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Interviste
Pubblicato il 30/03/2006 alle 22:48:45
Sulle ali della musica con Nicky Nicolai
di Antonio Ranalli
Venerdì 31 marzo inizierà la programmazione radiofonica di un nuovo straordinario brano di Nicky Nicolai dal titolo “L’altalena”, singolo che ha dato il titolo all’album uscito il 28 febbraio scorso. La nostra intervista.

Dopo “Lei ha la notte”, presentato al recente Festival di Sanremo, il secondo singolo “L’altalena” scritto da Stefano di Battista (musica) e Paola Musa (testo) è prodotto ed arrangiato da Celso Valli. Il brano è stato eseguito da Celso Valli al pianoforte e tastiere, Stefano di Battista al sax e Giorgio Sacco alle chitarre. L’Orchestra d’archi DIMI è scritta e diretta da Celso Valli. "L'Altalena" , il primo album per Sony BMG, contiene 14 brani di grande spessore artistico: un vero e proprio stuolo di autori e musicisti , da Stefano Di Battista in gran parte anche produttore (8 brani su 14) insieme a Celso Valli ("L'altalena") e Adriano Pennino; a Nicola Piovani, autore di "Doppi significati" (parole di Pasquale Panella), a Jovanotti, autore del testo de "Il valzer del nostro amore", soave e avvolgente, adagiato sulle note dello stesso Jovanotti e di Giovanni Allevi. Tante personalità e tanti mondi per completare un mosaico che solo una voce suprema come quella di Nicky fa coesistere senza difformità: dalla forte impronta gitana di Mario Reyes, l'ex Gipsy King che per lei ha scritto in "Mas Profundo Que El Agua", al recupero di "Fenesta Vascia" il classico napoletano del '500, a "E la chiamano estate" del grande Bruno Martino cantata assaporando, nota per nota, il gusto di un capolavoro. "Gli itinerari del cuore", del brasiliano Ivan Lins con le parole di Bruno Lauzi; "Il cuore mio", scritta testo e musica da Bungaro, e "La lingua perduta del cuore" di Mario Venuti e Kaballà. E ancora "Spirito benigno", "Dall'inizio nei finali", "Le voci nelle stanze" e "Guardami". Nicky Nicolai sarà protagonista di quattro appuntamenti presso i mediastore Feltrinelli dove incontrerà il pubblico e si esibirà dal vivo con un ensemble di quattro elementi. Le date: il 4 aprile a Milano, il 7 aprile a Bari, il 10 aprile a Napoli e l'11 aprile Roma . In vista di questo tour promozionale, abbiamo intervistato Nicky Nicolai.

Antonio Ranalli: Prima di tutto complimenti per il tuo nuovo album. Il nuovo singolo "L'altalena", che da il titolo all'album, sembra rendere bene l'idea della varietà del tuo disco. Perchè proprio questo pezzo?

Nicky Nicolai: Si tratta del brano che apre il disco ed è un pezzo al quale sono molto legata. E’ uno dei primi brani che io e Stefano (Di Battista, nda) abbiamo fatto insieme. L'immagine evocativa dell’altalena è molto bella al femminile. E poi c'è da dire che anche io da piccolo giocavo spesso con l'altalena, anche se una volta l'ho presa in testa!

Antonio Ranalli: Mi sembra di riscontrare, ascoltando le varie tracce del disco, una differenza temporale dal punto di vista compositivo dei pezzi. Com'è avvenuta la scritture delle canzoni?

Nicky Nicolai: Brani come "L'altalena" e "Spirito benigno" erano due brani che avevano nel cassetto da tempo. Sono proprio le prime collaborazioni con Stefano. E poi ci sono brani più recente. Sono onorata della presenza di un brano scritto da Nicola Piovani.

Antonio Ranalli: Com'è nata la collaborazione con il compositore, vincitore dell'Oscar per "La vita è bella"?

Nicky Nicolai: Tutto è successo dopo che ho cantato nel programma di Paolo Bonolis il brano "La vita è bella". C'era stato da poco la notizia di un'altra condanna a morte negli Stati Uniti d'America. Un momento molto forte. Eravamo tutti commossi. Quella esecuzione venne apprezzati da molti. Tra cui da lo stesso Nicola Piovani, che mi chiamata per farmi i suoi complimenti. Allora io gli chiesi se mi regalava qualcosa di suo. Alla fine è arrivata "Doppi significati", con musica di Nicola Piovani e il testo di Pasquale Panella.

Antonio Ranalli: Sei reduce dalla partecipazione al Festival di Sanremo con il brano "Lei ha la notte". Indubbiamente il tuo pezzo avrebbe meritato qualcosa in più. Inoltre, sei tornata a Sanremo dopo la vittoria nella categoria gruppi dell'anno precedente. A fine manifestazione, che bilancio trai da questa esperienza?

Nicky Nicolai: Sincerametne mi aspettavo un po’ di più. E' vero però che sono arrivata a Sanremo molto stanca. Avevamo registrato questo disco in poco tempo, facendo anche le notti per registrare il disco. La voce non era al massimo. Mi assumo la responsabilità di non aver dato tanto. Anche se poi nel risultato finale incidono anche altri fattori, che fanno al di là dell'esibizione...

Antonio Ranalli: Tornando al disco, ci sono diverse cover. Due in particolare, "E la chiamano estate", che ormai è uno standard jazz, e che in qualche modo rappresenta il tuo legame con la musica jazz. E poi, come bonus track anche una particolare versione di "Imagine" di John Lennon. Perchè questi due brani?

Nicky Nicolai: "E la chiamano estate" è una canzone che io non avevo cantato mai, ma di cui è innamorato mio marito Stefano. Una canzone bellissima, e casualmente non l’avevo mai cantata. E così lui l’ha voluta fare a tutti i costi. Per quanto riguarda "Imagine", si tratta di una registrazione che avevo nel cassetto, e che avevo registrato per un mio amico che aveva comprato una barca che si chiama “Imagine”. Siccome mi piaceva come versione, abbiamo pensato di inserirla comunque nel disco.

Antonio Ranalli: A breve ci saranno degli show case nelle Feltrinelli, poi partirà nel tour. Il disco presenta brano per brano musicisti diversi tra loro. Ci saranno novità sostanziali negli arrangiamenti?

Nicky Nicolai: Alcuni brani saranno più acustici. Comunque cerco sempre di rispettare il disco, e spero che ne esca fuori uno spettacolo bello. In questo periodo sto scrivendo testi con Sergio Rubino, perchè voglio creare qualcosa di particolare e soprattutto mi voglio divertire. Ci saranno anche degli omaggi a delle grandi cantanti. Partiremo il 27 aprile da Fasano. Prima ci aspettano alcuni show case nelle Feltrinelli. Quest’album l’ho amo molto. E' stato realizzato in fretta, ma pensato a lungo. Per questo ci terrei che un pubblico ampio lo ascolti e lo apprezzi.

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