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Interviste |
Pubblicato il 27/02/2009 alle 10:46:09 | |
Tre cadaveri nel cassetto e sono quelli de I Pennelli di Vermeer
Incontriamo Pasquale, Marco e Raffaele ovvero sia il cantante, il batterista ed il tastierista di questo originale band campana, forte del successo dell'ultimo cd La Primavera dei Sordi. Pop rock raffinato suonato prima di Pino Daniele.
Incontriamo Pasquale, Marco e Raffaele ovvero sia il cantante, il batterista ed il tastierista di questo originale band campana, forte del successo dell'ultimo cd La Primavera dei Sordi. Pop rock raffinato suonato prima di Pino Daniele.
La loro autogestione artistica e' anche indipendenza unita a voglia di comunicare nei modi e nei tempi a loro piu' consoni, rifiutando tutte le varie etichettature di certa stampa italiota. Vi e' conclamata testimonianze di organizzatori di piccoli festival che li hanno chiamati, confessando al contempo di non aver molto budget: I Pennelli di Vermeer ci sono andati a suonare a rimborso spese, dimostrando di non essere una delle tante carogne che ammantano il nostro underground. Da qui la voglia di incontrarli e sfruculiare nei loro cassetti, pieni di cadaveri ed incubi.. ma sara' vero?
Nostri ospiti quest'oggi tre membri dei Pennelli di Vermeer: raccontiamo del tuo ruolo all'interno della band...
Pasquale= Sono l'autore e il compositore, il cantante e chitarrista acustico.
Raffaele= Sono il tastierista...
Marco= Sono il batterista e seconda voce della band.
Da quanto tempo sei con I Pennelli di Vermeer e come descriveresti il particolare sound che riuscite a creare?
Pasquale= Sono nella band dall'inizio: l'ho vista nascere, crescere ed evolversi. Definiscono il nostro sound in tanti modi, spesso con delle forzature assurde. Per quanto mi riguarda la nostra musica sfugge ad ogni etichetta e definizione. Ci piace mischiare i generi e tutto ci incuriosisce.
Non ci diamo limiti e il nostro atto creativo è svincolato da qualsiasi preconcetto.
Marco= Sono con i Pennelli sin dagli esordi; il nostro sound lo definirei rock- pop raffinato.
Raffaele= Suoniamo insieme da 6 anni ormai. Io e Pasquale, però, suoniamo insieme da più tempo, da quando facevamo parte di una cover band con la quale suonavamo nei locali del centro storico di Napoli. Il sound della band, definito dalla critica rock pittorico, è il frutto della sintesi dei differenti gusti musicali di 5 musicisti, anche se i paletti entro cui prevalentemente ci muoviamo sono il rock progressivo, il teatro-canzone e la musica d’autore.
Per il vostro cd La Primavera dei Sordi si sono lette diverse positive opinioni, ma qual'e' e' la stata la recensione che vi ha piu' colpito?
Pasquale= Una in cui riferendosi al disco, il recensore ha scritto..Quì pare invece che tutti i luoghi comuni si ribaltino.
Raffaele= Non ce n’è una in particolare; più in generale, mi colpisce il fatto che La primavera dei sordi è piaciuto davvero tanto, ed ha messo d’accordo critica e pubblico. La cosa ci inorgoglisce, e non poco!
Marco= Sinceramente proprio quella del vostro direttore Giancarlo Passarella quando conclude..Che da oggi si studi alla scuola dell'obbligo questa nuova stagione di poesia, questa Primavera dei Sordi!
Parliamo dei gusti personali: quali artisti avete amato da giovani e quali quelli che invece seguite di piu' ultimamente?
Marco= Creedence Clearwater Revival, Zucchero (non quello di questi ultimi anni), T-Rex, Fabio Concato (quello più attuale)
Pasquale= The Beatles....la mia folgorazione, il mio shock culturale. In questo periodo sto consumando il musical Hair.
Raffaele= Amo il blues ed il rock degli anni ’60 e ‘70, ma, in particolare, sono rimasto folgorato dalla musica di Frank Zappa e dai Genesis di Peter Gabriel. Ora sto ascoltando Raising Sand di Robert Plant & Alison Krauss: è un album bellissimo!!!
Avete macinato diversi concerti in questi ultimi anni: di quali avete dei ricordi particolari e perche'? Come scegliete i brani che compongono una scaletta?
Marco= Al Lazaretto Occupato di Bologna perchè l'atmosfera creata dal pubblico e dal luogo era molto stimolante. Non ho mai scelto la scaletta di un live.
Raffaele= Lo Spazio Giovani Festival di Foggia del 2004: è stata la prima volta in cui, per la cura riservata ad artisti emergenti, e non solo dal punto di vista tecnico, ho capito che fare musica significa anche professionalità, oltre che passione. Colgo l’occasione per salutare tutto lo staff di Foggia e tutte le band che hanno partecipato a quella edizione. Sono convinto che la scaletta sia fondamentale nella resa di un live: in genere, noi cominciamo puntando all’entusiasmo e (dopo qualche brano centrale che faccia riprendere un pò il fiato a tutta la band) si finisce puntando ad un crescendo di emozioni, tentando di colpire positivamente lo spettatore.
Pasquale= In ogni festival o concerto che ci ha visto partecipe abbiamo trovato energia positiva grazie a ragazzi entusiasti ed organizzatori pragmatici che amano creare contesti di socialità vera. Noi siamo lì dove leggiamo l'entusiasmo degli organizzatori ad averci: poi si pensa al cachet. La scaletta è strategica: dipende da quanto tempo dobbiamo suonare, dal contesto etc....la decidiamo poco prima di salire sul palco. In genere io la propongo e insieme poi l'aggiustiamo lì dove non tutti concordano. Una scaletta sbagliata potrebbe non creare quell'empatia giusta che deve esserci tra pubblico e performer ad ogni live.
Non credo viviate facendo musica: come tirate avanti? Ma Pino Daniele vi ha dato dei suggerimenti prima di affrontare Piazza Plebiscito?
Marco= Studio Archeologia. Pino Daniele era inavvicinabile.
Raffaele= Da qualche anno lavoro nell’ambito della formazione: purtroppo però si tratta di un ambito troppo precario, e attualmente non sto lavorando. Devo cambiare in fretta! Pino Daniele era inavvicinabile: c’era tanta di quella gente alle spalle del palco che sembrava si dovesse tenere un altro concerto nel backstage!
Pasquale= Sono un precario nella scuola pubblica e mi occupo di promozione pubblicitaria con altri due ragazzi in qualità di libero professionista. Pino Daniele???? E chi l'ha visto!!! Dietro a quel backstage l'ottanta per cento delle persone presenti erano amici e parenti dei parenti degli addetti ai lavori, dei giornalisti, dei politici e forse dei musicisti. Avvicinare l'uomo in blues era impossibile. Tutti cercavano tutti e noi fermi a guardare comportamenti che rasentavano spesso la stupidaggine...Cosa si è disposti a fare pur di avere una foto con i big della musica e dello spettacolo.
Cosa c'e' che non funziona nella discografia italiana? Da dove cominciare a cambiare?
Raffaele= La discografia italiana non rischia, preferisce puntare su artisti di sicuro successo, magari presenti sulla scena musicale da oltre 40 anni. Ecco, alla discografia italiana manca il coraggio di osare, di puntare su nuovi artisti e, soprattutto, su nuove sonorità…eppure il panorama indie pullula di magnifici talenti!!!
Marco= La scarsa preparazione musicale da parte dei maggiori produttori e la loro paura di rischiare. La radio e la televisione in quanto media dovrebbero cominciare a dare maggiore spazio alla musica indipendente.
Pasquale= Raffele e Marco hanno già detto tutto.
Il nostro diretur Giancarlo Passarella arriva a dire che ' gia' nel 2005 eravate ..maturi dal punto di vista scenico e intelligenti nel fondere il rock progressive a una surreale forma-canzone....
Pasquale= Mi piace la sua determinazione e la simpatia che lo contraddistingue. Ci ha sempre sostenuto e incoraggiato. Inoltre è stato uno dei primi che con le sue recensioni ha aperto le nostre visuali facendoci vedere le potenzialità della band...ma anche i difetti. Noi pensavamo di essere una cosa.....poi arriva uno come Passarella, che di musica se ne intende, ed ecco che d'improvviso si sono schiusi nuovi mondi e percorsi da esplorare. Non è da poco.
Raffaele= Il vostro diretur ci ha sempre lusingato. Non smetteremo mai di ringraziarlo! Speriamo che sia profetico anche in termini di successo…
Marco= Sono contento di ciò che dice il sig. Passarella. Intanto noi dobbiamo migliorare giorno dopo giorno lavorando con umiltà e rispetto verso l'arte e verso gli altri.
Quali sono i vostri hobby? Qual'e' l'ultimo concerto live che avete visto che vi ha soddisfatto parecchio?
Marco= Giocare a calcetto. l'ultimo concerto che ho visto è stato quello di Bruce Springsteen and the Seeger Session.
Pasquale= La pittura ma in generale tutte le arti visive sono l'altra mia passione. Considerarle hobby è riduttivo. Non ho hobby se ci penso!!! L'ultimo concerto che mi profondamente scosso è stato quello di Enni Morricone. Si sono scatenati ricordi ed emozioni uniche. La dolcezza di quelle armonie è subliminale. Entri in un modo e a fine concerto ne esci cambiato. Potere della musica!
Raffaele= Amo il cinema e….la Politica! L’ultimo concerto che ho visto è stato quello di Vinicio Capossela al Teatro Augusteo di Napoli: è stato un concerto meraviglioso!!!
Se ci incontriamo domani, fra un mese, fra un anno o fra dieci, quale vi augurate sia la situazione che I Pennelli di Vermeer stanno vivendo?
Marco= Suonare e cantare sempre con gioia e passione.
Raffaele= Mi auguro che la musica, oltre che passione, sia diventata per noi una vera professione.
Pasquale S.= Guadagnare soldi!!!!!! Che cazzo!! E' arrivato il momento di raccogliere. Innanzitutto più concerti. Non so fra dieci anni se esiteranno i Pennelli... spero di si. Non sono certo il tipo che se ne sta con le mani in mano. Se l'esperienza gruppo dovesse finire non mi immobilizzerei a guardare su quello che è stato. Spesso per gurdare indietro non si riesce a vedere cosa può attenderci avanti. Mi piace ragionare in prospettiva.
Logico chiedervi in chiusura a cosa state lavorando nell'immediato e dove vi potremo ammirare dal vivo...
Raffaele= Le date, come sempre, sono in continua evoluzione: consigliamo a tutti di visitare il nostro Myspace o il nostro sito, che sono costantemente aggiornati. Stiamo lavorando anche agli arrangiamenti di un concept, La Sacra Famiglia, che per il momento stiamo portando in giro, come progetto special, con un set di pianoforte e 3 o 4 voci, a seconda delle disponibilità…il nostro desiderio è quello di portare questo spettacolo in teatro, rendendolo un vero e proprio musical.
Marco= Il giorno 08 del mese di Marzo saremo al Rising South di Napoli dove debutteremo con nuovo bassista, Fulvio Di Nocera, e chitarrista solista, Giovanni Vicinanza. Stiamo lavorando ad una sorta di operetta rock/musical dal titolo La Sacra Famiglia.
Pasquale= In questo periodo noi tre più Stefania Aprea, che ha collaborato nell'ultimo disco, stiamo mettendo su uno spettacolo per tre voci e piano dal titolo La Sacra Famiglia. Si tratta di uno spettacolo di teatro-canzone in cui cantiamo quanto di più oscuro avviene tra le mura domestiche. Testi forti, sconti a nessuno! Il nostro motto è essere concentrati e arrabbiati. Speriamo possa diventare uno spettacolo più grande con comparse, coreografie e scenografia ma davanti a tutto la cosa che ci piace di più...la musica.
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