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Editoriale
Pubblicato il 11/11/2009 alle 07:50:29
La riscossa rock di Radio2, stufa di essere un dolce ricordo
di Giancarlo Passarella
L'arrivo di un nuovo direttore e' sempre un momento di grandi movimenti, ma quello di Flavio Mucciante ha tutta l'aria di una rivoluzione e di un tornado che si annuncia minaccioso. Il ricordo delle 10 mila a Marco Baldini.

L'arrivo di un nuovo direttore e' sempre un momento di grandi movimenti, ma quello di Flavio Mucciante ha tutta l'aria di una rivoluzione e di un tornado che si annuncia minaccioso. Il ricordo delle 10 mila a Marco Baldini.

Ovviamente l'aggettivo rock nel titolo non e' si lega solo a quel genere musicale che a noi piace molto, ma al modus operandi del nostro lavoro. Parafrando l'Adriano Celentano del 2005 nello show Rockpolitik, qui c'e' solo da domandarsi .. Essere rock o essere lenti?: fin dai primi momenti la sua battuta ha trovato terreno fertile nelle italiche genti, nei benpensanti, negli opinionisti e fortunamente nel popolo dei fruitori di comunicazione, portando questo slogan nel vivere quotidiano. Se ancora adesso (a distanza di un lustro) questa espressione e' divenuta costume gergale, vuol dire che Celentano ha colpito l'immaginario collettivo e non solo. Potrebbe presto quella dicotomia essere inserita tra le tante che dal tubo catodico sono passate nel vivere di tutti i giorni, basti pensare a Sei amico mio o del giaguaro?, poi anche il titolo di un film del 1958 con Walter Chiari.

Radio2 ha trascorsi di alto lignaggio e vive un momento di crollo degli ascolti, ma sarebbe semplicistico dire che e' colpa dell'abbandono di Fiorello & Baldini! Con molta modestia io sto dando da anni il mio piccolo contributo promozionale ad uno show di Radio1 (mi riferisco a Demo, striscia serale con Pergolani & Marengo) e quindi dovrei forse gioire delle difficolta' che il secondo canale radio sta attraversando, ma invece non lo faccio. I motivi sono tanti, ma risiedono in una semplice riflessione: io sono per la valorizzazione del servizio pubblico, sia quello offerto dalla Rai, ma anche quello portato in dono dalle micro emittenti locali. Come sapete, molte di queste le ho coinvolte in un progetto di syndaction che si chiama Le 100 Radio + Belle d'Italia ed alle quali offro gratuitamente consulenza e programmi (vedi la striscia quotidiana de Il Re del Gancio). Quando sono state annunciate le nomine dei nuovi direttori dei canali Rai, ho scritto (ed in tempi non sospetti) che era ora che un po' di ricambio generazionale fosse messo in moto, perche' chi fa comunicazione non deve dormire sugli allori e deve costantemente mettersi in discussione: la radio poi ha la prerogativa innata di stimolare la fantasia e quindi spesso di anticipare gusti, passioni ed esigenze aggregative del suo pubblico, il quale (non ce lo scordiamo mai...!) vuole sentirsi coinvolto e parte attiva della vita della sua emittente.

Stamani si legge di una polemica tra Flavio Mucciante e Luzzato Fegiz, sulla quale non vogliamo entrare in merito. Ci fa comunque piacere l'energia che il nuovo direttore di Radio2 ha messo nelle sue parole, perche' sono il segno tangibile di sentirsi rock e non lento, propositivo e non gongolante, coraggioso/innovativo e non timoroso/passista: e' con quello spirito che e' stato collocato in Via Asiago 10 e poi non puo' piu' permetterselo... se mantiene quel palinsesto (quell'aria dimessa del secondo canale radio, quelle cariatidi che ne frequentano i programmi..) non fa che incoraggiare un trend negativo.

Mi ricordo quando io e Marco Baldini (emeriti sconosciuti... eravamo nel 1985...) facevamo le nostre trasmissioni radio per i circuiti: eravamo talmente alla fame che lui veniva a casa mia con il sugo fatto dalla mamma ed io mettevo tutto il resto. Andavamo poi nello studio a registrare ed il proprietario per un pomeriggio comune di lavoro ci pagava 10 mila lire..... avevamo talmente tanta voglia di fare e di dimostrare le nostre idee che accettavamo quella miseria di stipendio, ma con un guizzo d'ingegno cambiammo il titolo della trasmissione, portandolo a T.N.T. ... volevamo cosi' far capire il brio che nel programma mettevamo, ma quello era anche l'acronimo di Tanto Non Torniamo..... ed infatti il crumiro dopo un po' lo lasciammo vittima della sua ingordigia: appena ci comunico' che il nostro show l'aveva venduto ad altre 40 radio (prendendo un lauto anticipo e confermando per noi le canoniche 10 mila lire!), assieme gli abbiamo detto che quel giorno registravamo, ma che da domani poteva anche trovarsi altri conduttori, perche'... tanto non torniamo!

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