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Interviste
Pubblicato il 01/10/2008 alle 11:06:27Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Liliana Boranga: trent'anni di onorata attività radiofonica e di impegno sociale

di: Laura Gorini

Ha appena compiuto a luglio trent’anni di onorata attività radiofonica. È una donna coraggiosa, forte e determinata a capo da sedici anni della direzione di Radio Base Popolare Newtork di Venezia. Di chi sto parlando? Di Liliana Boranga

Ha appena compiuto a luglio trent’anni di onorata attività radiofonica.
È una donna coraggiosa, forte e determinata a capo da sedici anni della direzione di Radio Base Popolare Newtork di Venezia.
Di chi sto parlando?
Di Liliana Boranga che ha voluto percorrere insieme a noi la sua trentennale carriera...
Liliana hai appena festeggiato trent’anni di onorata attività. Hai voglia di ripercorrere con noi la tua carriera?
Certamente...
Bene...Allora cominciamo dagli esordi... Chi o che cosa ti ha avvicinato al mondo radiofonico?
Una persona meravigliosa. Si chiamava Gianni, era disabile e si era costruito una radio sulle colline del Montello (TV).
Io passavo un brutto periodo dal punto di vista personale e mi ha invitato a provare ad occuparmi prima della condizione femminile e poi della programmazione della radio.
Io allora abitavo a Mestre e ogni fine settimana con la mia 850 scassata andavo da lui e passavo delle bellissime ore.
Gli devo tutto quello che sono diventata poi. E non me lo dimentico mai!
Bravissima Liliana. Ciò ti fa onore. Ma toglimi una curiosità: che cosa ti affascinato dapprima del suo universo e che cosa ti affascina ancora oggi?
Il fatto che tu devi fare i conti con te stesso. Non puoi barare perché chi ti ascolta (che non è distratto dalla visione tv) , ascolta e pensa.
E il giudizio è implacabile. Per fortuna!
Punti salienti del periodo della tua crescita professionale?
Dopo l’incontro con Gianni direi la collaborazione con il comune di Venezia per degli spettacoli, l’incontro con i più importanti promoter musicali come Mammone, Zard. E poi l’Arci nazionale e i contatti con i giornali locali.
E ancora il Rototom Sunsplash.
Ma soprattutto Radio Base Popolare Network di Venezia!
Hai mai pensato “ ora basta. Mollo tutto e cambio mestiere?”
Non è un mestiere: è una passione che non si può tradire mai!
Giusto! Ottima risposta ma quali sono le più grandi difficoltà che hai riscontrato durante la tua carriera?
Il fatto di essere donna e di fare informazione su temi scomodi che poi, alla lunga hanno mostrato tutta la loro pericolosità.
Uranio impoverito, le conseguenze delle guerre, l’utilizzo delle armi non convenzionali.
Devi dimostrare molto di più e sopportare la derisione del mondo al maschile.
Non ti sei mai sentita sminuita o derisa dai tuoi colleghi maschietti invidiosi del tuo cipiglio e delle tue capacità intellettive e organizzative?
Ti dirò cara Laura, non solo ma il fatto di essere alla direzione della radio da sedici anni e di prendere molte decisioni “decise” sconvolge per esempio i soci della società proprietaria della radio ma costoro vorrebbero un modello al femminile meno pericoloso per le loro intelligenze. Vedi tu!
Però con i colleghi e redattori nessun problema.
Tuttavia la tua attività radiofonica è stata sempre fortemente accostata anche da un ragguardevole impegno nel sociale...Come sei riuscita a legare i due elementi tra di loro?
Ho la fortuna di avere una figlia meravigliosa che è disabile.
Sono stata così catapultata mio malgrado in questo mondo molto svantaggiato. Ho pensato che fosse un segno che non dovevo trascurare.
Potevo e posso fare della buona informazione.
E di contro esser cattiva con chi non capisce il problema di migliaia di famiglie.
E ora ti ritroviamo ancora puntuale e con lo stesso entusiasmo di anni fa alla direzione di Radio Base Popolare Network di Venezia... Che cosa ami particolarmente di questa emittente?
Che ogni giorno è diverso dal precedente e che la battaglia è sempre dietro l’angolo. E poi che ogni giorno è sempre diverso dal precedente.
Ci saranno novità nel palinsesto 2008-2009? Qualche chicca al riguardo?
Non ci saranno grandi sconvolgimenti all’interno dei vari palinsesti ma ti posso tranquillamente rivelare che c’è una voglia di fare ancora più cultura.
Ci stiamo lavorando perché credo che il “mondo là fuori” ne abbia ancora molto bisogno, sebbene non se ne sia ancora reso conto!
Ultimissima domanda: come ti vedi tra dieci anni?
Mi vedo così: a fianco dei deboli, degli animali, della natura, della vita. Almeno lo spero!

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