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Interviste |
Pubblicato il 16/09/2008 alle 20:43:25 | |
Claudio Baglioni presenta Q.P.G.A. 2008, la sua Opera Pop
Ieri mattina all'Hilton di Roma Claudio Baglioni ha presentato ai giornalisti "Q.P.G.A. 2008 Opera Pop" (Questo Piccolo Grande Amore), un progetto ambizioso che si articola in quattro parti: un doppio album, un concerto, un libro e un film.
Ieri mattina all'Hilton di Roma Claudio Baglioni (nella foto) ha presentato ai giornalisti "Q.P.G.A. 2008 Opera Pop" (Questo Piccolo Grande Amore), un progetto ambizioso che si articola in quattro parti: un doppio album, un concerto, un libro e un film.
Un romanzo che attraversa l'Italia degli anni settanta e racconta, tra le righe, "Questo piccolo grande amore". Un film che fotografa il passaggio tra adolescenza e maturità. Un doppio album che ripropone 15 pezzi dell'album originale "Questo piccolo grande amore" e ne aggiunge altri inediti e altri composti per l'occasione (per un totale di 36 brani, tutti riarrangiati). Un giro di "concept-concert", infine, organizzato dalla Friends & Partner di Salzano che partirà all'Allianz Teatro di Milano dal 12 novembre per poi arrivare al Gran Teatro di Roma dal 26 novembre e al Palapartenope di Napoli dall'8 dicembre, per presentare la nuova opera pop, dal titolo "Q.P.G.A. 2008". Il tour vero e proprio partirà a gennaio 2009 da Firenze. Claudio Baglioni "si fa in quattro" e riparte dal grande successo dell'album "Questo piccolo grande amore", del 1972, per ripercorrere trentacinque anni di onorata carriera musicale attraverso parole, immagini, suoni. Romanzo, film, doppio album e concerto fanno parte del progetto che è stato presentato ieri mattina all'hotel Hilton. "Ho cominciato a scrivere 'Questo piccolo grande amore' nel '69 - ha raccontato Baglioni - in quel periodo vinsi un concorso a Danzica e divenni famoso in Polonia. Invece, in Italia nessuno mi apprezzava. Pensai 'il mondo non mi ha capito', ed ero deciso a rimanere in Polonia". Fino a quando la casa discografica che seguiva Baglioni in Italia gli propose di scrivere un album - racconto, la storia di un piccolo grande amore. "Un'opera rock di interludi - dice Baglioni - innovativa nel suo genere. Mi convinsero a scriverla". Così nacque l'album pubblicato nel 1972. E Baglioni non ci credeva neppure lontanamente che sarebbe diventato un successo votato come "canzone del secolo" a Sanremo nel 1985 e citato da www.hitparadeitalia.it come l'album più venduto di tutti i tempi in Italia. "Quando mi chiamarono per dirmi che l'album era secondo in classifica - ricorda il cantautore - crollai al primo angolo. Faccio questo lavoro da allora, da 'Questo piccolo grande amore'".
Un successo che ora diventa anche romanzo e film, e viene celebrato in un concerto nel quale saranno proiettate in un maxischermo gigantesco le immagini (mute) del film sincronizzate per fare da supporto allo spettacolo.
Rudy Zerbi della Sony ha detto che questo sarà il primo disco al mondo ad avere 40 amici ospiti ("graffitari") che Baglioni ha deciso di mantenere segreti per il momento. Gabriella Ungarelli di Mondadori ha detto che questo progetto mira a conquistare il pubblico dei giovani attraverso i consumi culturali a loro familiari (musica, cinema, ecc.) e questa operazione favorisce il contatto con l'oggetto libro, che non è un derivato del disco o del film ma un vero e proprio romanzo, scritto personalmente da Baglioni (e non da qualche ghost-writer come si fa spesso in questi casi), che si è appassionato molto a questo lavoro e che lei definisce "l'antesignano di Moccia" (giudicate voi se può essere considerato un complimento). Il libro dovrebbe uscire verso la fine di novembre, dipende dai tempi di consegna del manoscritto. Giampaolo Letta della Medusa ha detto che l'idea del film nasce dai produttori che hanno proposto di realizzare un film da questo disco di Baglioni i cui brani effettivamente formano un racconto. Ivan Cotroneo che poi è diventato lo sceneggiatore ha scritto una storia di cui poi lo stesso Baglioni è diventato coautore. Forse è la prima volta in Italia che si fa un film da un concept-album. Qualcuno fa notare che in passato c'è stato già "Orfeo9" di Tito Schipa jr. e Baglioni risponde di aver partecipato anche ai provini ma che in quel caso si partiva da un musical che nasceva in teatro (per poi farne un disco e un film), mentre qui si è partiti direttamente dal disco. I due attori protagonisti (Emanuele Bosi e Mary Petruolo) sono all'esordio, il regista Riccardo Donna quasi (viene dalla tv), volutamente non ci saranno guest-star e attori famosi. L'uscita del film è prevista l'11 febbraio del 2009. Baglioni ha ricordato quando una sera di tanti anni fa parlando con Peter Gabriel dissero che gli artisti più famosi a un certo punto della loro carriera devono avere il coraggio di fare qualcosa in più, di diverso, di osare con la propria capacità di volo gettando lo sguardo da un'altra parte. A suo modo questo è un film sul '68, anche se Baglioni ammette candidamente di non averlo mai fatto ("ho preso solo uno schiaffo una volta andando all'università e dopo non ci sono più tornato", almeno fino ai tempi recenti quando si è laureato in architettura, ndr.), ma il "senso della dismisura" lo ha raccontato in questi 4 progetti, che sono 4 motori dello stesso aereo. Baglioni nel film farà da "io narrante" ma non lo si vedrà, nel disco invece verranno recuperati anche dei materiali inediti che all'epoca furono tagliati ("e forse fu un bene"). Certe sonorità del disco riportano a quegli anni, gli ospiti interverranno per 15-20 secondi al massimo, come per lasciare un segno sul muro. Baglioni ha dichiarato di aver ormai fatto pace da molto tempo con "Questo piccolo grande amore" (che per anni si rifiutò di cantare dal vivo) e confessa di aver provato anche un senso di disagio perché c'erano anche delle cose orrende in quel disco e magari tra qualche anno troverà discutibile anche questa rivisitazione. Poi confessa che quando tornò dal suo viaggio in Polonia voleva solo raccontare esperienze ed emozioni, non voleva essere capito ma solo amato, quando ha cominciato a scrivere canzoni non aveva il sacro fuoco dell'arte, l'ha fatto perché era timido e per rimorchiare. Qualcuno gli fa notare che ad ottobre uscirà anche "Albakiara" tratto dalla canzone di Vasco Rossi (in passato sono usciti diversi film che prendevano spunto dalle canzoni di Venditti, ndr.), si rischia di creare un filone, ma Baglioni risponde che il musical c'è sempre stato, oggi si parla di più degli anni '60 e '70 forse perché gli anni successivi sono stati meno interessanti. In ogni caso il musical è un progetto molto ambizioso che forse va rivitalizzato ma scrivere un musical originale rappresenta un ulteriore passaggio che per adesso non si sente di compiere.
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