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Recensioni
Pubblicato il 05/07/2011 alle 14:45:04
Ringo Starr And His All Starr Band - Roma - Auditorium Parco della Musica 04/07/2011
di Antonio Ranalli
Ringo Starr torna a Roma per un concerto affollato dai fans dei Beatles di ieri e di oggi. Poche le canzoni beatlesiane in scaletta. Gran finale con “With A Little Help From My Friends” e "Give Peace A Chance".

Andare ad un concerto di un artista che ha fatto la storia della musica a volte può capitare una sola volta della vita. Devono averlo pensato in tanti per il concerto che Ringo Starr ha tenuto l’altra sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Non è stato solo un concerto di un ex Beatles, per giunta con la sua All Starr Band, ma qualcosa di più se si considera la presenza di fan irriducibili e delle nuove leve, giovanissimi cresciuti a “pace e Beatles”. Per capire l’atmosfera che si respirava nella Cavea dell’Auditorium bastava andare già due ore prima: fans arrivati da ogni dove che si rincontravano oppure si conoscevano per la prima volta, giornalisti, e tanti personaggi immancabili: Rolando Giambelli, presidente dei Beatlesiani d’Italia Associati era lì a fare gli onori di casa e ormai si può dire che è diventato il “Beatles italiano”. C’era la bella e brava inviata di Unomattina Estate (Raiuno), Nancy Squitieri, che intervistava i fans, e ancora Irene Pivetti, Dario Salvatori, così come giornalisti beatlesiasi come Luciano Ceri, e i partenopei Carmine Aymone e Michelangelo Iossa che distribuivano il loro recente libro “Paul McCartney – 5 giugno 2011”, dedicato al 20° anniversario del concerto di Macca a Napoli. Solo questa atmosfera valeva il prezzo del biglietto (dai 40 ai 130 euro), anche perché il concerto è stato per certi aspetti emozionante, per altri (soprattutto per chi si aspettava più Beatles in scaletta) un po’ deludente. Innanzitutto è bene ricordare che la Ringo Starr And Is All Star Band vanta elementi di un certo interesse come Rick Derringer (chitarra), Richard Pace (voce e basso, che in tanti ricordano come frontman dei Mr. Mister), Wally Palmar (chitarra), Edgar Winter (tastiere e sax), Gary Wright (piano) e Gregg Bissonette (batteria). Ringo Starr si presenta in persona alle 21 in punto, per un concerto che lo vede tornare in Italia dopo 19 anni e alle soglie dei 71 anni (li compirà il prossimo 7 luglio). L'ex batterista dei Beatles ha sfoderato tutta la sua carica e il suo humor, proponendo una scaletta composita e varia che ha dato spazio a tutti i membri della sua All-Starr band, fedele al motto che ha dato vita al progetto, secondo cui ciascuno sul palco è una stella. Look total black e occhiali da sole scuri, l'ex Beatle ha proposto alcuni brani della sua carriera solista, a partire da “It Don't Come Easy” o “The Other Side Of Liverpool”. Fisico incredibilmente asciutto e costante voglia di ballare, Ringo ha salutato Roma a suon di “peace & love”, ricevendone in cambio, ad ogni pausa fra le canzoni, un coro di "Rin-go! Rin-go! Rin-go!” instancabili e il calore del pubblico. Proseguendo attraverso le hit delle formazioni dei singoli protagonisti - da “Hang On Sloopy” dei McCoys a “Talking In Your Sleep” dei Romantics o “Broken Wings” dei Mr. Mister - la serata è stata un viaggio-Amarcord fra perle musicali composte dagli anni '60 ad oggi, regalate da chi ha contribuito a fare grande il rock'n'roll. I Beatles erano nell'aria, nelle magliette e nei cuori di tutti i presenti, ma sono stati evocati - senza nominarli - solo con una manciata degli oltre 20 brani in scaletta, a partire da "I Wanna Be Your Man” che ha scatenato il tripudio del pubblico («Facevo questa canzone con un'altra band», ha introdotto ironicamente Ringo). Momento corale poco dopo, con “Yellow Submarine”, quando Ringo ha chiesto l'apporto del pubblico per cantare: «Se non conoscete questa canzone siete al concerto sbagliato - l'ha presentata -. Non vi dico neanche come si intitola». Disinvolti e rilassati come un gruppo di amici che si ritrova sul palco a fare la cosa che ama più al mondo e che lo fa da una vita, Ringo e le sue stelle hanno continuato a palleggiarsi con maestria il rock'n'roll per due ore, con un gran finale riservato ai Fab 4 sulle note di “With A Little Help From My Friends” e sul ricordo commosso di John Lennon in “Give Peace A Chance” che ha chiuso il concerto.

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