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Pubblicato il 02/09/2010 alle 15:38:32
HeartOfGlass elogia Alter, l'ultimo cd di Tenedle: come il precedente e' pubblicato da U.d.U. Records!
di Elvira Speggio
Una recensione che rende giustizia a questo artista fiorentino, emigrato per vivere in Olanda...Funanbolico e dissetante per chi ha sete di musica sperimentale: sottile ma spiazzante in certe verita' filosofeggiate: tanto per gradire!

Una recensione che rende giustizia a questo artista fiorentino, emigrato per vivere in Olanda...Funanbolico e dissetante per chi ha sete di musica sperimentale: sottile ma spiazzante in certe verita' filosofeggiate: tanto per gradire!

Vi sono degli scritti che ti mettono la carica addosso. Fatichi una vita, nessuno ti considera e poi improvvisamente basta una recensione per esaltarti e ripagarti completamente di tanti sacrifici.

E' quello che e' capitato sia a noi, ma sicuramente anche a Dimitri Niccolai (in arte Tenedle), dopo aver letto questa recensione su HeartOfGlass. Inizia cosi' ...Artista a tuttotondo, Tenedle non è certo l’ultimo arrivato, se non altro per l’esperienza almeno ventennale nel mondo della musica sperimentale. Dai Laughing Silence degli anni ottanta fino alle parentesi artistico-culturali maturate all’estero, senza dimenticare le recenti infatuazioni per il teatro. Perciò un personaggio non comune, eclettico quanto basta, filosofo della musica, cacciatore di suoni...

Ma il sito trevigiano continua nella sua analisi ..Qui il rock non c’entra, muore e rinasce nello stesso istante, qui si parla di sperimentazioni, dall’elettronica all’onirismo, dal digitale all’esoterico. E questo lavoro del 2007 parla chiaro, Alter non è quel genere di disco che si può ascoltare con distrazione.... La cultura e la complessità di Tenedle sono ingredienti che rendono succoso l’approccio alla sua musica. Come imbastire una trama fitta di suoni, mai casuali, sempre ragionati e dispensati con attenzione, al fine di ottenere un armonia con l’universo.... affermazione che ci sentiamo di condividere completamente!

La sensazione (sempre piu' forte) e' che il recensore di HeartOfGlass abbia ascoltato questo disco con particolare attenzione ...Scorribande elettroniche che in ballroom apparirebbero troppo intelligenti, difficilmente ballabili, eppure il messaggio di Tenedle è rivolto a tutti. Senza giri di parole, ma appropriandosi di una poetica fine, manifesta lucido un malessere per un epoca pagana, irriconoscibile nei valori, spenta nel bel mezzo del suo cammino per il sentiero buio....Continuiamo a spulciare questa recensione di Alter ,,A tratti trip-pop nella sua sporadica orecchiabilità, vagamente new-age in certi viaggi onirici edonistici. Per farvi capire vi propongo un paragone esagerato ... immaginate Battiato che faccia il verso ai primi Depeche Mode... ci siete? Ecco siete solo a metà strada. Il resto è fatto di quel cupo metropolismo-chimico anni novanta e da una sferzata digitale tipica dei giorni nostri....

Lo scritto su HeartOfGlass si dedica poi alla parte musicale ...Citare una per una le 21 tracce del disco sarebbe un compito che esula dallo scopo conoscitivo di questa recensione, e francamente mi ci vorrebbe almeno un intero pomeriggio per decifrare ogni singola corda smossa dalla mente di Tenedle. Tuttavia non spaventatevi, un è un disco mangia-uomini, ma per apprezzarlo nella sua massima energia bisogna saper ascoltarlo. Si va dal pop-languido di Domino (immagini spettrali degne di un film di Cronenberg), al mesmerismo-pocket di Musica Idiota nel quale si evoca la forza della reminiscenza. Tra qualche paletto trip-pop, vedasi la tirata Notte Fonda oppure Sogni profondi (intrisi di catrame elettronico, direi io); si fa spazio un abbordabile pop elusivo: ottime quindi le liriche in La terra è il mio pianeta (intimo inno all’alienazione umana, altro che Ziggy Stardust) o di Le mosche sul dolce, raffinata e sincera nel suo agrodolce dolore...

Ed eccoci ad altre considerazioni sui singoli brani ...Sul velluto più ammicante è Fintorgasmo, mentre lievemente dub, senza prendersi troppo sul serio, è il ragionamento espresso in Ascensore per lunatici; sottile ma spiazzante in certe verità filosofeggiate. Chiude la singhiozzante Katasmerismo, insospettabile esercizio poetico che si congeda in maniera sfavillante con questi versi... E se pensare è viaggiare / Oggi resto chiuso in casa / Spengo tutto per un pò.... Eh no, una cosa così i Depeche Mode non l’hanno mai scritta... Quali le conclusioni di questa recensione apparsa su HeartOfGlass? Funanbolico, dissetante per chi ha sete di musica sperimentale e per chi vuole imparare qualcosa. Scartato da Sanremo (ma non è una novità!), Tenedle non ha bisogno di palcoscenici troppo in, e poi, rischierebbe di far sfigurare le belle statuine da reality. Saggio, immenso, da scoprire. Finalmente qualcosa che può essere definito veramente alternativo!

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