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Recensioni
Pubblicato il 22/12/2008 alle 02:05:01
A Pescara Grignani fa i capricci: “C'è più gente nei teatri che in questa piazza”
di Massimo Giuliano
Un Gianluca Grignani polemico e capriccioso ha "scaldato" la fredda serata di ieri, in piazza Salotto a Pescara, per la chiusura del Christmas Village Show. Il concerto è iniziato alle 20,10.

Un Gianluca Grignani polemico e capriccioso ha "scaldato" la fredda serata di ieri, in piazza Salotto a Pescara, per la chiusura del Christmas Village Show. Il concerto è iniziato alle 20,10.

Di fronte a sè, il cantante milanese ha trovato poche persone, un po' perchè a quell'ora molti avevano già preso la via di casa per andare a cena dopo un pomeriggio di shopping prenatalizio, e un po' perché la temperatura (11 gradi) non era proprio l'ideale per assistere a uno spettacolo all'aperto. Sta di fatto che dopo le prime canzoni (tra cui “La fabbrica di plastica”) Grignani ha preso la parola per lamentarsi della scarsa affluenza di pubblico, aggiungendo: “Attualmente sto facendo un tour nei teatri. Beh, lì faccio più gente di quanta ce n'è stasera in questa piazza. E qui è anche gratis! Eppure a Pescara non siete in pochi. Sto seriamente pensando di non venire più in Abruzzo”.

Sicuramente la collocazione oraria è stata sbagliata (se l'artista avesse suonato solo 2 ore prima, avrebbe trovato la piazza gremita), ma un professionista non dovrebbe comunque esprimersi in questa maniera, essendo oltretutto pagato per offrire una buona performance. Grignani ha cantato bene, supportato da una band in tiro, ma ha perso presto la voglia iniziando ad "accorciare" i suoi pezzi più famosi, come “Destinazione paradiso” e “La mia storia tra le dita”. Addirittura l'ultimo singolo, “Vuoi vedere che ti amo”, non è durato più di un paio di minuti. E dire che lo show aveva regalato al "disertore" pubblico pescarese anche una chicca come "Il conformista" di Giorgio Gaber. Ma niente da fare: Grignani aveva ormai deciso. “Falco a metà”, per buona parte, è andata praticamente a vuoto: il suo autore ha abbandonato il palco lasciando la scena ai soli musicisti, che hanno dovuto continuare a suonare la base fin quando, sul finale, "il Grigna" è magicamente ricomparso.

Come se non bastasse, a un certo punto gli è stato chiesto di annunciare che un bambino di 3 anni si era smarrito, e questo episodio si è trasformato in un'altra scusa per polemizzare, anche se non si è neanche capito quale fosse il bersaglio della sua critica (i padri 'sbadati'? I pedofili?). Ciliegina sulla torta, dopo circa un'ora di "concerto" Grignani ha fatto salire un ragazzo sul palco per chiedergli come avrebbe trascorso il Natale, e da lì si è messo a discutere dell'attuale situazione finanziaria attaccando il governo Berlusconi, sostenendo che "la crisi deve ancora arrivare" e che "vogliono che i vostri cervelli restino chiusi". Insomma, questo live, che ipoteticamente poteva essere gradevole, è stato guastato da un personaggio che si è messo a fare la star invece di adattarsi alla situazione e mostrarsi superiore, facendo parlare solo la propria musica. Un'occasione decisamente sprecata, per Gianluca Grignani.

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