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Pubblicato il 26/02/2010 alle 18:28:41Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Simone Cristicchi – Feltrinelli Firenze Giovedi' 25 Febbraio: show case di un moderno poeta dal look amareggiato

di: Shpresa Tulekul

Reduce da una dignitosa apparizione sanremese, il 33enne artista romano dialoga (abbraccia, contraddice...) il nostro diretur Giancarlo Passarella, mentre apre le porte del Grand Hotel Cristicchi. Ed anche del suo animo.

Reduce da una dignitosa apparizione sanremese, il 33enne artista romano dialoga (abbraccia, contraddice...) il nostro diretur Giancarlo Passarella, mentre apre le porte del Grand Hotel Cristicchi. Ed anche del suo animo.

Applausi scroscianti e risate a denti stretti (ma anche sguaiate). Momenti di commozione e poi per tutti la certezza/convinzione che questo ragazzone e' ormai un artista completo, che non e' scivolato sulla piu' canonica delle bucce di banana: quella dell' autocelebrazione e del gongolarsi dei risultati ottenuti e dei premi conquistati, ammirandosi allo specchio!

Alle 18 in punto di ieri Giovedi' 25 Febbraio 2010 (con l'introduzione di Cinzia Zanfini, la padrona di casa) alla Feltrinelli di Firenze, non c'era piu' un posto libero per poter assistere all'incontro di Simone Cristicchi con il suo pubblico: se c'erano nei paraggi dei bagarini, avrebbero venduto posti soppalcati a cifre esorbitanti! Guardi quel pubblico e rifletti sul potere che ha la musica nel comunicare: vi sono bimbe di 4 anni che sanno tutte le canzoni del repertorio di Cristicchi, come maturi professionisti che hanno visto nelle sue liriche quel fuoco sacro dell'arte che pochi artisti italiani moderni sanno esprimere. Forse il piu' spiazzato di tutti e' stato il nostro diretur Giancarlo Passarella che guarda questo muro umano, si emoziona (...ormai lo conosciamo bene e sappiamo prendere i suoi tic ed i mezzi discorsi come elementi per capire cosa ha nell'animo ...) e butta via gli appunti che si era scritto e decide di improvvisare e di mettersi al servizio di Simone Cristicchi, facendogli quasi da spalla: il look che l'artista romano propone e' quello sanremese, con una anacronistica giacca glam pseudo militare che contrasta con la sua natura sociale e politica di uomo libero che cerca altre menti pensanti per mettersi in contatto.

L'introduzione a braccio di Giancarlo Passarella e' tutta autoctona e tende a creare quel ponte tra Cristicchi e la citta' di Firenze, da sempre sensibile ai distinti momenti della carriera di questo valente artista: si parla percio' degli esordi all'Eskimo di Via de' Canacci davanti a tre persone di pubblico e di come ben due stavano litigando e gli appalusi li facevo solo il nostro diretur. Si passa poi al lavoro che Simone Cristicchi ha fatto per C.I.M. Centro d'Igiene Mentale, registrando alcune interviste presso il fiorentino Ospedale Psichiatrico di San Salvi e... via di questo passo! Ma di sole chiacchere non si e' articolata la serata alla Feltrinelli: imbracciando la chitarra, Cristicchi ha presentato in acustico alcuni brani del suo nuovo cd (Genova Brucia, Volemo le Bambole, Meteora, L'Ultimo Valzer...), lasciando al pubblico presente il ritornello di Meno male, non prima pero' di aver raccontato quello che di drammatico c'e' dietro un canzone come Tombino. Le lacrime sono spuntate quando ha recitato un pezzo del monologo di Li romani in Russia, basato su un testo in dialetto romanesco che racconta il dramma dell'ARMIR delle centomila gavette di ghiaccio, momento drammatico della guerra italiana che in famiglia conoscono bene, visto che suo nonno e' stato uno dei pochi a tornare vivo da quella disastrosa spedizione voluta da Mussolini. Sentire quelle parole, ammirare Cristicchi per il pathos che ci metteva nel recitarlo e guardare il suo look, era un ponte tra le mille sensazioni che ci hanno pervaso l'animo e che abbiamo esternato con un applauso piu' forte degli altri. Anche i gradi militari sulla sua giacca sembravano ribellarsi alla folla strategia della guerra, assumendo un piglio amareggiato e non certo grintoso!

Non resta ora che godersi il suo terzo bellissimo cd Grand Hotel Cristicchi (pubblicato dalla Sony Music Italia), andare a vederlo in teatro con il monologo Li romani in Russia o a qualche concerto con il coro dei minatori di Santa Fiora.

Scegliete voi da dove iniziare a cominciare a rispettare la sua galassia comunicativa. In ognuna di queste troverete un pezzo del suo animo, lo stesso che l'ha fatto stare volentieri a sedere ad autografare i cd, farsi fotografare con tutti, rilasciare una intervista sia a Paola Nappi del Tg3 Toscana, ma anche a Claudio Coppini della fiorentina Radio Voce della Speranza... ma anche presentare al grande pubblico un libriccino a cui ha fatto la prefazione: si tratta del volume Giocattoli di Matteo Pelliti. E pensare che la televisione francese una settimana fa l'aveva descritto come ...il rapper che terrorizza l'Eliseo!.

Forse si tratta di un altro Simone Cristicchi....

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