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Pubblicato il 06/12/2008 alle 15:28:39 | |
La new wave fluida e corposa dei reatini Droning Maud ben recensita da ImpattoSonoro.it
La firma e' di Massimiliano Locandro che ben dettaglia i singoli aspetti del cd The World Of Make Believe, pubblicato dalla nostra U.d.U. Records per la band che ha vinto il Sulmona Rock Festival 2007.
La firma e' di Massimiliano Locandro che ben dettaglia i singoli aspetti del cd The World Of Make Believe, pubblicato dalla nostra U.d.U. Records per la band che ha vinto il Sulmona Rock Festival 2007.
La recensione e' uscita il 28 Novembre ed ha dato molto soddissazione a tutti noi, partendo dal nostro diretur Giancarlo Passarella. Eccovi alcuni passaggi ...Iniziamo col dire che, nonostante il nome ed i riferimenti musicali, i Droning Maud sono tutti italiani, per la precisione di Corvaro (Rieti). Questo perché, ascoltando il loro sound fluido e corposo, ricco di venature di chiaro stampo new-wave, si potrebbe benissimo avere l’impressione di avere a che fare con una rock-band di buona levatura internazionale...Questo e' importante dirlo, anche per le buone cose che sono state scritte dall'estero su questo loro cd.
Prosegue poi Massimiliano Locandro ...E’ proprio la fluidità con cui scorrono le sette canzoni di The World Of Make Believe, unita ad un’innata capacità di creare melodie accattivanti, ad impressionare piacevolmente ed a rendere il loro suond di grande appeal. Ascoltando il lavoro dei Droning Maud, non si puo’ fare a meno di citare il percorso di band più affermate quali Interpol ed Editors, a cui i nostri pagano evidentemente dazio, proponendo un rock dai contorni scuri e influenzato dalle atmosfere melodiche di quella che fu l’ondata new-wave....Importanti sono i termini di paragone con queste band, cosi' come hanno scritto altri magazine.
Vediamo ora la conclusione di questa recensione, critiche comprese ... Così le sette canzoni di The World Of Make Believe scorrono piacevolmente, tra intrecci melodici ben congeniati, chitarre rumorose e precise, ed atmosfere dai contorni darkeggianti, in un crescendo melodico che trova il suo apice nella coinvolgente e sorniona No Sooner Said Than Done e nella successiva In The Beginning Was The End. Se proprio bisogna trovare un difetto, forse sarebbe da regolare il suono della batteria, talmente invadente da sovrastare di gran lunga le tonalità del basso, ma si tratta proprio di andare alla ricerca del cosiddetto pelo nell’uovo....Con un budget maggiore, probabilmente in fase di editing si poteva anche migliorare questi aspetti tecnici...
Massimiliano Locandro cosi' termina la sua recensione...Per il resto i Droning Maud destano veramente una buona impressione e dimostrano di meritare la fiducia e l’interesse che già in molti, tra gli addetti ai lavori e non solo, gli hanno tributato...
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