Febbre da Queen al Saschall di Firenze
di: Marco Ciccone
Alla convention di We Will Rock You il 26 Novembre abbiamo assistito ad un grande show dei Killer Queen.
Alla convention di We Will Rock You il 26 Novembre abbiamo assistito ad un grande show dei Killer Queen.
14 anni fa si spegneva la più grande voce che il rock abbia mai concepito e la serata di Sabato scorso è stata proprio un tributo a quella voce che ha emozionato tanto e che purtroppo adesso continua a farlo soltanto dai CD. Freddie Mercury, ma tutti i Queen, sono stati omaggiati in maniera più che egregia dai Killer Queen, che hanno dimostrato di essere una delle cover band italiane migliori di tutti i tempi.
Il concerto si apre sulle note di "Tie Your Mother Down", che dà inizio a una serata sicuramente da ricordare.
Segue una martellante "Hammer to fall" che carica tutto il pubblico, come una bomba ad orologeria, che esplode quando il gruppo esegue "I want it all", per poi continuare con "Another one bites the dust" dove Giacinto Bargiacchi si scatena al basso.
Il medley era una parte fondamentale degli show dei Queen, dice il chitarrista Mario Assennato, ed ecco che la band presenta una carrellata di brani anni '70 fra i quali appunto "Killer Queen".
Con un bel assolo, rivisitato, di Brian May, il grande Mario Assennato dimostra di non essere da meno di grandi chitarristi del panorama musicale italiano.
Il batterista Daniele Trambusti, sorprende tutti con un bel duetto con Roger Taylor che putroppo non ha potuto partecipare di persona, quindi è stato sostituito da un suo video live che lo vedeva impegnato in un solo di batteria .
La scaletta tocca i brani di maggiore successo dei Queen, anche quelli più impegnativi come Innuendo, qui Fabrizio Checcacci, la voce del gruppo, fa faville con le sue corde vocali e Mario emoziona tutti con il famoso assolo un po' spagnoleggiante.
Un bel coro di 8 persone aiuta la band fiorentina ad eseguire le canzoni più complesse come "Bohemian Rapsody", "Somebody to love", "Let me live".
C'è spazio anche per una commuovente “Love of my life”, cantata per lo più dal pubblico riprodotta in chiave acustica dalla voce di Fabrizio Checcacci e dal chitarrista Mario Assennato.
La band deve un ringraziamento speciale a Raffaele Lombardi ex cantante del gruppo che nel ruolo di David Bowie canta insieme alla band “Under Pressure”.
A fare da sfondo per le presentazioni c'è la divertente "Crazy little thing called love" che chiude la prima parte di concerto.
Al gruppo, acclamato a gran voce dal pubblico, non resta che chiudere in bellezza prima con "Show Must go on", poi con "We will rock you" e infine con la stupenda "We are the champions" dove la parte al piano è affidato, come in tutto il concerto, a Nicola Angiolucci.
La serata non poteva concludersi in modo migliore, ogni pezzo è stato eseguito in modo eccelso, la band fiorentina ha coinvolto completamente il pubblico, grazie soprattutto al frontman Fabrizio Checcacci, e al chitarrista Mario Assennato. Credo che il gruppo abbia appreso pienamente lo spirito dei Queen, e che non avrebbe potuto rendere omaggio a una delle più grandi rock band mai esistite, in modo migliore. Spero di poterli rivedere presto magari in tour, perché ne vale veramente la pena.
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