cultura musicale e artistica in generale ma ritiene di proporre l’abrogazione dei “diritti connessi” dalla legislazione italiana. A tal proposito la REA svilupperà una serie di iniziative atte ad introdurre nell'emittenza locale gli artisti cosiddetti "minori" e le etichette "indipendenti" al fine di ridimensionare lo strapotere delle Major che altro non hanno saputo fare in questi ultimi anni che oscurare i veri talenti e gli artisti emergenti per scopi esclusivamente affaristici e di mercato.

Un pericoloso fenomeno di degenerazione democratica e di clientelismo politico si è affacciato negli Enti locali per via della discrezionalità con cui gli Amministratori assegnano la Pubblicità istituzionale destinata per legge alle emittenti locali. Nel confermare la validità della norma di legge, la REA chiede che siano emanate norme trasparenti per l'assegnazione delle Pubblicità Istituzionale.

Alla Presidenza della REA è stato confermato Antonio Diomede mentre nel Consiglio Generale sono entrati Francesco Comellini (Rapporti Istituzionali), Giuseppina Di Cosola (Segreteria), Italo Mastrolia (Consulente Legale), Angela Averame, Salvatore Barbieri, Angelo Blasi, Alberta Brandimarte, Carlo Buonarrigo, Filippo Cagalli, Sandra Covino, Antonio Furia, Luigi Conte, Federico Devoto, Maria Ferletic, Ottaviano Gentile, Guido Gheri, Ettore Giuffrida, Francesco Massara, Salvatore Riso, Licinio Saracini, Giulio Simcich, Mauro Todisco

REA - Radiotelevisioni Europee Associate

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