Max Gazzè – Pescara (Pala Papa Giovanni Paolo II) 30/01/2016
di: Manuela Ippolito Giardi
Maximilian doveva essere lo pseudonimo con cui far uscire un album sperimentale, e invece ha dato il titolo a un disco di ottime canzone. Che anche dal vivo fanno presa sul pubblico e confermano Max Gazzècome uno dei migliori artisti italiani. "Maximilian" doveva essere lo pseudonimo con cui far uscire un album sperimentale, e invece ha dato il titolo a un disco di ottime canzone. Che anche dal vivo fanno presa sul pubblico e confermano Max Gazzè (nella foto di Angelo D’Aloisio) come uno dei migliori artisti italiani in circolazione. Successo a Pescara per la prima data del tour.
L’ultimo capitolo discografico del cantautore romano contiene un totale di dieci brani nuovi che anche dal vivo fanno molta presa sul pubblico. Max Gazzè si è presentato a Pescara, per la prima nazionale del nuovo tour. E’ proprio il recente singolo “Mille volte ancora” ad aprire le danze di una serata in cui l’artista ha ben condensato i suoi successi, con i brani più recenti e anche quelli del suo primo album “Contro un’onda del mare”.
L’artista è salito sul palco intorno alle 22, sullo sfondo di una scenografia caratterizzata da luci e attrezzature multimediali. “Grazie Pescara. E’ un vero piacere tornare qui dopo un anno” ha detto l’artista. Dopo “Mille volte ancora” Gazzè ha inanellato una serie di brani al fulmicotone come “Megabytes”, “I tuoi maledettissimi impegni”, “Il timido ubriaco”, “Il solito sesso”, “Su un ciliegio esterno”, “Nulla”, “Ti sembra normale”, “Cara Valentina”, “Sul fiume”, “Raduni ovali”, “La favola di Adamo ed Eva”, “L'uomo più furbo” ed “Edera”. L’artista aveva annunciato che questo nuovo tour sarebbe stato senza dubbio diverso dai precedenti, più spettacolo e accurato anche dal punto di vista scenografico. E di certo non ha deluso le attese. Sono poi arrivate in sequenza “L'amore non esiste” (dal disco realizzato non Niccolò Fabi e Daniele Silvestri”, “Questo forte silenzio”, “Mentre dormi” e la conclusiva “La vita com'è”.
Urla di gioia dal pubblico presente, che ha riempito il Palasport di Pescara in ogni ordine di posto. L’artista è tornato quindi per proporre una sorta di medley di brani provenienti dal suo primo disco, ovvero “Il bagliore dato a questo sole”, “Sirio è sparita”, “Quel che fa paura” e “L'eremita”. Ma è stato solo l’assaggio di un gran finale, concluso dai classici “Vento d'estate” e “Una musica può fare”.
(ha collaborato Rossella Leonardi)
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