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Pubblicato il 12/06/2006 alle 17:03:35
E io ci sto. Omaggio a Rino Gaetano (Auditorium di Roma, 7/6/06)
di Alessandro Sgritta
Grande successo di pubblico all'Auditorium Parco della Musica di Roma per il concerto omaggio a Rino Gaetano nel 25°anniversario della sua scomparsa: tra i musicisti presenti Cammariere, Cristicchi, Baccini, Barbarossa, Pino Marino e Tetes de Bois...

Tutto esaurito in prevendita per il concerto omaggio a Rino Gaetano alla Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma del 7 giugno scorso, a dimostrazione del fatto che Rino Gaetano è ancora un nome di grande richiamo tra i giovani a 25 anni dalla sua scomparsa. Il prezzo "popolare" del biglietto ha fatto il resto consentendo la partecipazione di un pubblico che forse abitualmente non frequenta l'Auditorium.

La serata si è aperta con un filmato televisivo di Rino Gaetano che cantava "Cielito lindo" (canzone tradizionale messicana), quindi è salita sul palco la "Rino Gaetano Band", cover band ufficiale dell'artista (capitanata dal nipote Alessandro Gaetano) che ha eseguito "E io ci sto", il pezzo che dava il titolo alla manifestazione e anche all'ultimo disco di Rino del 1980 (che poi purtroppo perì il 2 giugno 1981 in un incidente stradale).
Hanno quindi preso la parola gli organizzatori della serata: Gianni Borgna (l'assessore alla cultura del Comune di Roma che in passato ha già reso omaggio alle figure di Sergio Endrigo, Carmelo Bene, Pierpaolo Pasolini e Gaber), Anna Gaetano (la sorella di Rino), Bruno Franceschelli (amico storico di Rino), Andrea Rivera (il simpaticissimo presentatore della serata, che nel 2004 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della giuria del premio Giorgio Gaber per il teatro canzone) e Timisoara Pinto (conduttrice radiofonica di RadioScrigno, che ha trasmesso alcune interviste e contributi inediti in audio di Rino Gaetano).

Il primo artista a salire sul palco è stato Simone Cristicchi, che ha letto una sua poesia in romanesco dedicata a Rino e poi ha cantato splendidamente "Le beatitudini" (pubblicata postuma) accompagnato da Olen Cesari al violino. Dopo un breve frammento radiofonico in cui Rino Gaetano si dichiarava appartenente alla "scuola del Pinturicchio" (in scherzosa polemica con gli esponenti della cosiddetta "scuola romana"), è stata la volta di Luca Barbarossa, che prima ha cantato la celebre "Aida" (suonando la chitarra accompagnato da Mario Amici all'armonica a bocca), e poi dopo aver ricordato l'amico Rino che aveva conosciuto durante il Q-Concert con Riccardo Cocciante e il New Perigeo di Giovanni Tommaso ha intonato la sua "Yuppies" (unico artista a presentare un proprio brano) che è stata scritta nello stile di "Nuntereggaepiù" ed era dedicata ai socialisti ("ma allora non sapevo ancora che poi sarebbero arrivati quelli peggio di loro...").
Andrea Rivera ha quindi parlato dell'Angelo Mai (l'ex convitto occupato nel rione Monti di Roma trasformato in un laboratorio artistico) e ha presentato il cantautore romano Pino Marino (che si occupa della direzione musicale del centro) che prima ha eseguito al piano "Resta vile maschio dove sei" con Massimo Giangrande al basso e Fabio Rondanini alla batteria, e poi una potente versione di "Il cielo è sempre più blu" alla chitarra elettrica.

Un altro grande amico di Rino, il cantautore Ernesto Bassignano (uno dei "quattro ragazzi con la chitarra" del Folkstudio insieme a De Gregori, Venditti e Lo Cascio), ha ricordato "gli amici di stazione" che ci hanno lasciato troppo presto oltre a Rino: Luigi (Tenco), Piero (Ciampi), Lucio (Battisti), Fabrizio (De Andrè), Umberto (Bindi), Ivan (Graziani), Giorgio (Gaber), ecc., poi ha raccontato che il boss del Folkstudio Giancarlo Cesaroni chiamava scherzosamente Rino "zappatore" per il suo modo di suonare la chitarra e ha rievocato il suo incontro con Rino alla IT di Vincenzo Micocci prima del triste giorno dei funerali ("eravamo in 21 in quella chiesetta di periferia").
I Tetes de Bois al gran completo hanno eseguito l'unico pezzo in francese della serata, "Dans le chateau" (da "Nuntereggaepiù" del '78, conosciuta anche come "Lady Anne"), e poi "Tu, forse non essenzialmente tu" (dal primo disco di Rino "Ingresso libero" del '74).
Angela Baraldi (brava cantautrice e attrice di Borgo Panigale) ha letto le note di copertina del disco "Mio fratello è figlio unico" del '76, la cui omonima canzone è poi tornata a cantare nel seguito della serata accompagnata dalla Rino Gaetano Band.

Andrea Rivera ha quindi presentato Sergio Cammariere (cantautore crotonese come Rino e suo cugino per parte di madre) giocando con il primo nome d'arte di Rino Gaetano, che all'inizio della sua carriera si faceva chiamare "Kammamuri's". Cammariere è stato forse l'artista più applaudito della serata, prima con una bellissima versione di "I tuoi occhi sono pieni di sale" per piano e voce, e poi con "Ad esempio a me piace il Sud" (entrambe dal primo disco di Rino), introdotta da un assolo di pianoforte che ha ricordato le celebri improvvisazioni jazz di Keith Jarrett.
Dopo la tecnica eccelsa di Cammariere è stata la volta dell'eccentrico Bugo (cantautore novarese trapiantato a Milano), che ha eseguito a suo modo "La festa di Maria" (accompagnandosi da solo con la chitarra acustica) e poi la poco conosciuta "Ok papà" (ultima traccia di "Aida" del '77) aiutandosi anche con l'armonica a bocca.
Dopo un breve frammento audio in cui Rino spiegava come scriveva le canzoni ("prendo dei problemi e cerco di mettermi da parte"), la Rino Gaetano Band ha eseguito "Ti ti ti ti" (cantata dal nipote Alessandro) e quindi "Sfiorivano le viole" (cantata dall'altro nipote Danilo presente in sala). Andrea Rivera ha quindi parlato di alcuni inediti di Rino Gaetano che sono rimasti nel cassetto (che la sorella Anna ha promesso che saranno pubblicati presto) e a questo proposito ha presentato Marco Morandi che ha già inciso l'inedito "Nuoto a farfalla" nel suo primo disco solista, che per l'occasione ha riproposto con la Rino Gaetano Band.

A salire sul palco è stato quindi il critico musicale Dario Salvatori, un altro grande amico di Rino, che ha fatto una riflessione critica (e anche un po' polemica) sul fatto che spesso si parla dell' "impegno" di Rino mentre lui aveva soprattutto del talento e non faceva parte dei cantautori politicizzati degli anni '70 perchè era un anticonformista. Dopo gli esordienti Caraserena che hanno riproposto una scanzonata ma efficace versione di "Berta filava" è stata la volta del livornese Bobo Rondelli (già con gli Ottavo Padiglione) che ha aperto il suo show con "Escluso il cane" alla chitarra acustica (con un pianista), e poi nel suo stile irresistibile ha eseguito "E cantava le canzoni" insieme ad Andrea Rivera, accompagnandosi con un curioso chitarrino.

Tra i momenti clou della serata c'è stata sicuramente l'esibizione di Francesco Baccini, che insieme alla Rino Gaetano Band ha scelto di eseguire i due brani forse più famosi del repertorio di Rino, "Gianna" e "Nuntereggaepiù", quest'ultima cantata cambiando le parole e con il testo aggiornato al presente (ha citato tra gli altri anche Forza Italia, Moggi e Lippi).
Andrea Rivera ha letto un collage composto dai titoli delle canzoni di Rino e quindi la Rino Gaetano Band ha riproposto per la seconda volta "E io ci sto", interpretata molto bene dal cantante del gruppo Marco Preziosi.

Gli artisti che sono intervenuti lo hanno fatto tutti a titolo gratuito, e Andrea Rivera senza fare nomi ha letto le giustificazioni di chi non è venuto perchè forse voleva essere pagato, peggio per loro perchè hanno perso una bella occasione.
La scaletta era già terminata ma c'è stato un imprevisto quanto atteso fuori programma ideato da Sergio Cammariere, che accompagnato da quasi tutti gli artisti presenti alla serata (compresa la sorella di Rino) ha concluso con una bellissima versione corale di "I tuoi occhi sono pieni di sale", il pezzo che aveva già proposto in apertura.
Sul palco sono rimasti quindi soltanto il cappello a cilindro di Rino e la sua chitarra rossa (nella foto), come per dire che lo spirito e la musica di Rino sono ancora vivi e presenti più che mai, anche se lui fisicamente non c'è più.
Dello spettacolo sarà probabilmente realizzato un disco o un dvd (com'è stato annunciato in conferenza stampa su suggerimento di Fabrizio Zampa), lo speriamo tutti.


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