I nostalgici Dei Dire Straits finalmente placati da GET LUCKY ?
di: Anna Cavaliere Verneau
Si: i DIRE STRAITS si sono riuniti privatamente per il 60° compleanno di John Illsley, suonando ancora il Rock del loro famoso repertorio... ....ma Mark Knopfler non torna sui suoi passi poiché il 6° album della sua carriera da solista ( uscirà il 14 di questo mese) va oltre il Rock, è al di là della musica dei vecchi tempi: questa è finalmente la raggiunta fusione del connubio tra blues-rock-swing ( stemperati in armonizzazioni celtiche) che l'artista da tempo affermava di rincorrere.
E mi ritrovo qui, ancora una volta, ad ammirare la poliedrica genialità dell'uomo per il quale fare della musica è come respirare e la cui creatività cambia come la luce sulle sfaccettature di un diamante.
L'album GET LUCKY , composto da 11 brani, attinge direttamente alle radici della sua giovinezza ed a tutto ciò che gli è caro : dai paesaggi nordici della Scozia, ai suoni delle cornamuse, alle colline ed ai fiumi intorno a Glasgow, alle corse dei motori che da sempre lo hanno intrigato ( lui stesso partecipa a gare di veicoli d'epoca), il tutto legato dalla poesia dei suoi testi e dall'impeccabile armonizzazione dei vari strumenti.
Apre l'album “Border Reiver” con il gran ballo dei camion guidati dai contrabbandieri avanti e indietro tra i confini anglo-scozzesi, e prosegue alternando pezzi e ballate che raccontano storie diverse, come gli è sempre piaciuto fare, delle quali la più coinvolgente è forse "So far from the Clyde” che racconta la tristezza del Capitano per la demolizione del glorioso sommergibile Clyde.
La voce rotta di Mark, la musica struggente, le parole del testo (accosterei la citazione del “boia” a quella del “macellaio mani di seta” di De Andrè nella canzone “Parlando del naufragio della London Valour”) riescono perfettamente a coinvolgere chi ascolta;
il finale “resterà solo una macchia sulla sabbia” ricorda il pittore di
“Let it all go” (dell'album precedente “ Kill to get crimson”) che parlando della sua arte afferma “che tutta la passione e la brama finiranno nella polvere”.....forse, nell'uno e nell'altro caso, Mark fa anche riferimento alla parabola della sua vita...
Assieme ai commoventi “Piper from the end” dove Mark rievoca lo zio Freddie, un fratello di sua madre, morto in guerra a 20 anni accanto alla sua cornamusa ed a “Remembrance Day”, ecco riapparire qua e là il Mark scanzonato dei Dire Straits in “Cleaning my gun” , nel roccheggiante “You can't beat the house” e nello spensierato “Get lucky” dove parla di un vagabondo che lui aveva conosciuto ed ammirato da ragazzo per la sua gaia e semplice filosofia di vita.
Il flauto di McCusker spicca in molte composizioni, in una di queste (Remembrance Day) si avverte in sottofondo una corale di bambini, in un'altra “Monteleone” un'orchestra sinfonica completa accompagna la chitarra acustica ed il canto di Mark.
Il 6° lavoro da solista dell'ex leader dei Dire Straits aggiunge, come ciliegina sulla torta dei suoi splendidi 60 anni, (è coetaneo di John Illsley) l'indiscussa perfezione della registrazione dell'album effettuata al British Grove Studios e si laurea senz'altro con lode.
E' forse ”GET LUCKY” il più bell'album solista di Sir Mark Knopfler?
( Foto di Renato Verneau)
Articolo letto 6955 volte
|