L'editoria musicale italiana in estrema difficolta'
di: Giancarlo Passarella
Il mensile Tutto chiude, Pyscho forse ed Il Mucchio Selvaggio da settimanale ritorna all'unica uscita una volta al mese: cosa succede? Stiamo davvero attraversando una crisi profonda, da cui non si puo' tornare piu' indietro? Il mensile Tutto chiude, Pyscho forse ed Il Mucchio Selvaggio da settimanale ritorna all'unica uscita una volta al mese: cosa succede? Stiamo davvero attraversando una crisi profonda, da cui non si puo' tornare piu' indietro?
L'ultimo a dare l'annuncio della sua crisi e' anacronisticamente il primo per vendite: da poche ore le agenzie stampa diffondo la notizia che anche Tutto chiude i battenti. Il mensile Mondadori, diretto da Patrizia Ricci, cessera' anche lui a breve le pubblicazioni. L'edizione ha gia’ informato il cdr (sindacato interno) e la redazione della testata specializzata in musica e spettacolo. I motivi? Il calo delle diffusioni e dei ricavi pubblicitari. Tutto era in edicola dal 1977 ed al momento rappresentava il periodico specializzato in musica con il maggiore successo nelle edicole, anche grazie a diverse iniziative, come cd e libri in allegato. Numericamente erano oltre 80 mila le sue copie certificate dall'ADS, oltre 7 mila abbonati ed una stampa complessiva superiore alle 150 mila copie: negli anni'80 (c'era il SuperTeleGattone, Cecchetto da tutte le parti ed io collaboravo a Dee Jay Television) il direttore storico fu Maurizio Seymandi, con firme come Armando Gallo, Fausto Pirito, Luca Valtorta (ora a Musica di Repubblica), Luca Benedetti, Gianni Poglio (ancora in redazione), mentre tra i collaboratori hanno fatto parte anche Guido Bellachioma, un giovanissimo Daniele Mignardi
e tanti altri.
Noi collezionisti accaniti, come non ricordare poi il famoso 45 giri "Solid Rock" dei Dire Straits allegato ad un numero della rivista?
Insomma anche Tutto ci lascia: stilisticamente non e' mai stata una rivista per la quale impazzivo, ma indubbiamente mi dispiace che si trovi in questa situazione. Meglio non deve stare nemmeno Psycho, ma il fenomeno nu-metal si era rivelato da subito una mezza bolla di sapone.
Piu' clamorosa mi sembra la decisione de Il Mucchio Selvaggio nel ritornare ad essere mensile: uno dei motivi del suo successo e nel rappresentare una realta' originale, stava proprio nella sua periodicita'. Cosa succedera' adesso che si sceglie la cadenza mensile? Come faranno Max Stefani e Federico Guglielmi a conquistarsi un posto al sole, dato che si troveranno a combattere con piu' testate con la stessa periodicita'.
Dovranno per forza iperspecializzarsi e legarsi ad uno zoccolo duro per garantirsi un futuro per lo meno tranquillo? Potrebbe essere una soluzione, ma corre voce che vogliano ridurre anche la presenza di musica italiana emergente, fatto questo che mi sembra di profetizzare non portera' niente di buono. Oppure daranno maggiore spazio alla componente cinema, gia' adesso ben presente con quella dedicata all'editoria?
Quale che sia e soluzioni che hanno intrapreso Tutto, Psycho ed Il Mucchio Selvaggio posso solo farmi prendere dal magone e dire che queste ultime settimane del 2004 non sono certo da ricordare per chi si occupa di comunicazione in campo musicale, rock soprattutto.
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