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Notizie
Pubblicato il 01/06/2012 alle 08:48:43
Rosso Dalmata, il colore vivace di un esaltante primo successo shuffle-cool rock: lo scrive Max Sannella su ShiverWebzine.com ...
di Elvira Speggio
A tratti Mando Diao, Futureheads, Franz Ferdinand, Bluvertigo e finaco Ustmamo': la recensione di Max Sannella riempie di gioia anche tutta U.d.U. Records che ha subito creduto in questo progetto! Adoro il '69 nuovo videoclip!

A tratti Mando Diao, Futureheads, Franz Ferdinand, Bluvertigo e finaco Ustmamo': la recensione di Max Sannella riempie di gioia anche tutta U.d.U. Records che ha subito creduto in questo progetto! Adoro il '69 nuovo videoclip!

Qual'e' il modo migliore per iniziare una recensione? Ma esprimere subito un parere riassuntivo: Ci volevano! scrive Sannella!

Nel leggere la sua recensione ci si accorge del valore di un disco come questo. Infatti aggiunge ...A svegliarci dall’intorpidimento di cotanta glassa sonora in circolazione ci pensano i bolognesi Rosso Dalmata con i giri assassini contenuti nel loro omonimo esordio discografico, una febbricitante scossa elettrica che non da tregua per tutto lo scheletro di una tracklist di undici pezzi che si ballano, ci scuotono e propendono per una forte circolazione rivitalizzante d’energia frenetica, inafferrabile....

Per lo scritto su ShiverWebzine e' il momento di altre considerazioni ..Sangue di plastica e movenze schizzate, sfumature melodiche e stunz stunz di classe, Andy e Morgan dei Bluvertigo che s’incrociano metaforicamente con le condensazioni d’oltre-Manica e non solo, indie ed elettronica figa – che meno male non ne visita le claustrofobicità deep – con una leggera svolta pop che rimane attaccata al tutto come un neo di bellezza estroversa...

Quali altri pregi ha secondo Max Sannella questo disco? .. i Rosso Dalmata (secondo un criterio che si va formando) man mano che la tracklist snocciola i suoi pezzi forti forniscono hit su hit radiofoniche che non si sa da dove cominciare, da dove improntare una priorità da virtuale palinsesto, ma quello che conta è che quest’ondata di suoni “scapestrati” già trova la rappresentanza giusta per essere collocata tra i dischi più shuffle-cool che siano arrivati ai nostri ascolti....

Possono mancare in questa recensione i termini di paragone? A tratti Mando Diao (“Mina si fa la ketamina”), in certi frangenti Futureheads baldanzosi (“Adoro il 69”), l’urgenza epilettica dei Franz Ferdinand (“Ho mal di dandy”, “Antistress”), la dance sincopata al neon dei Bluvertigo d’antan (“Il cubo di Rubik”, “Onda sinusoidale”) con odori lontani di Ustmamò, sono questi i tratti essenziali di questo disco che conquista subito, di questo argento vivo che non si ferma un secondo, che batte come un frequenzimetro impazzito sulle coordinate della clash-dance in salsa prettamente rocks...

Ed ora i giudizi finali... Tenaci nel loro miasma spregiudicato e fautori di una rinnovata eccitazione da electro-club, i Rosso Dalmata esaltano questo stile, questo splendido infuso che – nei retrogusti – indaga ed esplora anche atmosfere deep-disco con i things inclusi dei corpi elettronici di Green Velvet ed affini, non come ambientazioni da puzza sotto il naso, ma in quelle diaboliche sfumature che intrecciano vene, muscoli, tendini e valvole cardiache a prova di cortocircuiti eccezionalmente impazziti (“Storia di ordinaria follia”). Rosso Dalmata, il colore vivace di un esaltante primo successo...

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