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Pubblicato il 04/12/2009 alle 11:02:41Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Il Teatro degli Orrori - A Sangue Freddo (La Tempesta Records 2009)

di: Luca Marengo

E' sicuramente un disco politico senza politica, perche' (come canta Pierpaolo Capovilla) e' nell’indifferenza che un uomo vero muore davvero.

E' sicuramente un disco politico senza politica, perche' (come canta Pierpaolo Capovilla) e' nell’indifferenza che un uomo vero muore davvero.

Mentre stavo decidendo come impostare il pezzo sul disco A sangue freddo, il secondo album del Teatro degli Orrori, pensavo che ne avrei parlato come di un lavoro teatrale: avrei in questo modo paragonato la commistione di parole e suoni della band all’interazione tra recitazione e testo tipica di una buona pièce. Avrei messo a confronto le scenografie di cartapesta e compensato del palco con le atmosfere fumose ma ben delineate del disco, tra stanze vuote, letti sfatti e bicchieri abbandonati. Molto probabilmente avrei concluso affermando che il rock’n roll a volte violento, quasi sempre contundente del Teatro degli Orrori altro non è che una trasposizione di quella crudeltà teatrale teorizzata da Artaud, quella crudeltà che, come lui stesso affermava, ...sarà sanguinaria quando necessario, e qui lo è, necessario.

Alla fine ho accantonato l’idea del teatro per parlare di questo disco come di un disco politico senza politica; pensandoci meglio, avevo però optato per la definizione di disco d’amore e d’odio, ma mi sembrava di essere ancora lontano dall’aver colto nel segno. Perché l’impegno civile c’è in questo disco, così come l’amore con la sua dolce crudeltà, che fuoriesce da ogni suono e da ogni parola. Allora sono giunto all’unica conclusione possibile, la più semplice: è un disco dell’orrore, che non va confuso con le definizioni film dell’orrore o racconto dell’orrore, non ci sono fantasmi qui, né mostri soprannaturali. C’è l’orrore vero, quello indicibile del quotidiano: l’orrore di un amore che finisce e della solitudine, l’orrore dei miserabili al potere e dell’ignoranza organizzata. L’orrore di un uomo, Ken Saro-Wiwa, impiccato a sangue freddo nel 1995 da vigliacchi in divisa (come recita la canzone a lui ispirata che dà il titolo all’album). Io non mi arrendo… Io non dimentico.. canta Pierpaolo Capovilla, e aggiunge ... Perché è nell’indifferenza che un uomo vero muore davvero...

Il progetto de Il Teatro degli Orrori e' supportato da
La Tempesta – etichetta
Universal Music – distribuzione
Virus Concerti – agenzia di booking
Lunatik – management e press office


La formazione de Il Teatro degli Orrori e' la seguente:
Gionata Mirai - chitarra, voce
Francesco Valente - batteria
Giulio Ragno Favero - basso, chitarra voce
Pierpaolo Capovilla - voce

Il singolo A Sangue Freddo è dedicato a Ken Saro Wiwa, attivista nigeriano che si oppose ai soprusi a danno del suo popolo (gli Ogoni) da parte di aziende coinvolte nel mercato del petrolio e responsabili di danni alle colture di sussistenza e all'ecosistema della zona del Delta del Niger. Per questo fu assassinato. Il Teatro degli Orrori devolverà parte degli introiti di questo singolo all’associazione A Sud www.asud.net.

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