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Interviste
Pubblicato il 27/02/2008 alle 11:38:42Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Fish ci racconta la sua tredicesima stella!

di: Luca Varani

Abbiamo incontrato a Milano l'ex leader dei Marillion in occasione dell'uscita nei negozi italiani del suo nuovo disco 13th Star, l'ennesima occasione per riscoprire un grande musicista e frontman d'eccezione!

Abbiamo incontrato a Milano l'ex leader dei Marillion in occasione dell'uscita nei negozi italiani del suo nuovo disco 13th Star, l'ennesima occasione per riscoprire un grande musicista e frontman d'eccezione!

Derek William Dick, più noto col nome d'arte di Fish – anche se è scontato dirlo - è stato innazitutto il primo cantante dei Marillion, bandiera dell'ondata new progressive che, negli anni ’80, ridiede vigore a un genere dominante nel decennio precedente, per “meriti sul campo” da parte di bands come Genesis, Emerson Lake & Palmer, Pink Floyd e simili. Dopo la separazione dai Marillion avvenuta nel 1988, Fish ha intrapreso una lunga carriera solista che dura da 20 anni, caratterizzata da dischi con fortune alterne. Il nuovo album “13th Star”, scritto a quattro mani col suo bassista Steve Vantsis, evidenzia segnali positivi per una ritrovata serenità artistica che si riflette in un lavoro maturo, potente ed ottimamente realizzato dal punto di vista della produzione, con 4/5 brani splendidi che confermano l’ottimo momento del frontman scozzese.

Fish è una persona di estrema umanità, gentilissimo e dotato di un carisma e di un sense of humor straordinario che controbilancia in maniera perfetta l’introspezione e la liricità poetica della sua produzione, attenta anche ai grandi temi sociali che caratterizzano il nostro pianeta. La recente presentazione presso la FNAC di Milano per l’uscita retail del suo nuovo lavoro “13th Star” è l’occasione per una chiacchierata che mi permette di incontrarlo nuovamente, a breve distanza dalla recente mini-tournée italiana di tre date (Milano, Roma e Bologna), nella quale Fish e la sua band hanno alternato la promozione live del nuovo disco alla rilettura, nel 20” anniversario della pubblicazione, del quarto album dei Marillion, “Clutching at Straws”.

La prima domanda è naturalmente riferita al tuo nuovo album “13th Star”… potresti spiegarmi l’origine del titolo?
Fish: Innanzitutto questo è il mio tredicesimo lavoro in studio, 4 coi Marillion e 9 da solista. Per quanto riguarda la stella che rappresenta simbologicamente una sorta di “guida”, due anni fa ero in Egitto con la mia ex fidanzata per una vacanza e la stella che vedi sull’artwork del disco è simile a quella dipinta sui soffitti dei palazzi nella Valle del Nilo; in seguito ho chiesto a Mark Wilkinson (autore delle storiche copertine dei Marillion e dei dischi solisti di Fish – ndr) di creare qualcosa per il disco. E poi… 13 è il mio numero fortunato; quando gioco ai cavalli punto sempre su questo numero… e puntualmente il mio cavallo arriva secondo!

Tu sei un artista di estrema sensibilità musicale e col raro “dono della parola” che ti permette di scrivere testi di grande intensità poetica. Le liriche di questo nuovo lavoro sono molto efficaci, ispirate… ma un poco tristi: dal punto di vista dei contenuti che genere di album è?
E’ un disco molto introspettivo che riflette il mio percorso umano, segnato fortemente dal naufragio del mio recente fidanzamento che ha mandato a monte un matrimonio già annunciato.

Una volta Luciano Pavarotti in un’intervista disse “Canto quando sono felice”; che ne pensi di quell’affermazione?
Per me è diverso, io canto stati d’animo differenti, tutti quelli che provo come musicista e come uomo. C’è spazio per la gioia ma anche per tutto il resto, no?

Gran parte del disco è stato scritto a 4 mani col tuo bassista Steve Vantsis…
E’ vero, Steve è un ottimo musicista, un grande professionista, una persona precisa ed abbiamo lavorato molto bene insieme! Oltretutto le sue influenze sono molto diverse dalle mie e credo che la combinazione finale sia veramente interessante, confortata anche dai riscontri positivi che l’album in generale sta avendo.

Tu hai da poco inaugurato la tua web-tv (sottoscrivibile dal sito www.the-company.com - ndr); la consideri una nuova opportunità commerciale per la tua carriera o cosa?
Nooo… si tratta solo di una maniera per mantenere un filo diretto costante con chi mi segue ed anche per utilizzare le centinai di ore di materiale che ho in archivio. Il mio sito è una cosa senza la quale non potrei vivere perché – per quanto mi riguarda - ha reso l’industria musicale molto più personale e rappresenta una parte integrante di tutto quello che faccio. Quando ho cominciato la mia carriera all’inizio degli anni ’80, facevo qualche intervista, qualche recensione usciva sulle riviste musicali e poi più niente per un sacco di tempo! Adesso, attraverso il mio sito, tutti i miei fans sparsi per il mondo possono conoscere la scaletta del concerto che ho tenuto il giorno prima, avere costanti aggiornamenti sulle mie attività, ascoltare in anteprima quello che faccio… è un fantastico strumento di comunicazione!

A proposito di web… cosa pensi dell’iniziativa dei Radiohead di vendere il loro album ad offerta libera in rete?
Questa sì che è una nuova opportunità commerciale! I dischi tradizionali non si vendono più come prima, il mercato è in crisi… lo sappiamo tutti. I miei anni coi Marillion erano quelli dei dischi in vinile, oggetti che rappresentavano o comunque trasmettevano un “valore” anche in termini di oggetto. L’industria in seguito si è praticamente suicidata coi cd, dando l’opportunità a tutti di clonare facilmente i dischi. L’idea dei Radiohead è buona anche se personalmente non credo che il futuro della musica sia l’mp3 ma bensì un ritorno alla preziosità dell’oggetto, con edizioni ricche sia nell’artwork che nel contenuto (sul suo sito Fish vende una bellissima edizione de-luxe del nuovo disco con bonus dvd e copertina apribile su tre ante, impreziosita da splendidi disegni di Mark Wilkinson – ndr)

Ho letto da qualche parte che il tuo album preferito del periodo Marillion è “Clutching at straw”: è proprio così?
Sì, è vero, si tratta dell’album che amo di più e credo che “13th Star” per certi versi sia molto simile al mio ultimo disco realizzato coi Marillion perché contiene lo stesso genere di “vibrazioni” e dal punto di vista musicale funziona egualmente bene bene, soprattutto se ascoltato nella sua totalità dall’inizio alla fine. Anche per questo motivo lo sto in parte attualmente riproponendo nei miei concerti.

Oltretutto “13th Star” contiene alcune citazioni testuali del tuo passato coi Marillion… o mi sbaglio?!?
Hai perfettamente ragione! Alcune sono state inserite volontariamente nei testi come una sorta di trivia (il popolare gioco – ndr), altre sono nate inconsciamente come l’inizio di “Arc Of The Curve”. Stavo scrivendone il testo e, con grande sorpresa, mi sono reso conto che, il brano si apriva con “Do you remember…”, la stessa frase con la quale inizia “Kayleigh”! E’ un disco fortemente legato al mio passato, rivisto alla luce degli anni che nel frattempo sono trascorsi...

Viste le tue frequentazioni col mondo del cinema (Fish negli anni ha partecipato a ruoli di contorno in alcuni film e telefilm - ndr), quale è la tua pellicola preferita?
Senza dubbio “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola!

E per quanto riguarda la musica?
Se parliamo di dischi completi direi “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd; se invece penso ad un brano singolo si tratta di “A Case Of You” di Joni Mitchell, un testo nel quale mi identifico completamente. La gente spesso mi fa una domanda bizzarra ovvero… “Quale canzone vorresti che venisse suonata al tuo funerale?”. Io rispondo “A Case Of You” di Joni Mitchell oppure “Chinese Café” sempre della Mitchelli! Un’altra canzone che amo molto è sempre firmata da una donna, “We Belong Together” di Rickie Lee Jones, contenuta nel suo album “Pirates”.

Permettimi un’altra domanda scontata… con i tuoi ex compagni in che rapporto sei attualmente?
In ottimi rapporti, specialmente con Ian Mosley e Mark Kelly, col quale mi sento regolarmente. Ci siamo visti l’estate scorsa durante un festival ad Aylesbury, abbiamo anche suonatoun brano insieme insieme il nostro primo singolo “Market Square Heroes” (http://it.youtube.com/watch?v=bwy2nFSyASU - ndr), come ai bei tempi! Abbiamo fatto dei dischi bellissimi, di grande successo, sono molto fiero del mio passato. Il problema vero è che la stampa ha incentivato il concetto di “divorzio” tra la band e il sottoscritto, alimentando anche l’atteggiamento di alcuni fans dei Marillion che detestano l’attuale cantante Steve Hogart in mio favore (e anche esattamente il contrario), una cosa estremamente infantile e sciocca! Steve è un ottimo cantante ed è perfetto per quello che i Marillion rappresentano oggi… tutto qui!

Ma il festival di Aylesbury è stato solo un episodio isolato o cosa?!?
Siamo amici ma non credo che una reunion sia possibile, abbiamo preso strade diverse ed è giusto che sia così.

L’ultima domanda: chi è Fish attualmente… chi sei veramente oggi?!?
Fish: Mmmm… sto ancora cercando me stesso! Se leggi il testo di “Zoe 25” ad un certo punto dico “…looking for somebody, but you're never gonna find them... you're still looking for yourself...”.
Tra l’altro questa canzone ha un’origine molto particolare. Io acquisto il Sun che è un ottimo quotidiano per le news sportive, piuttosto scadente per tutto il resto; alla pagina 3 di ogni numero ogni giorno viene pubblicata una foto sexy di una ragazza nuda… molto interessante!
John Wesley che adesso suona coi Porcupine Tree e che alcuni anni fa collaborava con me, 6 anni fa notò Zoe – che allora aveva 19 anni – proprio in una foto pubblicata dal Sun e me la mostrò. Sei anni dopo, quando con Steve Vantsis abbiamo cominciato a lavorare al nuovo disco, sfogliando un numero del Sun chi ci trovo alla terza pagina?!? Zoe… che è diventata quindi Zoe 25! Ci siamo messi al lavoro ed abbiamo scritto un testo insieme, ispirandoci un po’ a Ray Davies dei Kinks e alla sua “Waterloo Sunset”.

I Kinks… mi ricordo tanti anni fa di aver assistito ad un soundcheck dei Marillion nel quale suonaste “Lola”!
Fish: E’ possibile… è passato tanto tempo! Comunque Ray Davies è assolutamente un grandissimo autore. Tornando a me… negli ultimi anni ho impiegato gran parte del mio tempo facendo cose per altri ma quest’anno, dopo che il mio fidanzamento è andato in fumo (Fish si stava per sposare con la cantante dei Mostly Autumn Heather Findlay) ho deciso che mi sarei maggiormente occupato di me stesso… e credo di meritarmelo!


Sul mio blog Sonar (nella parte espressamente dedicata a Fish http://sonar-music.blogspot.com/search/label/News%20Fish) sono inclusi alcuni estratti video, registrati durante la presentazione di “13th Star” presso la FNAC di Milano il 13 Febbraio scorso ed altre curiosità su questo grande artista: buona navigazione!

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