Il negozio di musica di Rachel Joyce, un'appassionante favola moderna
di: Giuseppe Panella
C’era una volta un negozio di musica. Uno di quei negozi che i più anziani hanno amato e che rivive nell'ultimo racconto di Rachel Joyce «C’era una volta un negozio di musica. Dall’esterno sembrava un negozio qualunque, in una via secondaria qualunque. Non c’era un’insegna sulla porta. Niente dischi in vetrina». E’ con queste parole che Rachel Joyce introduce il lettore nell’ultimo avamposto degli amanti del vinile situato in Unity Street, quartiere della periferia londinese, in cui si intrecciano le vite e le storie dei personaggi. “Il negozio di musica (Giunti Editore)è una favola moderna narrata con il solito stile delicato e mai eccessivo cui la scrittrice ci ha abituati.
Nella quotidianità di una realtà oramai lontana dalle nostre abitudini si muovono i personaggi che popolano un quartiere volutamente non descritto in maniera dettagliata per dare al lettore la possibilità di immaginare quel luogo che, comunque, appare essere lontano dal resto di Londra. Protagonista è Frank, uomo dal carattere difficile, non un semplice “venditore di dischi”. A renderlo speciale è la sua capacità non comune di “sentire” l’animo dei suoi interlocutori. «Era un suo talento. Un dono. Sapeva di cosa gli altri avessero bisogno, anche quando loro non lo sapevano».
La sua idea di musica non è quella di una semplice melodia da ascoltare, bensì qualcosa di più profondo e intimo. Nei suoi ricordi appare quanto la vita con lui non sia stata clemente. La sua gioventù è come una immagine in bianco e nero, vissuta con la madre ascoltando i suoi dischi preferiti e le storie su di essi. Memorie di un passato non felice che hanno fatto di lui un uomo rinchiuso in sé stesso e nei suoi tormenti.
Schivo dalle passioni amorose, Frank si ritrova a nutrire un sentimento a lui pressoché sconosciuto che gli cambierà la vita quando incontra Ilse Brauchmann. Un nome tanto difficile da pronunciare quanto misterioso è il personaggio. Un incontro il loro che è da considerarsi come il classico colpo di fulmine che “stordisce”. Parlando con lei, per la prima volta, Frank non riesce a “sentire” alcuna musica. Il mistero che la avvolge diventa per lui quasi una ossessione, condivisa con i suoi amici commercianti superstiti di Unity Street. Le continue apparizioni e scomparse della donna non fanno altre che aumentare il suo disagio.
Questa “tensione” creata ad arte dalla scrittrice rende appassionante la lettura del libro. Il rapporto tra i due cresce quando lei chiede a Frank di impartirgli delle lezioni di musica. Ma lui non è un musicista, non sa suonare alcuno strumento, né leggere uno spartito. Ilse chiede che lui le “racconti la musica”, la sua musica. Ogni ricordo e tutte le lezioni riescono a far amare brani mai apprezzati o presi in considerazione.
Dalla Sonata al Chiaro di luna di Beethoven a James Brown , dai Led Zeppelin a Davis , da Aretha Franklin a Isaac , da La Messa da Requiem di Mozart a Le quattro stagioni di Vivaldi, ogni pagina diventa un pentagramma in cui le parole vibrano trasmettendo forti emozioni. Ogni brano dà forza al racconto, una energia che fa sbocciare l’amore tra Frank e Ilse. Il negozio di musica è una favola che si discosta dal nostro mondo e che proprio per questo si fa amare.
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