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Pubblicato il 14/10/2009 alle 08:17:32
Mia Martini: Perchè parlate di me? Cosa c’entro io con voi...
di Pippo Augliera
Sono le parole che aprono il brano “Parlate di me” di Mia Martini autrice, significative nel sottolineare il trambusto che si crea purtroppo attorno a lei, lontano dalla sua innegabile arte.

Sono le parole che aprono il brano “Parlate di me” di Mia Martini autrice, significative nel sottolineare il trambusto che si crea purtroppo attorno a lei, lontano dalla sua innegabile arte.

Ci si chiede, ad esempio, che senso hanno queste performances di sua sorella Loredana Bertè nel suo continuare a rilasciare dichiarazioni che vanno a toccare la sfera privata di loro due. Si fa la qualunque pur di avere una visibilità e per aumentare i dati auditel o aumentare le vendite di un giornale. Stabilire se sono verità o meno non è compito del lettore o spettatore intelligente, il quale può forse prendere atto della sindrome di questa donna che non accetta il tempo che passa, preda dei sensi di colpa nei confronti di Mimì per la sua morte e per una conflittualità non risolta legata alla sua grandezza artistica. E allora con chi prendersela? La Bertè apre così la lista d’accusa con i soliti temi o personaggi: invettiva contro il padre definito violento in maniera estrema, l’ambiente dello spettacolo che ha emarginato Mia Martini con la storia della iella, la figura di un manager che ignora il malessere per non rinunciare al cachet dei concerti. Come ciliegina, chiede pure scusa per non avere risposto alla sua ultima telefonata. Ma perché non farlo in privato, magari nel silenzio e nell’intimità raccolta di una stanza?

Come se non bastasse, piove sul bagnato. Ci pensano i maghi della carta stampata a prendere spunto dalle confessioni suddette per scrivere articoli che sfiorano il gossip, come quello recentemente pubblicato dal titolo altisonante “Mia Martini si lasciò morire di droga”, corredato persino da una testimonianza di Adriano Aragozzini : ‘Era una settimana prima della sua morte: girava in 500, mi diceva che era andata a vivere vicino all'aeroporto. Era pallida, aveva un aspetto sconvolto. Ebbi l'impressione che fosse drogata fradicia. Non aveva mai superato la fine della storia d'amore con Ivano Fossati, la solitudine la stava scavando dentro in modo irrimediabile. Mi disse: "Non ho più voglia, mi sento finita, e non solo artisticamente". Provai a rincuorarla: "Di cosa ti preoccupi? La tua voce è unica, e ogni crisi si supera". Ma lei pareva inconsolabile. Mi sussurrò: "Di crisi ne ho sopportate troppe, nella vita. Ora basta". Aveva gli occhi allucinati. Nessuno mi toglie dalla testa che si sia lasciata morire con la droga. Intenzionalmente. Come Tenco, che si sparò, ma era strafatto’. Bene, viene chiamato in causa anche Luigi Tenco, proprio per rendere più ricco il contorno.

Ma perché continuare a speculare su vicende umane e su storie personali contrassegnate dal dolore e dalla sofferenza? Bisognerebbe avere rispetto verso un privato che invece è sbattuto in prima pagina senza alcuna forma di ripensamento dove importa fare solo notizia.

C’è un’arte che va tutelata e che andrebbe costantemente valorizzata. Sotto questo aspetto è apprezzabile che le nuove generazioni esprimano il loro amore per Mia Martini, omaggiandola con il cuore. Noemi ha sfoderato una interpretazione grandiosa de “La costruzione di un amore” a X Factor”, Alessandra Amoroso canta con trasporto “Almeno tu nell’universo”. Voci bene informate dicono che Carmen Consoli spesso con gli amici si delizia a fare “Agapimu” per voce e chitarra. Laura Pausini promette di incidere “Piccolo uomo”,Irene Grandi ha proposto "Preghiera", Giusy Ferreri e Arisa hanno espresso in diverse occasioni la loro ammirazione per questa indimenticata interprete.

Per Mimì la musica era la benzina della vita e il suo rapporto con il pubblico era sconvolgente, come se si fidanzasse. E allora, piuttosto che continuare a rimestare su aspetti ridondanti e ripetitivi, sarebbe opportuno e più interessante realizzare un tributo discografico, puntando soprattutto alla Mia Martini cantautrice, spesso sottovalutata, con qualcuno dalla voce superba che canti ironicamente anche questi suoi versi: ‘Di sicuro non vorrei incontravi mai, ditemi perché parlate? Giocate pure con me senza problemi, tanto non mi romperò sono di plastica infrangibile modello scomponibile avanti senza paura. Bla, bla, bla, bla’.

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