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Interviste
Pubblicato il 05/10/2008 alle 11:41:52
Ilaria Beorchia: io "speaker abusiva" di Radio Base Popolare Network di Mestre
di Laura Gorini
Da intervistatrice a intervistata. È quello che è successo ad Ilaria Beorchia, giovane promessa di Radio Base Popolare Network di Mestre

Da intervistatrice a intervistata. È quello che è successo ad Ilaria Beorchia, giovane promessa di Radio Base Popolare Network di Mestre che da qualche anno a questa parte si occupa per la celebre emittente radiofonica di artisti e di scrittori in erba. Ecco il risultato di una lunga chiacchierata con lei rigorosamente...on the road!
Insegnante, speaker radiofonica e ufficio stampa. Mansioni molto diverse tra di loro. Come ti spieghi questo tuo ecletticismo?
L’insegnamento è la mia attività principale, nonostante il mio stato precario. Mi dedico all’educazione delle future generazioni da quasi dieci anni. Non mi posso definire certo una speaker radiofonica: in realtà occupo quasi abusivamente la Stanza 143 del Franky’s Motel, trasmissione settimanale, dedicata all’underground culturale italiano, che va in onda sulle frequenze di Radio Base Popolare Network di Mestre. Mi sono ritagliata uno spazio per presentare i progetti editoriali di giovani scrittori emergenti. L’attività di ufficio stampa, poi, è quasi una passione, nata dopo uno stage di quasi un anno presso la Fondazione Arezzo Wave Italia.

Ilaria come ti sei avvicinata al mondo della radio?
È stato durante il periodo universitario a Padova: preparando l’esame di Sociologia dei mezzi di comunicazione di massa ho svolto alcune ricerche sulla contro-informazione, prendendo in esame l’evoluzione dei volantini del Secolo scorso, le controculture, il Cyberpunk, fino ad arrivare ad Indymedia (era il 2000), passando attraverso le radio indipendenti. A Padova era ed è tuttora attiva Sherwood Radio. Qui ho incontrato Stefano, allora conduttore di "Ultima Fermata", che mi ha guidato nella scoperta del mezzo radiofonico.

Che cosa ti affascina in modo particolare di questo mezzo di comunicazione?
Il potere evocativo e il gioco complice fra musica e voce.

Fino ad ora quali esperienze radiofoniche hai curato?
All’interno della radiofonia ho avuto soprattutto un ruolo da collaboratrice: prima in "Ultima Fermata" e "Camicie di forza" (programma demenziale curato dalla Neurodisney Band) sulle frequenze di Sherwood Radio di Padova. Ora affianco Stefano Vettoretti in Franky’s Motel sulle frequenze di Radio Base Popolare Network di Mestre.

Su Radio Base Popolare Network di Mestre ti occupi di libri e cortometraggi. Immagino che la letteratura e il cinema siano quindi altre tue grandi passioni oltre la musica...
La musica e la letteratura restano le mie grandi passioni. Soprattutto se i libri e i progetti discografici sono il frutto della creatività di artisti emergenti, magari scovati esplorando l’underground culturale. Per quanto riguarda il cinema ho un rapporto di amore e odio. Realizzare un film resta una fortuna, un desiderio realizzabile per pochi. Forse per questo prediligo le versioni short: i mezzi tecnologici e i festival permettono a giovani video-artisti di esprimere la propria arte, di diffonderla e promuoverla.


Tuttavia il tuo lavoro principale ruota soprattutto attorno all’universo musicale... Attualmente per quali gruppi e artisti stai volgendo il ruolo di ufficio stampa?
Ora sto seguendo la promozione discografica dei Sense of Akasha, formazione alto atesina, il cui progetto discografico – "People do not know who rules" - uscirà a novembre, prodotto dall’etichetta Riff Records di Bolzano. Continua anche la collaborazione con la Moscow Produzioni ed Eventi e la Records! S’il vous plait di Udine. Non mancano, poi, nel mio “ovile” band autoprodotte: i Lop-Sided di Venezia, la Neurodisney Band e i Glen or Glenda? di Treviso.

E in passato per chi hai svolto questa mansione?
La mia esperienza è nata e si è costruita presso la sede della Fondazione Arezzo Wave Italia, grazie ad uno stage universitario. Tuttora sono l’addetta stampa di Q13 Italia Wave Veneto, nodo regionale della fondazione. Per quanto riguarda il settore della promozione discografica, i primi passi li ho mossi con Gianluigi Potenza di RedPromoPress e presidente dello Zion Rock Club di Conegliano Veneto (TV), per cui ho seguito importanti formazioni musicali italiane e festival. Successivamente sono nate le collaborazioni con la Riff Records, per cui ho seguito i Phidge, e la Records! S’il vous plait.

Importante per te è l’esperienza con Italia Wave Veneto... Ce ne vuoi parlare nello specifico?
Italia Wave Veneto è un’occasione per scoprire e conoscere i giovani talenti musicali. Una risorsa per gli addetti ai lavori, per chi il palco lo calca e per chi sta sotto e fa da spettatore. Un contest gratuito cresciuto nel tempo per quantità (oltre duecento le formazioni venete iscritte nella scorsa edizione), per qualità e che ha dato ad alcuni gruppi la possibilità di esibirsi sui prestigiosi palchi di Italia Wave.

Te ne occuperai anche quest’anno? Qualche chicca in merito?
Mi spiace ma al momento non posso fare alcuna anticipazione in merito. Siamo in attesa delle direttive dalla Fondazione. Fra ottobre e dicembre comunque, come ogni anno, si aprirà il bando di concorso!

Quali sono le più grandi soddisfazioni che questa manifestazione ti ha dato nel corso degli anni?
Italia Wave mi ha aiutato a costruire un “senso musicale”, ad apprezzare i live, a scommettere sui giovani talenti e mi ha spinto ad esplorare il nuovo, ad abbandonare il conosciuto per perdermi nelle sonorità di paesi lontani. E poi non è esperienza da poco assistere alla costruzione di un festival: dalla stesura del bando di concorso, al montaggio del palco, passando per la scelta del cast e le selezioni regionali.

Prossimi progetti e obiettivi da raggiungere?
Cercherò di essere sempre più attiva, radiofonicamente parlando, per dare sempre maggiore visibilità agli scrittori emergenti italiani e alle case editrici che credono e scommettono nella creatività dei giovani talenti. E poi dovrò pensare al party per i venticinque anni di conduzione radiofonica di Stefano Vettoretti!

E noi aspettiamo gli inviti!

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