Afterhours: amareggiati per il Primo Maggio
di: Manuela Ippolito Giardi
Manuel Agnelli a "Io, Chiara e l'Oscuro": "Abbiamo perso un concerto davanti a 500 mila persone. Disorganizzazione non indifferente". "Per come sono andate le cose al Primo Maggio, il sentimento che provo è l'amarezza". Così Manuel Agnelli, leader degli Afterhours, parlando della mancata esibizione della band al concerto del Primo maggio a San Giovanni durante l'intervista concessa a "Io, Chiara e l'Oscuro", programma condotto dalla scrittrice Chiara Gamberale su Radio2.
"Premetto che ci scusiamo con i nostri fan, sappiamo benissimo del loro disagio", prosegue Agnelli, "però noi siamo andati incontro ad una disorganizzazione non indifferente che ci ha portato a slittare sempre più tardi, fino a dopo mezzanotte. Il che avrebbe voluto dire innanzitutto non esibirsi in televisione; ma pensavamo di suonare lo stesso per la piazza, per chi era venuto a vederci". Ma "i tecnici", aggiunge, "hanno detto che dopo mezzanotte avrebbero abbassato i master dell'impianto perché non avevano i permessi. Così siamo arrivati ad una scelta obbligata". Poi Agnelli sottolinea: "Abbiamo perso un concerto davanti a 500 mila persone e una diretta televisiva. Non è che per noi non è successo niente. Il sentimento che provo è l'amarezza".
Parole sincere, quelle del leader degli Afterhours. Che parla anche del suo ruolo di padre: "Sono stufo di fare il Peter Pan, non mi interessa. Mi piace la condizione di adulto. Ho un padre meraviglioso e mi piace farlo. Accompagnare mia figlia a scuola? Raramente, mi alzo troppo tardi. Però la vado a prendere". E conclude: "Non mi piace far crescere mia figlia in Italia. Non c'è la cultura adatta. Preferirei che crescesse altrove".
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