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Pubblicato il 02/05/2006 alle 21:17:35Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Concerto del Primo Maggio a Roma

di: Andrea Del Castello

In generale il livello delle esibizioni è stato molto alto, ma da manifestazioni come questa emergono a volte dubbi più profondi che dovrebbero invadere le coscienze di chi vi partecipa da protagonista.

Viva l’Italia!
Questo è il messaggio che gli organizzatori di questa edizione hanno voluto diffondere in Piazza San Giovanni e al Paese intero.
E così “Viva l’Italia” è stato anche il filo conduttore del concerto con gli omaggi di Pelù a Modugno, dei Nomadi a Guccini, della Bandabardò a Battisti, dei Ladri di Carrozzelle a Bertoli, di Max Gazzè e La Camera Migliore a Battiato, dei Negramaro a Tenco oltre, naturalmente, all’omaggio reso più volte nel corso della giornata a De Gregori, autore appunto della canzone “Viva l’Italia”.
E allora viva l’Italia! Come un grido della piazza, semel in anno urlato insieme da chi mostra striscioni e bandiere simbolo d’ogni latitudine. Su tutti, come sempre, commuovono l’aquila panormita e i quattro mori, vessilli dei viaggi più difficoltosi.
In ogni modo, fin dalle prime ore della mattina una moltitudine di giovani ha gremito la piazza e, sebbene questo concerto sia sempre valso come una gioiosa festa della musica, questa volta si è respirata una maggiore euforia ed è trasparso un più vivo entusiasmo, forse per gli artisti in cartellone, forse per la nuova situazione politica, forse per entrambi i fattori. Anche la cifra stimata delle presenze in piazza quest’anno è stratosferica e si aggira intorno al milione di persone, così come nutrita è la rappresentanza di musicalnews nel backstage con Antonio Ranalli, Paolo Ansali, Antonella La Carpia e Alessandro Sgritta.
Il concerto, inoltre, ha permesso di raccogliere fondi per le cooperative giovanili di Locri che hanno subìto attentati da parte della mafia.
Insomma, viva l’Italia e non solo per i gesti di solidarietà, ma anche perché – eccezion fatta per Skin e gli Hard Fi – gli artisti sul palco erano tutti italiani ed il livello qualitativo delle loro performance è risultato molto alto in generale e con picchi straordinari grazie all’esibizione dei Nomadi, ad un ritrovato Pelù, alle interessanti rielaborazioni jazz di Pino Daniele e ad una De Sio in formissima e supportata da un ottimo gruppo con la violinista Her in evidenza.
Viva l’Italia, dunque, anche se il momento di maggior impatto mediatico, ossia l’esibizione di Ligabue in prima serata, non è stato fondato su questo tema. Al contrario dei suoi altrettanto esimi colleghi, Ligabue non ha reso omaggio alla tradizione musicale italiana. Che fosse dovuto alla decisione di dedicare l’intero spazio a disposizione alla promozione dei suoi brani o che fosse dovuto ad altri motivi, l’episodio stona perché il filo conduttore si è interrotto nel momento clou. Certo, i brani più adatti in quel frangente erano quelli che presentano caratteristiche coinvolgenti, molto trascinanti (azzeccatissima infatti la scelta di “Balliamo sul mondo” e “Urlando contro il cielo”), ma il Liga avrebbe comunque potuto scegliere tra una vasta gamma di canzoni trascinanti nel repertorio italiano da aggiungere ai pezzi suoi interpretati ieri. Anzi, detto per inciso, un omaggio a Little Tony sarebbe stato carino per la situazione difficile che il musicista di Tivoli ha vissuto nei giorni scorsi.
Comunque, indipendentemente da questa frattura creatasi nello svolgimento del programma, bisogna fare un plauso a tutti coloro che si sono esibiti sul palco di Piazza San Giovanni: viva l’Italia, piena di musicisti che danno il loro pieno contributo per le cause socio-politiche che il loro animo sposa. Perché è per questa ragione “spirituale” che i musicisti partecipano al Primo Maggio, giusto? Sono solo coincidenze le imminenti tournée e/o uscite discografiche di Pelù, Ligabue, Britti/Bennato e via dicendo, si? Ed è solo per dovere di conversazione che Bisio ha snocciolato le varie date della tournée dell’artista di turno, giusto? A loro non importa il ritorno di immagine, rigettano la mera promozione materiale derivante da condizioni trascendenti, da circostanze più alte ed importanti per lo spirito. Loro rifiutano questa ulteriore pubblicità, loro ripugnano tutto ciò!
O no? … ma in fondo non importa a nessuno, tanto poi basta cantare Viva l’Italia...

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