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Recensioni
Pubblicato il 19/04/2007 alle 20:24:26
Guccini, un'icona italiana per stanze di vita quotidiana
di Giuseppe Panella
Una festa durata due giorni fatta di pittura, immagini e musica: questo il reportage, compreso il concerto a Catanzaro del 30 Marzo.

Una festa durata due giorni fatta di pittura, immagini e musica: questo il reportage, compreso il concerto a Catanzaro del 30 Marzo.

Francesco Guccini
Catanzaro 30/03/07
Palazzetto dello Sport “S. Gallo”


Non è stato solo un concerto quello di Francesco Guccini. Ruggero Pegna ha pensato che il Sud fosse in grado di tributargli qualcosa di più. Così il giorno prima del concerto ha fatto inaugurare allo stesso cantautore una mostra di pittura e fotografie, denominata “Stanze di vita quotidiana”, composta da circa centocinquanta opere realizzate dagli artisti calabresi Maurizio Carnevali, Giovanni Marziano e Peppino Sala ed a lui dedicate. Vincenzo Mollica, presente all’evento, l’ha definita “una delle mostre più importanti dell’anno”. La festa del Sud a Guccini è continuata il giorno dopo in un Palazzetto gremito in ogni ordine di posto. Alla fine erano oltre 4000 i presenti che si sono recati ad accogliere in un clima di entusiasmo una delle icone della musica italiana. A precedere la performance dell’artista emiliano sul palco è salita Rosanna Scopelliti, ventiduenne figlia del magistrato ucciso sedici anni fa dalla mafia, che ha letto il testo di “Don Chisciotte” di Guccini, ricevendo il consenso di tutti i presenti che l’hanno accompagnata nelle lettura del brano. Tutto si è svolto mentre i rappresentanti dei movimenti di Locri “Ammazzateci tutti” e “Giovani per la Locride” esponevano lo striscione “La Calabria siamo noi”. Iniziava così l’incontro con Guccini. Camicia rossa e blu jeans si presenta al suo pubblico intrattenendolo e parlando di simpatici aneddoti che lo riguardavano ma anche di problemi attuali. Il tutto non senza quell’ironia che gli è riconosciuta. E’ un Guccini “umano” quello che non disdegna dall’accettare un bicchiere di vino da un “convenuto alla festa”. Poi la musica. Si inizia con “Canzone per un’amica” tutti a cantare con lui. Ed ancora “L’isola non trovata” e “Una canzone”. E’ un Guccini in grande forma, nonostante i suoi 67 anni. La band di “fedelissimi” lo segue come ai vecchi tempi. Non cambiano i suoni, le emozioni, e tutti se ne accorgono restando coinvolti da quelle canzoni immortali. “Canzoni delle domande consuete”, “Very well”, “Incontro” ci regalano un Guccini che parla d’amore. E’ un tripudio alle prime note di Cyrano e così a seguire fino a “Il vecchio e il bambino”. Una considerazione a parte meritano “Noi non ci saremo”, “Auschwitz” e “Dio è morto” scritte ed eseguite negli anni ’60 da Guccini ma portate al cuore della gente da I Nomadi e dalla Equipe ’84. A questo proposito non è mancato il momento in cui Guccini ha ricordato “quelli che se ne sono andati”. Tra questi Augusto Daolio e Victor Sogliani. La conclusiva “La locomotiva” mette fine ad un concerto in cui il pubblico resta soddisfatto per aver partecipato ad una grande ed indimenticabile festa.


The band:
Juan Carlos “Flaco” Biondini, chitarre
Vince Tempera, pianoforte, tastiere
Roberto Manuzzi, tastiere, sax, fisarmonica, armonica
Antonio Marangolo, sax, percussioni
Pierluigi Lingotti, basso
Ellade Bandini, batteria, percussioni

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