Lo show case dei OneWayTicket mette a dura prova le solide mura del Bohemien Music Club

di: Patty Busellini

Giovedi' sera a Bari la presentazione del primo album ufficiale Fase di decollo uscito per la U.d.U. Ululati dall’Underground Recs: uno show che ha esaltato anche la componente sessuale, sfoggiata sul palco dai quattro musicisti.

Giovedi' sera a Bari la presentazione del primo album ufficiale Fase di decollo uscito per la U.d.U. Ululati dall’Underground Recs: uno show che ha esaltato anche la componente sessuale, sfoggiata sul palco dai quattro musicisti.

I baresi One Way Ticket entrano di diritto nell’olimpo del viscerale e intenso underground musicale italiano, e lo fanno dimostrando dal vivo che hanno un vero e proprio progetto musicale con tanto di carta d’identità personalissima.
Giovedi' sera la gente si è divertita, ha cantato e si è goduta un vero spettacolo rock. Il Bohemien Music Club (già Bohemien Jazzcafè, ha cambiato nome da quando ci suonano loro) ha retto a stento alla forza di decibel sprigionata dalla band barese.

Il concerto si è aperto con Pareti Mute, accattivante canzone alla Soundgarden con un inaspettato reggae nel mezzo, e ha proseguito così, senza pause tra nuove canzoni come “Spigoli”, “Supermarket” e “L’uomo con un sogno in meno” e le tracce presenti nel disco d’esordio, tra le quali la dirompente “Deserto” e “Stagioni diverse”.
Il pezzo più cinematografico del loro repertorio “Serenata ironica alla luna” ha contrassegnato la fine della prima parte del concerto, lasciando spazio a due brani in acustico: “Non ti ho mai chiesto” e “Secondo atto”, questo è stato il momento di picco massimo anche grazie alla partecipazione del pubblico che ha cantato con loro le canzoni.

Un’ottima presenza scenica per questi 4 ragazzi pugliesi che (cosa importantissima) si divertono molto e di conseguenza fanno divertire.
Alla fine del concerto mi sono avvicinata a loro e gli ho chiesto cosa si aspettano dall’uscita di questo primo album. Mi hanno risposto testualmente: “Non sappiamo dove ci porterà, ma ci andremo”….

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