Giancarlo Passarella sul settimanale Gente: perché la musica del passato ed il buon rock non passano mai di moda?

di: Francesca Odette Croxignatti

Nell'intervista a pagina 23 (realizzata da Angelica Amodei) vengono analizzati i mille aspetti che una canzone ha nel tempo, sia da un punto di vista sociale, aggregativo ed anche commerciale, partendo da Nel blu dipinto di blu.

Nell'intervista a pagina 23 (realizzata da Angelica Amodei) vengono analizzati i mille aspetti che una canzone ha nel tempo, sia da un punto di vista sociale, aggregativo ed anche commerciale, partendo da Nel blu dipinto di blu.

Sul settimanale Gente in edicola da oggi Lunedì 24 Novembre (in copertina Massimo Ranieri) una intervista che ci coinvolge molto da vicino! Nelle pagine Persone e fatti, il nostro diretur Giancarlo Passarella fa un'analisi dettagliata sul perché la musica del passato non passa mai di moda. Anzi è la più ascoltata, come stabilito da una classifica della SIAE sugli ultimi 20 anni di musica. Giancarlo Passarella dice tra l'altro ...
Il primo aspetto è psicologico: alle canzoni del passato sono legati i più bei ricordi della nostra infanzia e giovinezza. Poi c’è un motivo sociale: a un brano sono associati non solo i ricordi personali, ma un periodo storico, comune non solo al singolo, ma alla massa. Infine, l’aspetto economico: per una casa discografica rilanciare canzoni già famose costa meno che lanciare un artista nuovo. E con la certezza di vendere il prodotto....

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