E' morto il produttore discografico, compositore e paroliere Giancarlo Bigazzi, ex leader del gruppo degli Squallor, autore di grandi successi della musica italiana come "Lisa dagli occhi blu", "Gloria", "Si può dare di più" e "Gente di mare".

Giancarlo Bigazzi, nato a Firenze il 5 settembre 1940 e morto stanotte a Viareggio (dove era ricoverato da alcuni giorni nell'Ospedale Versilia): produttore discografico, compositore e paroliere, è stato autore di grandi successi della musica italiana: risale al 1968 "Luglio" per Riccardo del Turco, poi verranno "Lisa dagli occhi blu" (1969) cantata da Mario Tessuto, "Montagne verdi" (1972) per Marcella Bella, "Erba di casa mia" (1972) per Massimo Ranieri, "Gloria" (1979) per Umberto Tozzi, "Gente di mare" (1987) interpretata da Umberto Tozzi e Raf, "Gli uomini non cambiano" (1992) per Mia Martini, "Cirano" (1996) per Francesco Guccini, "Il pazzo" (2002) per Mina.

Fra gli interpreti dei suo brani anche i Ricchi e Poveri, i Camaleonti, Ornella Vanoni, Nino Ferrer, Caterina caselli, Gianni Bella, Loretta Goggi, Marco Masini. Verso la metà degli anni '70 inizia il suo sodalizio con Umberto Tozzi che porto' al successo in veste di produttore, compositore e paroliere lo accompagna al successo. Per Tozzi Bigazzi scrive hit come "Donna amante mia", "Io camminerò", "Ti amo", "Tu", "Gloria", "Stella stai", "Notte rosa", "Eva" e "Si può dare di più", interpretata da Tozzi con Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri.

Nel 1971 Bigazzi aveva intanto dato vita, insieme ai suoi sodali storici, il paroliere Daniele Pace, e il musicista Totò Savio, con i discografici Alfredo Cerruti ed Elio Gariboldi, al gruppo degli Squallor. Una goliardata fra amici nelle intenzioni dei loro creatori che avrà un inaspettato successo venticinquennale. Per gli Squallor Bigazzi scrive tutti i testi e ne interpreta qualcuno, apparendo anche come attore nei due film degli Squallor si cimentano: "Arrapaho" e "Uccelli d'Italia". Per il cinema è stato anche autore di colonne sonore: "Mery per sempre" e "Ragazzi fuori" di Marco Risi, "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores.

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