Copyright, via libera dal Parlamento europeo
di: Manuela Ippolito Giardi
Via libera dal Parlamento europeo alla proposta di direttiva sui diritti d'autore nel mercato unico digitale. Via libera dal Parlamento europeo alla proposta di direttiva sui diritti d'autore nel mercato unico digitale.
La proposta sul Copyright è stata adottata con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni. Gli eurodeputati hanno approvato alcune modifiche proposte dal relatore Axel Voss agli articoli 11 e 13 della proposta di direttiva sul copyright, che erano stati contestati in una campagna a favore della libertà di internet.
"La direttiva sul diritto d'autore è una vittoria per tutti i cittadini. Oggi il Parlamento europeo ha scelto di difendere la cultura e la creatività europea e italiana, mettendo fine al far-west digitale” ha scritto su Twitter il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.
Duro, invece, il commento del vice premier Luigi Di Maio. “Una vergogna tutta Europea: il Parlamento Europeo ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su Internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da Grande Fratello di Orwell”, scrive su Facebook, “Rispetto all'ultimo voto di Strasburgo in cui non fu dato il via libera al testo finale, le lobby hanno avuto il tempo di lavorare e influenzare gli europarlamentari, i quali hanno deciso di ricredersi. D'ora in poi, secondo l'Europa, i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei super censori. Con la scusa di questa riforma del copyright, il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva. Oltre all'introduzione della cosiddetta e folle “link tax”, la cosa più grave è l'introduzione di questo meccanismo di filtraggio preventivo dei contenuti caricati dagli utenti. Per me è inammissibile. La rete deve essere mantenuta libera e indipendente ed è un'infrastruttura fondamentale per il sistema Italia e per la stessa Unione Europea. Per questo, come ho già detto, ci batteremo nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione europea per eliminare questi due provvedimenti orwelliani. E, statene certi, alla prossima votazione d'aula la direttiva verrà nuovamente bocciata. Sarà un piacere vedere, dopo le prossime elezioni europee, una classe dirigente comunitaria interamente rinnovata che non si sognerà nemmeno di far passare porcherie del genere. Un messaggio per le lobby: questi sono gli ultimi vostri colpi di coda, nel 2019 i cittadini vi spazzeranno via”.
Nell’analisi del voto degli eurodeputati italiani, il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno votato contro la proposta di direttiva sui diritti d'autore nel mercato unico digitale. Le delegazioni del Partito Democratico e di Forza Italia hanno invece votato a favore del provvedimento, a eccezione dei democratici eccezione Brando Benifei e Renata Briano (entrambi astenuti) e Daniele Viotti che ha votato contro. Tra gli italiani, si sono espressi contro Barbara Spinelli e Eleonora Forenza della Gue, Marco Affronte dei Verdi e il non iscritto Davide Borrelli, mentre si è astenuta Elly Schlein di Possibile.
“Oggi la cultura ha vinto sui soldi”. Non nasconde la sua soddisfazione il Presidente della SIAE, Mogol, che ha seguito a Strasburgo la votazione con cui il Parlamento Europeo ha approvato la proposta di direttiva sui diritti d'autore nel mercato unico digitale. “Stabilire delle regole non significa soffocare la libertà, come i giganti del web vogliono sostenere, senza pagare tasse e guadagnando cifre miliardarie”, ha detto, “Loro hanno i miliardi, noi però abbiamo ragione e sono contento che gli Europarlamentari l’abbiano capito. Ringrazio in particolare il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani per il suo impegno in difesa della cultura e della creatività. Il diritto d'autore non è una barriera al progresso ma un sostegno alla creatività. Gli autori producono cultura: la cultura è il seme della democrazia, della tolleranza, della libertà di pensiero. Senza cultura del rispetto dei diritti di chi crea, scomparirebbero gli autori del presente e non ci sarebbero autori nel futuro”.
Così commenta Enzo Mazza, CEO di Fimi, Federazione Industria Musicale Italiana: “Il Parlamento europeo oggi ha scelto la cultura: un grande passo per lo sviluppo dell’industria musicale e degli artisti nell’era digitale. Ora ci aspettiamo che il Governo italiano appoggi il testo bilanciato approvato oggi nel negoziato che si svolgerà nel Consiglio EU”.
L’auspicio di IFPI, la Federazione Internazionale dell’Industria Fonografica: "L'IFPI si unisce agli altri membri della comunità creativa nel ringraziare il Parlamento europeo per il lavoro svolto su questa proposta nelle circostanze più difficili e si congratula con il relatore Axel Voss, deputato al Parlamento europeo, per una prestazione eccezionale. Ora siamo impazienti di lavorare con le tre istituzioni nel prossimo trilogo per garantire che il Value Gap sia effettivamente chiuso". Si invitano dunque le forze politiche a lavorare ancora per migliorare il testo con l'obiettivo di approvare la direttiva prima della fine della Legislatura.
“Quella di oggi è una vittoria per la libertà, come espressione di un libero dibattito democratico e della creatività della persona. Questo è il diritto d’autore: rappresenta la libertà ed esprime l’identità europea”. È il primo commento del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi subito dopo l’esito della votazione dell’assemblea del Parlamento europeo sulla riforma del diritto d’autore nel mercato unico digitale. “Siamo davvero soddisfatti - ha proseguito - perché con la votazione di oggi si è affermato un principio fondamentale, e cioè che il diritto d’autore va sì aggiornato al digitale ma conservandone la funzione di libertà e di contrasto dei monopoli. Certo, il testo approvato presenta alcuni aspetti che dovranno essere migliorati prima dell’approvazione finale. Siamo pronti a dare il nostro contributo, come abbiamo sempre fatto”. “È comunque positivo - ha concluso - che le tre istituzioni europee che partecipano alla formazione delle leggi, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento, vadano nella stessa direzione e che l’azione di pressione delle lobby multinazionali non abbia avuto effetto sulla votazione degli europarlamentari. È un’ottima premessa perché il risultato finale sia un testo che incentivi gli autori e le imprese culturali a cercare sempre nuovi soluzioni contrattuali ai problemi che impone il digitale”.
“Una pagina storica per la cultura europea e per la democrazia continentale”: sono queste le prime parole di Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia a commento del voto del Parlamento Europeo sulla direttiva Copyright. “Finalmente la massima espressione rappresentativa del popolo europeo ha dato il via libera alle nuove regole sul diritto d’autore che, tra l’altro, consentiranno di mettere fine al far west che ha regnato sino ad oggi nel mondo digitale - continua Polillo -. Un voto netto e significativo: è passato il miglior compromesso possibile. Il Parlamento ha saputo scegliere in maniera equilibrata malgrado le incredibili pressioni subite e le falsità che sono state raccontate intorno a questa riforma da chi avrebbe preferito che su internet continuasse a valere la sola legge del più forte: per il bene della democrazia speriamo di non dover più assistere a episodi del genere. Nessuna censura, nessun bavaglio, nessuna libertà individuale limitata sul web, ma soltanto un doveroso aggiornamento delle regole di mercato al fine di evitare che dal lavoro di artisti, creativi e di tutti coloro che investono in cultura traggano beneficio solo le piattaforme di sharing”.
“Un grazie sentito – conclude Polillo - agli europarlamentari italiani che hanno sostenuto convintamente questo voto. L’auspicio adesso, in vista dei prossimi negoziati, è che si ponga fine alle strumentalizzazioni e alle manipolazioni mediatiche. Siamo a disposizione del governo italiano per lavorare, insieme anche agli altri Stati, e migliorare ulteriormente il testo con l’obiettivo di adottare la direttiva prima della conclusione della legislatura”.
“Esprimo il mio apprezzamento per l’esito del voto di Strasburgo sulla Direttiva copyright e ringrazio gli europarlamentari per il senso di responsabilità dimostrato. È un passaggio importante, che consente a questa legge di proseguire il suo iter di approvazione verso una più efficace difesa del diritto d’autore nello spazio digitale contemporaneo.” Così il Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti, commenta l’approvazione da parte del Parlamento europeo della proposta della Commissione europea di riforma del diritto d’autore che introduce il principio di remunerazione degli editori e dei giornalisti per la distribuzione in Internet degli articoli di giornale. “È l’affermazione di un principio a tutela dei valori democratici europei di una stampa libera e indipendente e a garanzia della centralità del suo ruolo nella società contemporanea”.
Da Strasburgo, il Presidente dell’ENPA, Carlo Perrone, evidenzia come la riforma oggi approvata dal Parlamento europeo “preserverà l’indipendenza dei giornali per le generazioni future. Non riguarda, quindi, solo la modernizzazione del diritto d'autore ma la sua funzione fondamentale nelle nostre democrazie”.
“Proteggere i prodotti editoriali significa rafforzare il valore delle imprese – prosegue Riffeser – “Tutelare le genialità di ciascuno, potenziare la capacità di innovare, sperimentare nuove forme di comunicazione. Oggi il Parlamento europeo ha dato un segnale chiaro di riconoscimento della informazione professionale come presidio di informazione affidabile e verificata, unico argine ai rischi di una deriva della diffusione delle fake news”. “Continueremo a collaborare con le istituzioni europee nella delicata fase dei negoziati – conclude Riffeser Monti – con l’obiettivo di realizzare in tempi rapidi una riforma equilibrata e aderente al mutato contesto tecnologico e digitale. Una riforma che, ne siamo certi, incoraggerà forme di cooperazione virtuosa tra i titolari di diritti sui contenuti editoriali e i fornitori di servizi innovativi che riproducono ed elaborano i contenuti protetti da tali diritti”.
Cosa prevede la proposta di direttiva sui diritti d’autore? Innanzitutto il testo legislativo finale verrà definito solo dopo i negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue.
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