La seduzione colorata ed ironica dei Serpenti
di: Ambrosia J.S. Imbornone
Oltre le convenzioni, oltre un concetto di normalita' che è terreno dell'intolleranza, con ironia e una carica di colori accesi, elettronica contagiosa da ballare, ritmi che pulsano sotto pelle, esplosioni rock. Conosciamo meglio i Serpenti! Oltre le convenzioni, oltre un concetto di normalita' che è terreno dell'intolleranza, con ironia e una carica di colori accesi, elettronica contagiosa da ballare, ritmi che pulsano sotto pelle, esplosioni rock. Conosciamo meglio i Serpenti!
Cos’è la normalità? Una convenzione e un limite al di là del quale discriminare?
E perché tutti vogliono morbosamente vedere, per creare nuovi mostri da deridere, e mai cercare di capire? Su questo e molto altro ancora fanno riflettere i nuovi singoli del duo electro-pop dei Serpenti, con la seduzione colorata ed ironica della loro musica. Gianclaudia Franchini (voce) e Luca Serpenti (basso, sintetizzatori, programmazioni) oltrepassano i luoghi comuni con una carica travolgente e sinuosa di sonorità elettroniche che pulsano accattivanti tra synths anni ’80, ritmi italo disco ed irruenza rock, cresciuta nei live. Presto uscirà il loro primo EP per la Universal; intanto affascina e contagia la rete il video di “Uomo donna”, con video diretto da Ivana Smudja, selezionato e presentato in anteprima sulle pagine di Vogue, così come continua ad intrigarci il video del primo singolo per la Universal, “Io non sono normale”, che gioca e ci provoca sul concetto di diversità, su ruoli predefiniti che stanno stretti alla personalità individuale. E di personalità il duo ne ha da vendere, come dimostra anche un’immagine ben definita ed originale, in grado di attrarre e colpire, tra colori accesi e autoironia. A febbraio, quando è uscito “Io non sono normale”, il duo veniva presentato alla stampa così: “Serpenti è qualcosa di nuovo nella scena italiana: Lady Gaga affidata alle cure punkelectro dei Crystal Castles, la poesia erotica di Anaïs Nin scaraventata in un beat selvaggio e irresistibile. Al di sopra di ogni definizione di genere sessuale, letterario, musicale”. Con “Uomo Donna”, invece, uno dei brani più virali dell’estate 2011, i Serpenti si insinuano tra i vostri pensieri proibiti per offrirvi la mela acerba e succosa di una tentazione non convenzionale ma oscenamente innocente”. Vediamo come si presentano loro in prima persona, nelle parole di Gianclaudia Franchini.
Dal 19 luglio è disponibile anche su iTunes il vostro nuovo singolo “Uomo Donna”. Alcuni versi della canzone recitano “Tutto è nero-bianco per chi vive a metà, ma il mondo è pieno di colori”; nel testo inoltre si fa riferimento alla curiosità morbosa di chi ha l’ansia di spiare, etichettare e giudicare la vita sessuale altrui. Quanto, sia nella vita quotidiana sia nel mondo dello spettacolo (pensiamo ad es. all’eclatante caso Winehouse…), si è sotto quest’occhio critico, indiscreto, pettegolo?
La curiosità in alcuni casi è una virtù. Basti pensare a quante scoperte sono state fatte nella storia grazie alla curiosità. La stessa ci porta a conoscere cose sempre nuove e ad esplorare territori sconosciuti. Fin qui è una dote bellissima. Purtroppo il discorso non finisce qua. Con l’avvento di Internet, l’esplosione di social networks e la sempre più di moda “TV del dolore” (senza contare i reality) noto che siamo diventati, mi ci metto anche io in mezzo, delle dirimpettaie digitali. Abbiamo tirato fuori il voyeurismo più malato che c’è in noi. La tecnologia oggi ti permette in tempo reale di mettere in rete un video che hai appena registrato con il tuo nuovissimo videofonino. Non sono abbastanza famosa da poter parlare per esperienza vissuta, ma immagino che reggere una situazione così morbosa possa essere molto dura, soprattutto se si sta passando un periodo particolare della propria vita. Per quanto le star del cinema, della musica, dello spettacolo ci possano sembrare inarrivabili, penso che siano esattamente come tutti noi, ognuno con i propri problemi, le proprie storie, debolezze e sconfitte.
Quanto conta in questo brano la sottile seduzione nella musica e nella vostra immagine, la provocazione, l’ironia, la voglia di rivendicare gioiosamente una libertà individuale, al di là dei pregiudizi
La seduzione ha un ruolo molto importante in tutto il nostro “mondo” sia per la musica che per l’immagine. In particolare questo brano è nato da una lettura di un racconto di Anaïs Nin che parla di un’ermafrodita, vittima della curiosità della gente. Quando Mafouka, questo è il suo nome, cerca di aprirsi con qualcuno che ha mostrato interesse nei suoi confronti, viene abbandonata perché a molta gente interessa solo SAPERE ma a pochi interessa CAPIRE. Partendo da questa storia colorita, ci siamo imbattuti in un testo che parla d’intolleranza verso quello che non ci somiglia. Noi vorremmo invece un mondo in cui tutti possono esprimersi e godere le gioie della vita per quello che si è, senza doversi nascondere o vergognare.
Nel videoclip del brano tu siedi su mele colorate, nuovo “frutto della conoscenza” (forse della scoperta di un mondo più libero?) e le offri a ragazzi e ragazze vestiti in modo molto simile tra loro. Come è nata l’idea di questo video?
Per la realizzazione di questo video, ci siamo affidati agli “occhi” di Ivana Smudja (rif. "Razzi arpie inferno e fiamme" – Verdena). Quello che lei ha visto è stato una sorta di Eden “moderno” in cui ci sono degli Adamo ed Eva annoiati e statici. Io e Luca siamo la tentazione, il serpente che sveglia gli abitanti di questo posto offrendo loro la “mela del peccato” portandoli a sciogliersi a ritmo di musica.
Il singolo precedente, il primo per Universal Music, è stato “Io non sono normale”. Se nel video “Uomo Donna” appunto si strizza l’occhio al mito di Adamo ed Eva, nel video di questa canzone si capovolge la fiaba di Cappuccetto Rosso, che in questo caso insegue il lupo fino a mettergli il guinzaglio. Cosa ci puoi raccontare invece delle riprese di questo videoclip?
Questo videoclip è stato girato da un giovanissimo video maker, Marco Serpenti, nonché fratello di Luca. L’idea è nata dopo che una nostra amica è andata a vedere la rappresentazione teatrale di "Hard Candy" (film di David Slade del 2005). I temi trattati nel film sono differenti, "Hard Candy" parla di pedofilia…Di qui abbiamo preso solo lo spunto della Cappuccetto Rosso “cattiva” nel senso...non più vittima ma carnefice. Non avevamo un grosso budget per girare questo video e ci siamo mossi di conseguenza…Abbiamo partecipato un po’ tutti a quella che poi è stata la stesura definitiva dello storyboard.
In queste due nuove canzoni si esplora in qualche modo la limitatezza delle categorie del quotidiano, della cosiddetta “normalità” con le sue mode e i suoi dogmi, di ruoli che sono in realtà interscambiabili, uomo-donna, dominatore-dominato, vittima spaventata e fragile-carnefice, ecc. Come mai vi siete concentrati proprio su questi temi e torneranno in altre canzoni del nuovo lavoro?
Per i brani del nostro prossimo EP, in cui saranno presenti sia Io non sono normale che Uomo donna, in realtà ci siamo liberamente ispirati ad Anaïs Nin. Mentre eravamo in studio stavo leggendo uno dei diari della scrittrice, mi stavo letteralmente innamorando del suo modo di scrivere di argomenti “scabrosi”, di amore, di guerra, di nostalgia del passato. Ne ho parlato con Luca, gli ho letto qualcosa e subito anche lui è stato molto entusiasta del fil rouge che si stava creando ed il risultato è stato una serie di brani che parlano di “normalità” o assenza della stessa intesa come straordinarietà, identità sessuale, del legame indissolubile tra dolore e passione, del tempo come amico/nemico dell’uomo.
Quando uscirà il vostro nuovo EP? Cosa dobbiamo aspettarci, posto che con parole, immagini, videoclip cercate anche in qualche modo di spiazzare proprio le aspettative?
Noi siamo pronti. Abbiamo registrato e mixato il tutto lo scorso febbraio. Non sappiamo ancora la data di uscita precisa del lavoro perché la Universal vuole lavorare per gradi per evitare che, in un momento storico come questo in cui i dischi fanno fatica a vendersi, l’uscita dell’EP passi inosservata. Nonostante il genere musicale possa sembrare “da studio di registrazione” abbiamo una forma mentis live, il nostro momento preferito è sul palco e non ti nego che, quando abbiamo scritto questi pezzi, il primo pensiero è andato al nostro pubblico. I nostri concerti sono la nostra cartina al tornasole. Ci piace subito misurarci con chi ci ascolta invece che autocompiacerci in studio, anche perché in studio si perde facilmente il contatto con la realtà. Abbiamo inserito alcuni nuovi brani nel nostro show ed i primi riscontri sono stati molto positivi…per noi una grande soddisfazione!Significa che stiamo andando nella direzione giusta!
Come siete cambiati e maturati musicalmente da “Sottoterra” (Godz, 2009) al nuovo album? Quanto è importante per i Serpenti oggi la componente più suonata e rock, quanto lo è il groove irresistibile e contagioso da potenziale hit pop di classe, quanto l’elettronica che conquista i club?
Rispetto a "Sottoterra", abbiamo cambiato proprio il modo di scrivere i pezzi. Per il primo lavoro, io sono arrivata in un secondo tempo…Luca aveva già impostato tutta la parte strumentale, qualche parte vocale e poi lavorato sui testi.
Per i nuovi brani invece, abbiamo lavorato tutti e due al cento per cento; siamo tornati in “sala prove” e quando c’era una linea vocale che ci convinceva ci separavamo: io al lavoro sui testi e Luca sugli arrangiamenti. Ci controllavamo a vicenda ed il tutto diventava “definitivo” solo quanto tutti e due eravamo d’accordo.
Il tuo look, molto anni ’80, seducente, colorato, originale, sul filo di un eccesso ossimoricamente controllato e dell’ironia, è molto curato ed è un ulteriore tocco e dimostrazione di personalità nel vostro duo. Tu come ti vedi? Che immagine vuoi e pensi di offrire di te? E che artiste senti vicine a te nell’immagine e musicalmente? Viene in mente ad esempio forse la Rettore, con cui avete anche condiviso il palco…
Sin da piccola, sono sempre stata affascinata dal mondo della moda e dell’immagine. Penso che anche il modo in cui ci vestiamo sia un modo di comunicare, di sedurre, di dare un assaggio di quello che poi siamo dentro e noi donne abbiamo la capacità di poter esprimere uno stato d’animo anche indossando un semplice cappellino. Penso di avere molti difetti ma sono sicura che sono proprio quelli a rendermi diversa dagli altri ed è questo che vorrei trasmettere. Dovremmo smettere di cercare di assomigliare agli altri e cominciare a tirare fuori quello che siamo noi. La seduzione è un gioco bellissimo a cui tutti possono giocare. Parlando di artiste straniere, mi piace tantissimo Karen O degli Yeah Yeah Yeahs sia come artista che come immagine; in Italia effettivamente vedo che devo scavare nel passato per trovare personalità “ingombranti” (in senso positivo, ovviamente :) ) come per esempio la Rettore, Kristina Moser dei Krisma e la meravigliosa Raffaella Carrà…ma erano tante bravissime e bellissime… dove sono le nuove leve? Effettivamente, se mi ci fai pensare, in Italia sia guardando all’indie che al mainstream, sono pochissimi i nomi che danno un peso all’immagine.
Più in generale che ascolti hanno influenzato i Serpenti? Quali sono gli artisti che amate di più e che vi hanno spinto su questa strada?
Siamo degli ascoltatori molto esigenti, cerchiamo di essere sempre attenti ed aggiornati rispetto alle novità musicali non tanto per quello che facciamo ma proprio per passione. Sicuramente la musica ascoltata fa parte della nostra realtà e, in quanto tale, influenza il nostro modo di scrivere. In generale possiamo dire che i generi a noi cari spaziano dal pop da classifica all'indie, passando per l'electropop e l'elettronica più pura. Tra gli artisti/band di riferimento rispetto a quello che facciamo : i Soulwax, Robyn, Yeah Yeah Yeahs, Gossip, Laroux, Goldfrapp.
Attualmente siete in tour. Un aggettivo per i vostri live.
Stroboscopici :).
Prossime date live dei Serpenti:
Domenica 4 Agosto 2011
Porto S.Giorgio (AP) - Betty Boop
Domenica 14 Agosto 2011
Gallipoli (LE) - Cube Festival w/Righeira e Subsonica
Venerdì 19 Agosto 2011
Noci (BA) – Albalumen Music Festival
Si ringrazia Ufficio Stampa - Microbati.
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