Fastball Records mette sotto contratto i Krashkarma che con Straight to the Blood colpiscono a vuoto…
di: Emanuele Gentile
L’album Straight to the Blood dei Krashkarma ci permette di fare un viaggio all’interno del c.d. nu metal. Ossia heavy metal modernista e ipertecnologico. L’album “Straight to the Blood” dei Krashkarma ci permette di fare un viaggio all’interno del c.d. “nu metal”. Ossia l’heavy metal modernista e ipertecnologico. Questo perché l’album appare come una sintesi di tutto ciò che fa rima con contemporaneità e modernismo. Quali le caratteristiche del nu metal? La base del sound parte sicuramente dal thrash metal che viene spogliato ulteriormente di certe fragranze heavy metal e reso asciutto. Quasi disidratato. Su questo scheletro vengono impiantati venature che fanno riferimento al pop e all’elettronica. Anzi l’elettronica gioca un ruolo fondamentale.
Queste caratteristiche le troviamo in “Straight to the Blood”. Anzi dilatate ed amplificate all’eccesso. Sembra di ripassare tutti gli standard del genere. L’aggressività dei Machine Head. La violenza straniata dei Korn. Certo industrial alla Nine Inch Nails. Il gotico post-metal dei Killswitch Engage. Ed ecco a voi i Krashkarma. Oserei dire che il gruppo di Los Angeles è un gruppo format. Nel senso che produce brani che rispondono in maniera fedele agli standard del genere. Pure troppo a mio avviso.
Certo…la produzione è micidiale. Forse è l’aspetto più positivo dell’album. E’ uno dei migliori album che ho ascoltato sotto questo profilo. La produzione da una dinamicità tale all’insieme che non vi dico. Infinite linee di chitarre. Una batteria dove si ascolta distintamente il suono di ogni componente. Il basso sembra sdoppiansi in mille. La voce straripa con effetti ad iosa e cori fino alla nausea. Questo è il risultato di una produzione iper-tecnologica dove quasi la bravura del gruppo passa in secondo ordine. Oramai in studio anche un somaro può rassomigliare a Pink Floyd, Led Zeppelin o Elp. Basta saper programmare la macchina…
Cosa dire? Non sono convinto di questo “Straight to the Blood”. Mi pare un album costruito a tavolino per inserirlo in un ambito musicale ben definito. Moda? Certamente. Nel campo del nu metal si applicano bene i principi del marketing. Nessuna originalità e suoni già sentiti a volontà. In breve, sono davvero incapace di fornire un profilo valutativo del gruppo. Che gioca a fare marketing, ma che convince molto poco per originalità e personalità. Vedremo come va a finire…
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