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Pubblicato il 11/10/2008 alle 08:52:38Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Fabularasa - En plein air (Radar / Egea), soft jazz con i colori pastello delle buone parole

di: Giancarlo Passarella

Quartetto barese che ho visto recentemente piu' volte dal vivo: il canto di Luca Basso e' delicato e recitativo, cosi' come il suo garbo nelle pubbliche relazioni. Disco levantino, da sorseggiare con piacevole carpe diem nell'animo.

Quartetto barese che ho visto recentemente piu' volte dal vivo: il canto di Luca Basso e' delicato e recitativo, cosi' come il suo garbo nelle pubbliche relazioni. Disco levantino, da sorseggiare con piacevole carpe diem nell'animo.

Andrebbe riscoperto questo disco, riscoperto e presentato con gesti lenti della mano ad un pubblico speriamo attento. Fabularasa è un laboratorio artigianale di suoni, musiche e versi aperto a Bari dal Febbraio 2004: capite bene che una apertura del genere della loro biografia ci porta diritti all'essenza del loro progetto, intimista ed analitico, ma sempre con delicatezza... mai urlato! A volte sembra di trovarsi di fronte ad un Vinicio Capossela non presuntuoso, umile e con una dizione italiana perfetta: Luca Basso non fa il verso a nessuno ed il suo cantare e' sempre appoggiato, perche' cosciente che c'e' una intrinseca musica ancestrale in ogni parola che pronunciamo.

Quale motivo? Quale amore d’esser vivo
Sta impigliato nei miei riccioli castani?
È speranza nuda, è sogno di qualcosa,
È respiro di quest’anima sorpresa
dalla rincorsa di una brezza adolescente:
m’innamoro di tutto
e non mi importa niente.


Quelle dei Fabularasa sono percio' realmente canzoni schiette e levantine, dal soffio leggero ma con brividi connessi. Il loro line-up e' il seguente:
- Luca Basso - parole cantate
- Giuseppe Berlen - batteria delicata e percussioni
- Vito Ottolino - chitarre;
- Poldo Sebastiani - basso
Loro stessi si presentano in modo semplice...l’ordito agile delle chitarre, ritmiche robuste e solari e un ricamo di parole ricercate e appassionate. È una musica fatta a mano: essenze di jazz e la curiosità per i ritmi e i suoni del Mediterraneo a vestire una nuove idea di canzone d’autore, corsiva e corsara.... La dimostrazione sta nel loro remake de Vecchio frac: Domenico Modugno ne sarebbe contento, perche' il tributo che i Fabularasa ne fanno e' dolce e lirico, fin troppo ossequiante.


Vero! Ma io vorrei consigliare il loro cd anche a chi amato il primissimo Francesco De Gregori, quello di Rimmel e soprattutto di Niente da Capire e Cercando un Altro Egitto, brani che Luca Basso potrebbe anche proporre dal vivo per far capire (ad un pubblico distratto) la sua band sino ache punto potrebbe spingersi per comunicare, sempre rimanendo nel proprio progetto. Pensate che dal vivo la band propone anche due cover: la gia' citata Vecchio Frac, ma anche Giovanni Telegrafista, brano del repertorio di Enzo Jannacci. Potete immaginarvi come viene colorata e proposta?

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