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Editoriale
Pubblicato il 07/10/2007 alle 09:09:13Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Sempre meno musica nella radio e nella televisione italiana

di: Giancarlo Passarella

Nella prima settimana di Ottobre c'e' Linus che si arrabbia in diretta, Uto Ughi che da Fabio Fazio racconta della musica in tv, Talent1 che scende nello share e 100 piccole radio che mandano interviste e novita', quello che non fanno piu' i network.

Nella prima settimana di Ottobre c'e' Linus che si arrabbia in diretta, Uto Ughi che da Fabio Fazio racconta della musica in tv, Talent1 che scende nello share e 100 piccole radio che mandano interviste e novita', quello che non fanno piu' i network.

Debbo molto a Luca De Gennaro: nel 1985 fu lui a convincere la struttura di Radio Uno (in primis Eodele Belisario e Marina Mancini) a darmi spazio, facendomi parlare di fan club, fanzine e gruppi underground. Rupert e Serena Dandini conducevano con lui e dissero di si' alla mia pazzia...
Orbene Luca De Gennaro ora e' un pezzo da 90 a Mtv Italia, quindi ad un posto dove vede evolversi la comunicazione in campo musicale: durante una conferenza stampa nel 2005 (a cui abbiamo partecipato assieme) disse lapidariamente che il suo canale tv avrebbe sempre meno trasmesso musica negli anni a seguire, perche' questa era la strategia voluta dai boss americani. La notizia mi spiazzo' non poco e lo dissi al microfono, davanti alla platea attonita: Luca aveva ragione ed infatti su Mtv in prima serata ora vanno anche i cartoni animati giapponesi...


Ieri sera ho visto il maestro Uto Ughi ospite del salotto di Fabio Fazio: una delle sue riflessioni che mi ha colpito e' stata quella sulla buona musica che i canali televisivi mandano in onda ad orari notturni, nonostante quando e' stata programmata in prima serata ha ottenuto ottimi risultati. La stessa sorte e' toccata al teatro, relegato ad un audience di nottambuli: l'intervento di Uto Ughi e' stato anticipato dall'arguzia e dalla esperienza di Carlo Freccero, colui che in televisione in passato ha avuto il coraggio di fare cose intelligenti e rivoluzionarie. In passato ebbe anche il coraggio di dichiarare che ... I telefilm attuali sono meglio dei tg. Non catturano la realta' ma l'immaginario collettivo, costruiscono uno spaccato della societa' mentre i reality hanno perso l'illusione di verita' .....

Ma la settimana e' iniziata anche con la nuova serie di DeeJay chiama Italia, dove le trasmissioni dalle 10 alle 12 di Radio Dee Jay si vedono anche su All Music, in una sorta di contenitore globale che pero' non e' ossimoro nella sua concezione filosofica, visto che la parte piu' forte del programma e' il backstage, cioe' quando in radio si sente la musica ed in tv i conduttori si tolgono la cuffia e parlano fuori onda. C'e' un po' di recitazione (tanto vedono bene che le telecamerine li stanno riprendendo), ma alcune cose improvvisate ed il backstage fa sempre molto effetto, ma Lunedi' 1 Ottobre la prima puntata e' stata veramente reale, perche' c'erano alcuni grossi problemi tecnici (nonostante quel nuovo studio fosse stato testato per settimane) ed il buon Linus si e' leggermente alterato, anche se Nicola Savino l'ha parato in molte situazioni, dimostrando sempre di piu' la sua professionalita'. Vedere queste difficolta' ha avuto anche un lato piacevole: mi ha riportato alla mente come si faceva radio negli anni'70 ed '80, con molta voglia, passione ed un pizzico di imbranataggine.
Poi mi sono ricordato di quando io e Marco Baldini nel 1988 abbiamo scritto un programma che si intitolava Guarda la radio, show tv in cui si vedeva appunto tutto quello che succedeva in radio e che gli ascoltatori si potevano solo immaginare: abbiamo chiamato una serie di imberbi comici (Niki Giustini, Leonardo Pieraccioni...) e tutti assieme abbiamo cominciato a girare in un appartamento in centro a Firenze. L'unica copia di quello show e' una vhs che il Pieraccioni si e' tenuto per 10 anni e poi me l'ha consegnata, facendomi giurare che mai ne avrei fatto diffusione: e' nel mio salotto e mi pento di avergli promesso (davanti a testimoni) di non fare vedere come noi allora ci immaginavamo che ci si poteva divertire facendo radio e tv allo stesso momento. Il Baldini con Fiorello c'e' riuscito, ma dopo 20 anni.............!

Ma passiamo a Talent1, lo show di Italia 1 basato sui videoclip che arrivano dal pubblico: va in onda quasi all'una di notte di ogni Giovedi' e nella seconda puntata ha fatto il 16,70% di share, un risultato lusinghiero, ma Giovedi' 27 Settembre aveva esordito con un'audience del 19.78% e non aveva in studio Ciccio Valenti, quello che con Candid Camera ci diverte quasi tutte le sere. Nulla da dire sulla sua professionalita', ma il sospetto diventa forte: se Talent1 continua a scendere ed aumenta sempre di piu' la presenza di Ciccio Valenti, non e' che scenderanno i video musicali, facendo aumentare quelli buffi, divertenti e piene di situazioni sconclusionate e/o di guitti e saltimbanchi?
La produzione ha tutto il diritto di fare queste scelte, ma per noi si chiude un altro (ipotetico) canale dove la iper produzione musicale (giovanile, underground, esordiente..) poteva trovare una valvola di sfogo e promozione: Italia 1 ha nei suoi intenti proprio di avvicinarsi a questo tipo di target ed io stesso l'ho sperimentato sulla mia pelle, collaborando a due programmi storici dell'emittente come Dee Jay Television e Rock a Mezzanotte.

Chiudo questo lungo editoriale con la situazione drammatica della radiofonia: non riesco piu' ad ascoltare un network! Non ho nulla da dire ai giovani colleghi che trasmettono ora, perche' sono bravi e ben impostati, ma mi domando solo se fanno i conduttori/dj o i guitti: forse infatti e' bene raccontare a chi ci legge che nessuno di loro sceglie i brani che vengono mandati in onda e quindi la loro abilita' non e' musicale, ma di intrattenimento... sui network se ascolti Tizio e ti piace e' perche' Tizio e' un bravo parlatore e tra un brano e l'altro dice qualcosa di intelligente, divertente e sensato. Stop! Nelle ultime settimane sono stato intervistato alcune volte da questi network ed ho detto alcune cose sul rock italiano, ho sparato qualche cifra su quanti fanno punk o metal, su quante etichette ci sono e su quali tournee' vanno seguite, ma nel riascoltare la registrazione mi sono accorto che io parlavo della reunion dei Sex Pistols ed in sottofondo c'era della dance americana, raccontavo di una serie di produzioni giovani da seguire e prima del mio intervento andava un pezzo di hip hop... i famosi cavoli a merenda.

Dal 1 Ottobre pero' vanno in onda le sperimentazioni di un centinaio di piccole radio sparse sul territorio nazionale: tra mille difficolta' (e sfruttando gli studio fiorentini di Radio Studio54 ed i contatti della R.E.A. Radiotelevisioni Europee Associate) stiamo producendo due tipi di programmi e diamo la possibilita' queste piccole emittenti di scaricarseli ed i mandarli in onda. In questo modo costituiamo una specie di syndaction ed una alternativa a quello che i grossi non fanno, perche' nei due show puntiamo sulle interviste e sulle novita': sarebbe percio' bello se a tutta Italia riusciamo cosi' a far sentire in contemporanea un giovane cantautore o anche un gruppo di rock pesante, perche' loro rappresentano il ricambio generazionale e l'alternativa a quello che i network (radio e tv) italiani non mandano in onda.
E' un tentativo, fatto con mille difficolta', ma io spero sempre nella RAI, perche' lei (come le piccole emittenti) svolge il ruolo di servizio pubblico ovvero sia qualcosa che dovrebbe essere al di sopra dei vari reality, isole famose, litigate in diretta, politici che cantano e ballano..
La Rai non puo' permettersi di far esibire gli emuli di tutte le Muse nelle ore in cui ci sono sicuramente all'ascolto solo i panettieri e le guardie giurate. Noi dormiamo, perche' il giorno dopo abbiamo una vita normale, andiamo a scuola o a lavoro: aspettare le due di notte per vedere un videoclip di un amico, e' davvero troppo ...

P.S.= Il faccione che campeggia in questo articolo e' quello di Niki Giustini: mi sembrava giusto, perche' e' un valente artista comico e non volevo che si sentisse penalizzato dal fatto che potrebbe risultare piccolo se paragonato ai pezzi da 90 che ho citato, tipo Linus, Pieraccioni, Baldini, Ciccio Valenti, Uto Ughi, Fiorello, Fazio, io...

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