The Open Door degli Evanescence: tredici intensi brani ci aspettano nei negozi di dischi dal 29 settembre
di: Giuliana Matilde Sonica
Mercoledi' 13 Settembre vengo invitata allo show case degli Evanescence a Milano. La cantante Amy Lee ci parla del nuovo album, mentre si annuncia l’unica data italiana del tour all’Alcatraz di Milano il 14 novembre. Mercoledi' 13 Settembre vengo invitata allo show case degli Evanescence a Milano. La cantante Amy Lee ci parla del nuovo album, mentre si annuncia l’unica data italiana del tour all’Alcatraz di Milano il 14 novembre.
Sono all’incirca le 12.15 di ieri, mercoledì 13 settembre, quando Amy Lee, frontwoman degli Evanescence, varca la soglia del Privé del Principe di Savoia di Milano.
E’ sola a presentare "The Open Door", ultima fatica della band in uscita il 29 settembre sul mercato italiano.
A dispetto delle apparenze da introversa dark lady, Amy racconta con disponibilità ed entusiasmo interessanti dettagli sulla lavorazione e sulle caratteristiche del nuovo album, concedendosi alla stampa per ben 45 minuti. Comincia parlando della crescita musicale che lo contraddistingue rispetto al precedente "Fallen", grazie soprattutto alle ormai numerose esperienze live. Insiste poi sulla crescita umana di tutti i componenti del gruppo. Gli Evanescence hanno attraversato varie vicissitudini durante la lavorazione del disco (dai seri problemi di salute del chitarrista Terry Balsamo al cambiamento del manager), che, anziché scoraggiarli o indebolirli, hanno dato loro nuova linfa vitale. Particolare quest’ultimo che si riscontra nelle tematiche dei brani, dove nella nutrita miscela di emozioni non troviamo più solo dolore, tristezza e rabbia, ma persino gioia e tranquillità. Di questa svolta “positiva” abbiamo già avuto un assaggio ascoltando il primo singolo “Call Me When You’re Sober”, il cui significato si incentra sull’allontanamento dal senso di malessere e distruzione.
Apertura e maggiore libertà creativa, parole chiave per comprendere appieno il nuovo album, non si fermano solo alle parole, ma si muovono anche in direzione della musica: nell’evoluzione della chitarra, ora più complessa e articolata, e nella sessione di archi che, registrata in un’antica cappella, conferisce ai brani una profondità ancora più coinvolgente.
Il connubio tra sound rock, gotico e classico che caratterizza gli Evanescence è radicato, grazie alle passioni musicali della Lee: dal Requiem di Mozart a Meat Loaf, dalla classica al metal, considerati dal punto di vista della leader generi ugualmente intricati, date la musicalità complessa e la drammaticità che li accomunano.
Amy Lee parla successivamente dei rapporti che legano la band al cinema. Pensa che le atmosfere e gli arrangiamenti degli Evanescence siano molto cinematografici. Racconta della collaborazione per la stesura della colonna sonora di "Le cronache di Narnia", poi andata in fumo: “ Ci ho provato”- dice Amy – “ma mi aspettavo un film dalle tinte più gotiche. L’atmosfera invece si è rivelata troppo pop per i miei gusti e ho preferito lasciar perdere”. Non nasconde che le piacerebbe un giorno poter lavorare con Tim Burton.
Il tour che partirà tra due settimane e toccherà anche l’Italia in un’unica data, il 14 novembre all’Alcatraz di Milano, si dividerà in due parti che vedranno la band americana impegnata prima in una serie di concerti esclusivi nei teatri e poi in spazi più grandi. I biglietti saranno in prevendita da domani, 15 settembre
Il cd uscirà su etichetta Wind-up Records, la stessa di "Fallen", album con cui gli Evanescence hanno rapidamente conquistato il favore del pubblico e della critica.
Ci sono tutte le premesse perché il gruppo, dotato di indiscutibili capacità e sostenuto dalla carismatica Amy Lee, si avvii verso un nuovo successo planetario.
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