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Pubblicato il 03/07/2007 alle 08:23:57Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu (Rai Fiction)

di: Antonio Ranalli

Al RomaFictionFest presentata in anteprima la fiction sul cantautore Rino Gaetano. Convincente l'attore Claudio Santamaria, che a fine proiezione ha suonato dal vivo con la Rino Gaetano Band.

"Rino Gaetano. Ma il cielo è sempre più blù" è il titolo, ancora provvisorio, della fiction che ieri sera, all'Auditorium Conciliazione, ha aperto il RomaFictionFest. L'ascesa al successo e la vita
tormentata del cantautore, il suo rapporto con il padre, le sue umili
origini e le sue donne, il tutto racchiuso in tre ore di video, che andrà in onda in autunno, in due puntate, su Raiuno. Con Claudio Santamaria, nei panni del cantante, Kasia Smutniak, in quelli di Irene, sua fidanzata storica nella fiction, e Laura Chiatti, in principio groupie e poi manager dello stesso Gaetano. Ruoli secondari per Ninetto Davoli, Andrea Rivera e tantissimi altri attori. Una produzione Rai Fiction, realizzata da Claudia Mori con la regia di Marco Turco.

Diciamo subito che il film, dopo oltre tre ore di proiezione, è da un punto di vista stilistico gustoso. Gli attori danno un'ottima prova. Le perplessità che restano sono legate ad alcuni aspetti della sceneggiatura che, ad avviso di chi scrive, non rendono merito all'arte e alla figura di Rino Gaetano. Infatti il rischio è che chi in autunno guarderà il film e, soprattutto chi ad oggi non si è mai avvicinato alla figura dell'artista, potrebbe essere portato a credere che la storia raccontata nella fiction sia veramente quella di Rino Gaetano. In realtà è solo ispirata. Il regista e gli sceneggiatori si sono presi alcune libertà artistiche. Tra gli elementi che lasciano perplessi è l'aver descritto un ossessivo rapporto di Rino Gaetano con l'alcool (si vede l'attore Santamaria sempre alla prese con bottilie di super alcolivi vari), cosa che non è mai stata riscontrata dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto e dai libri usciti postumi. In secondo luogo viene descritto un rapporto conflittuale con il padre decisamente esasperato (ed anche qui vale il discorso di cui sopra). Dal punto di vista artistico la figura della discografica (ex groupie) interpretata da Laura Chiatti, non rende giustizia a chi tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 svolgeva con merito il lavoro di discografico. Il personaggio interpretato da Laura Chiatti si avvicina più ad un agente di starlette modello Lele Mora, che cura le ospitate del tronista di turno nelle discoteche e nei programmi televisivi più beceri, che ad un professionista che deve indirizzare e consigliare artisticamente l'artista. Un conto è dire che la casa discografica chiede un singolo più commerciale. Un altro conto è affermare che, per riportare in auge le vendite di un disco, bisogna fare le ospitate in discoteca "e incontare le persone giuste". Il messaggio forse voleva essere: nella discografia lavorano tutti incompetenti, che non capiscono niente di musica. Oggi probabilmente si, ma non nella gloriosa RCA di Via Tiburina. Per non parlare di alcuni errori musicali di non poco conto. In questa fiction all'uscita dell'album di esordio di Rino Gaetano (che tutti sanno è del 1974) risulta già pubblicato l'album "Rimmel" di Francesco De Gregori, che invece è uscito un anno dopo, ovvero nel 1975. Questi ed altri particoli lasciano perplesso chi un po' la musica italiana la conosce. Magari qualcun altro non ci farà caso.

"Nel film forse non c'è la realtà di Rino Gaetano, ma la sua verità", ha affermato Agostino Saccà, direttore di Rai Fiction, rispondendo alle dichierazioni polemiche della sorella del cantante sulla fiction. Anna Gaetano, in un'intervista a "Primissima", aveva detto: "Non sono soddisfatta, perchè la fiction non corrisponde alla realtà. Rino non aveva manie di grandezza, non aveva una villa con piscina", e ancora, "non avrebbe mai alzato la voce contro il padre", e poi "non era un ubriacone come lo si dipinge".

"Parliamo di Fiction", ha spiegato Saccà, "e quando si raccontano storie bisogna lavorare in maniera drammaturgica. Riteniamo di non aver tradito il personaggio, d'altronde anche sulla sua morte, in un incidente, a 31 anni, è racchiusa un po' della sua biografia. Il senso del film è quello dell'ironia che seppellisce il potere".

"Prima di scrivere la sceneggiatura", ha aggiunto il regista Marco Turco, "c'è stato un ampio lavoro di ricerca. Ci siamo letti tutte le biografie, abbiamo chiacchierato con gli amici più cari di Rino Gaetano. Ed è normale che se parli con 15 persone ti racconteranno 15 storie diverse tra loro e non si riconosceranno
mai nel film perchè ognuno ha un suo modo di ricordare Rino. Nel raccontare la sua storia abbiamo "manipolato" alcune cose, per esempio, nella parte in cui il cantante fa portare dallo studio di
registrazione un pianoforte nell'androne delle scale, è un episodio realmente accaduto, ma non registrava poi la canzone che invece
registra nella fiction, e non succedeva in quella casa discografica. Noi raccontiamo la storia di un immigrato (il cantautore era calabrese nda) che all'inizio viveva in un seminterrato
e che, alla fine della sua carriera, si compra una villa. Nella realtà si trattava di una casa in campagna, ma visivamente si racconta come una villa con piscina. Abbiamo raccontato la forza di Rino Gaetano, il suo essere un giovane "anti-eroe". Infine, gli scontri con il padre, in quegli anni tutti avevano conflitti con il proprio padre, siamo nel '68".

Quanto all'attore scelto per interpretare la parte di Rino Gaetano, Claudio Santamaria, Marco Turco ha raccontato: "La prima volta che ho visto Claudio lui mi ha detto, "ma io non assomiglio affatto a Rino Gaetano", e invece non era vero. Noi pensavamo che tutte le canzoni sarebbero state fatte in playback poi, un giorno, Claudio mi ha fatto sentire la sua versione di
"Sfiorivano le viole", canzone che poi nel film non c'è. Abbiamo
organizzato un concerto con la Rino Gaetano Band, abbiamo registrato
un dvd, per ben due volte, la prima ci furono dei problemi tecnici, e
l'abbiamo sottoposto a Claudia Mori". Il risultato è che "Claudio canta sempre durante tutto il corso del film. Le uniche due canzoni originali sono la prima "Mio fratello è figlio unico" e l'ultima "Ma il cielo è sempre più blu" che però lui canta durante la fiction". Prima dei titoli di coda
scorrono delle immagini di Rino Gaetano, immagini che il regista ha
volutamente non inserito nel corso della fiction per, come spiegato da
lui stesso, "non far perdere il gioco del film". Inoltre, "ci siamo resi conto che Rino Gaetano non era un artista maledetto, per lui la morte è stato un fatto accidentale che non ha nulla a che vedere con
la sua vita, per questo non ci sembrava giusto rappresentarla e non
l'abbiamo messa".

L'attore Claudio Santamaria, che ieri sera, al termine della proiezione, ha cantato alcune canzoni
di Rino Gaetano insieme alla Rino Gaetano Band (con la partecipazione, nel primo brano, di Laura Chiatti), racconta poi che "la prima cosa che ho fatto per calarmi nel ruolo è stato quello di calare di peso, poi ho iniziato a leggere le sue biografie, ho iniziato a leggere ciò che lui leggeva e ad ascoltare la musica che lui ascoltava. Ho iniziato a suonare le sue canzoni, ma con la mano destra, perchè io sono mancino. Volevo uscisse fuori un lato di lui che non si era mai visto nelle sue apparizioni tv, quello più poetico, più fragile perchè, Rino Gaetano, era prima di tutto uno scrittore e un poeta".

"Santamaria", ha commentato la produttrice Claudia Mori, "ha fatto
un lavoro eccezionale perchè non capita spesso in Italia che gli
attori si preparino così". Sulle polemiche innescate dalla fiction la
Mori ha affermato che "un conto è fare una scelta autoriale per contestualizzare alcune cose, un conto è dire che abbiamo falsato la
storia. Non ci siamo inventati niente. Forse i conflitti potevano
essere narrati in maniera diversa, ma c'erano". Sono proprio i conflitti, tra Rino Gaetano e suo
padre, che secondo Agostino Saccà "rendono il film attuale. Il
titolo doveva essere "Onora il padre". Frase che Santamaria-Rino Gaetano scrive come dedica facendo un autografo ad un agente immobiliare. "La fiction andrà in onda tra novembre e dicembre", ha detto poi Saccà, "è un film per mandare segnali forti al pubblico giovane senza allontanare quello tradizionale. E' un modo per dire "su Raiuno, la piattaforma di papà, c'è qualcosa anche per voi". Tra il 2006 e il 2007 il pubblico della fiction di Raiuno è ringiovanito di un anno e la fiction "Rino Gaetano" serve anche a questo".

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