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Pubblicato il 28/10/2008 alle 14:26:39
Il concerto degli Osanna a Stazione Birra con David Jackson in onda su Indie Tv
di Paolo Ansali
Il concerto degli Osanna a Stazione Birra del 23 aprile con David Jackson, special guest Gianni Leone, va in onda questa settimana su Indie Tv(Ch 860 Sky - Ch 31 in chiaro su Roma).

Il concerto degli Osanna a Stazione Birra del 23 aprile con David Jackson, special guest Gianni Leoene, va in onda questa settimana su Indie Tv (Ch 860 Sky - Ch 31 in chiaro su Roma). E' la prima parte dello show.

Una serata indimenticabile dove la band napoletana, guidata dal vocalist storico Lino Vairetti, si è esibita con l'ex fiatista dei Van Der Graaf Generator in diversi suoi classici dei 70's. Ospite speciale Gianni Leone, tastierista del Balletto di Bronzo, che ha anche offerto un estratto da "Ys" e con David Jackson una cover di Todd Rundgren. Per gli orari basta andare su www.myspace.com/indieromatv

In arrivo il nuovo album "Prog-family" inciso con ospiti dal calibro di David Jackson, David Cross (violinista dei King Crimson), TM Stevens (bassista di Steve Vai, Miles Davis e John McLaughlin), Sophya Baccini (cantante dei Presence).


Il ritorno del pop italiano
OSANNA & DAVID JACKSON
Special guest: GIANNI LEONE
in concerto - prima parte
Stazione Birra - 23 aprile 2008


Scaletta con note (di Guido Bellachioma)

OSANNA & DAVID JACKSON: "L'uomo" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa nell'omonimo album d'esordio, 1971, Fonit-Cetra. Formazione: Lino Vairetti, voce/chitarra; Gennaro Barba, batteria; Nello D'Anna, basso; Fabrizio Fedele, chitarra elettrica; Irvin Vairetti, voce e sequenze; Sasà Priore, piano e tastiere; David Jackson, flauto e sassofoni. Gli anni settanta vedono l'esplosione del rock progressivo, punto di fusione tra i suoni anglofoni di derivazione rock e la cultura classica, in cui l'Italia può dare apporti significativi per le proprie radici culturali. La mutazione progressiva porta a composizioni dilatate, dove, più che nelle stagioni precedenti, conta la preparazione tecnica. I partenopei Osanna tentano per primi le contaminazioni etniche, quando la World Music è termine non ancora abusato e la musica popolare tenta d'incontrare il rock, soprattutto a Napoli, città di frontiera; la Premiata Forneria Marconi firma per la Numero Uno di Lucio Battisti, con cui suona nel discusso "Amore e non amore"; il Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme e i vecchi New Trolls si ergono a paladini del rock sinfonico; i Trip replicano degnamente la formula emersoniana, tastiere-basso-batteria, portata avanti sia coi Nice che con E.L.P.; il Rovescio della Medaglia, il Biglietto per l'Inferno e il Balletto di Bronzo digeriscono il tutto in chiave hard-dark; il Perigeo, Arti & Mestieri, Dedalus seguono la lezione del jazz-rock elettrico di Weather Report e Return To Forever, ovviamente d'ispirazione davisiana. Le nuove realtà rifuggono del tutto la schematica semplicità del beat, che ancora sopravviveva in alcuni gruppi alla fine del decennio precedente ("Neve Calda" del Balletto di Bronzo prima formazione). Il rock progressivo italiano, comunque, non termina la sua avventura nei settanta, dato che ancor oggi è ricco di talenti... e lo dimostra proprio il presente ed energico approccio stilistico degli Osanna & David Jackson, storico sassofonista dei Van Der Graaf Generator.

2) OSANNA & DAVID JACKSON: "Mirror Train" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa nell'omonimo album d'esordio, 1971, Fonit-Cetra. L'attuale mercato musicale italiano è dominato dai residui delle majors discografiche, sempre più"minor", e, nonostante sia talmente in crisi da finire dietro Indonesia e Corea del Sud, premia, oltre alla cosiddetta musica leggera, i cantautori e pochi gruppi simil pop-rock. La scena indipendente, sebbene attraversi mille difficoltà, e forse qualcuna in più, sta riscoprendo il progressive, quel particolare tipo di rock dalla struttura complessa e che rifugge come la peste il formato della canzone da tre minuti usa e getta. Negli anni settanta l'Italia ne scoprì per prima gli alfieri, che rispondevano ai nomi di Genesis, Van Der Graaf Generator, Gentle Giant, Jethro Tull, Camel, Yes, Colosseum e fu capace di ribattere colpo su colpo l'invasione angloamericana con una pattuglia di capitani coraggiosi. Ne ricordiamo uno per tutti, Lino Vairetti degli Osanna, oggi ancora in pista con una band affiatata, passionale, eppure molto organizzata a livello di piani sonori. È passato qualche anno (13) da quando a Lino consigliai di non dover modernizzare a tutti i costi il passato, però cercando di far capire di non essere più negli anni 70... finalmente gli Osanna possono tornare ad essere gli Osanna, senza tentazioni dejavu ma orgogliosi della propria identità. Le radici per non perdere la memoria, le ali per andare oltre. Con il nuovo "ProgFamily", in uscita a breve, speriamo, si fornisce un punto e a capo con le riletture dei classici ma il futuro può essere dalla loro parte... e dalla nostra.

3) OSANNA & DAVID JACKSON: "'A Zingara" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa nell'album "Suddance", 1978, CBS, album più legato al jazz-rock che al progressive-rock, vinse il Premio della Critica. Il 33 giri fu ingiustamente sottovalutato dal pubblico e rimane uno dei più consapevoli esempi di fusione tra stili senza perdere l'identità creativa tanto spiccata negli Osanna. "Nel 1977 - racconta Lino Vairetti - conclusa l'esperienza Città Frontale, ritornai al lavoro sulla sigla Osanna, insieme a Danilo Rustici e Massimo Guarino, chitarrista e batterista degli Osanna. Nacque Suddance, che, secondo me, è uno dei migliori album della band, anche se piuttosto snobbato dai puristi. Un'opera ricca di fermenti etnici, jazz e progressivi, con un gruppo molto unito, almeno al momento dell'incisione. Peccato che i soliti problemi finanziari ci costrinsero alla resa. Si favoleggiava di un'esperienza a stelle e strisce, ma non se ne fece nulla. Vorrei che gli Osanna venissero ricordati non solo per la musica, magari per la fusione di vari elementi... l'inizio di una visione totale dello spettacolo.

4)OSANNA & DAVID JACKSON: "Oro Caldo" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa in "Palepoli", 1972, Fonit-Cetra. "Album difficilissimo - dice Vairetti - tuttora mi colpisce beh, io l'ascolto con un altro orecchio perché l'ho lavorato, però era difficile da digerire per uno che non aveva una solida cultura musicale. "Palepoli" fu un lavoro dove sintetizzammo tutta una serie d'umori, di volontà, di piaceri, questo fatto di creare un'opera rock italiana. Non esistevano punti di riferimento in Italia, figuriamoci a Napoli, dove ti devi inventare tutto da zero. Ascoltandolo bene si capisce che tipo di lavoro c'era dietro: il grande piacere di teatralizzare la musica, di utilizzare queste maschere che diventavano poi parte integrante dell'allestimento, il lavoro sulla scenografia e sui mimi. Fu un'operazione unica nel suo genere e giustamente la portammo in giro per l'Italia. "Palepoli" è una pietra miliare ancora oggi.

5)OSANNA & DAVID JACKSON: "My Mind Flies" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). La versione originale è inclusa, collegata a "Variazione II", nella colonna sonora del film "Milano Calibro 9", 1972, Fonit-Cetra. In "Milano Calibro 9" ci furono sperimentazioni leggere, ci divertimmo. In realtà molte di quelle cose erano frammenti del 33 "L'uomo", magari un po' modificate, che recuperammo e ampliammo, perché in effetti il lavoro maggiore fu del maestro Bacalov, che firmò le musiche della colonna sonora, anche di quelle parti che non apparirono nel nostro disco. L'unico brano cantato, "Canzona (There will be time)" ci portò per tre anni alla trasmissione "Voi e io", due volte a settimana, e ottenemmo il secondo posto al Festivalbar del 1972, davanti ai Pooh e a tutti i gruppi, dietro Ornella Vanoni, seppur con un ridotto numero di voti di scarto.

6)OSANNA & DAVID JACKSON: "L'amore vincerà di nuovo" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione orginale inclusa nell'album "L'uomo", 1971, Fonit-Cetra, 1971.

7) OSANNA & DAVID JACKSON: "Ce Vulesse" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa nell'album "Suddance", 1978, CBS; mentre le variazioni rispetto all'originale sono presenti, sia pure in altra forma, sul CD "Taka Boom" del 2001. "Incidemmo un demo nel 1969 - prosegue il suo racconto Vairetti - ma l'uscita di Gianni Leone da Città Frontale per entrare nel Balletto di Bronzo scombussolò per un po' di tempo i nostri piani. In quel periodo Elio D'Anna, che proveniva dai disciolti e già famosi Showmen, era alla ricerca di elementi per fare un gruppo. Trovò noi al Quick, locale di Via Cilea al Vomero, e rimase colpito dall'originalità del nostro repertorio, alla fine degli anni sessanta non era facile che musicisti italiani proponessero solo composizioni proprie. Si unì direttamente a noi, senza dover cercare nuovi musicisti, e nacque la band. In seguito, siccome a lui il nome Città Frontale non piaceva, decidemmo di cambiare nome e scegliemmo Osanna sul finire del 1970. Uscì fuori dal vocabolario. Massimo Guarino, il nostro batterista, sfogliando le pagine dopo interminabili discussioni e numerosissime proposte, tutte regolarmente bocciate dall'uno o dall'altro componente, s'imbatté in questo nome, che fu l'unico a venir accettato immediatamente. Io continuavo ad avere una passione particolare per Città Frontale, la scultura di Consagra, poiché studiavo scultura... però accettai di cambiarlo in Osanna, dato che, pur senza far impazzire nessuno, piaceva almeno un po' a tutti e, quindi, fu scelto senza un motivo preciso... forse eravamo troppo stanchi per discutere ancora. All'inizio del 1971, senza tastiere e con l'avvento del sax/flauto, iniziò un duro lavoro di ricerca su immagine e suoni. Allora c'erano i Jethro Tull, un vero e proprio mito, per cui, pur casualmente, la nostra formazione sembrava giusta per il momento. Si aprirono numerose porte (i primi raduni rock, tipo Caracalla a Roma, Avanguardia e Nuove Tendenze di Viareggio, Palermo Pop Festival, Be In di Napoli), che ci diedero la possibilità di andare avanti. Questo fu proprio l'inizio. .

8) GIANNI LEONE: "YS" (Gianni Leone). Gianni Leone: tastiere. L'artista napoletano, geniale tastierista e ottimo cantante, fu l'organista originale di Città Frontale e partecipa al concerto degli Osanna in qualità di ospite storico. Lasciò i Città Frontale per entrale nella seconda formazione del Balletto di Bronzo a cui diede l'impronta caratteristica delle sue travolgenti tastiere dark, eliminando l'impronta beat di "Sirio 2222", primo LP del Balletto. Esegue proprio un troppo breve estratto del capolavoro "YS", 1972, Polydor.

9)OSANNA & GIANNI LEONE: "Everybody's Gonna See You Die" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa nell'esordio "L'uomo", 1971, Fonit-Cetra. "Le canzoni dell'album L'uomo furono soprattutto il risultato del lavoro mio e di Danilo Rustici - è sempre Vairetti a parlare - diciamo che io e lui abbiamo sempre diviso i ruoli, lui le musiche io i testi, pur se c'erano degli scambi: a volte i brani dolci li componevo io perché lui era troppo duro. Eravamo una bella combinazione d'insieme. Avevamo già preparato i brani nel 1969, quando Elio non c'era, poi l'abbiamo raffinati. In verità esisteva un intero disco registrato, di cui, purtroppo, si sono perse le tracce (probabilmente i master andarono distrutti nell'incendio di tanti anni fa all'archivio della Bideri; nda) che la Fonit Cetra rifiutò per l'impianto stilistico troppo hard rock. Così cambiammo alcune cose, chiaramente l'entrata del sax/flauto al posto delle tastiere spostava gli equilibri sonori. Demmo un'altra immagine, un altro tipo di arrangiamenti, alcune parti furono riscritte apposta, poi togliemmo due brani e ne aggiungemmo altri due...e poi una serie d'idee... perché "L'uomo" non sono solo i brani, ma tutta una serie di legami, in parte creati in sala, conditi da molta creatività.

10) OSANNA & GIANNI LEONE: "In un vecchio cieco" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa in "L'uomo", 1971, Fonit-Cetra. "L'album - ricorda Lino Vairetti - era già concepito nella maggior parte delle composizioni, poi la veste teatrale aggiunse quel tocco magico. Con "L'uomo" riuscimmo a dare veramente un grosso shock nel 1971, che ci consacrò tra i gruppi più importanti in Italia. L'album vinse il premio della critica discografica e ottenne altri grandi riconoscimenti. "L'uomo" aveva, e ha ancora oggi, forte tensione emotiva, musica di difficile definizione". Aggiungiamo noi: anche una voce, quella di Lino, d'eccellente livello. In verità, la carenza maggiore dei gruppi rock italiani degli anni settanta era riscontrabile proprio a livello vocale. .

11) OSANNA & GIANNI LEONE: Vado verso una meta" (Lino Vairetti - Danilo Rustici). Versione originale inclusa nell'album "L'uomo", 1971, Fonit-Cetra. "Elio D'anna - ricorda Vairetti - rappresentò l'immagine del gruppo, era il più esperto sul palco, proveniendo dagli Showmen, ma non fu mai il leader creativo. Scrisse delle frasi, a volte anche creative, per esempio l'introduzione flautistica di "L'uomo"... pur senza inventarla, perchè presa dalla musica classica. Fu sua l'idea d'inserirla. Inizialmente ci fu qualche momento di buona atmosfera, però Elio era troppo scaltro e ci trattava come se fossimo la sua backing band. Noi commettemmo un errore d'ingenuità. Lo pseudonimo di Danilo era Osanna e il mio Zero, tanto per non far sempre uscire Rustici/Vairetti. In seguito esplose Renato Zero e dovetti omettere il mio, altrimenti sarebbero sembrati brani scritti da lui. Chiedemmo alla SIAE la deroga di usare solo Osanna. Tutti, poiché Elio era l'elemento più appariscente e rappresentativo, lo showman, credevano che i brani fossero scritti da lui... opinione che veniva rafforzata da Elio stesso, perchè il suo grande interesse era di avere successo personale.

12) OSANNA: "Solo Uniti" (Lino Vairetti - Massimo Guarino). Versione originale inclusa nell'album "El Tor", unica testimonianza di Città Frontale, gruppo antecedente gli Osanna, con Gianni Leone alle tastiere e senza Elio D'anna ai fiati, che si riforma brevemente con una diversa formazione (tra cui Enzo Avitabile e Rino Zurzolo) all'indomani dello scioglimento degli Osanna dopo "Landscape of Life" del 1974, in realtà alla pubblicazione del disco il gruppo è già sciolto. "EL TOR" è il nome scientifico del bacillo del colera. Nel 1974, quando ci fu il colera a Napoli, lessi su un giornale mentre ero in viaggio e mi venne in mente di realizzare un'opera rock su questo argomento. L'articolo era di un giornalista che scriveva in modo piuttosto poetico, peccato non ne ricordi il nome. "El Tor" mi prese così tanto che iniziai a vedere nel nome un personaggio e costruii questa storia, me la portai avanti per svilupparla con gli Osanna, che, invece, si sciolsero e, quindi, la feci per Città Frontale riformata. Neanche allora riuscii a terminarla perché si sfaldò tutto e rimase solo il disco omonimo. L'avrei voluta terminare con la seconda formazione degli Osanna, siccome amo moltissimo il tema, ma si sciolse anche questa. In quel momento dissi «basta...adesso la termino da solo e, infatti, nel 1980, finalmente, misi in scena "El Tor". Recuperai alcune canzoni del disco e ne composi altre. Il cast era composto da 36 persone. .

13) OSANNA & DAVID JACKSON: "Sogni d'oro" (David Jackson/Jakko Jakszyk). Versione originale inclusa nell'album di David Jackson "The Long Hello Vol.3", 1982. Formazione: David Jackson, flauto e sassofoni ; Irvin Vairetti, voce e sequenze; Lino Vairetti, voce/chitarra; Gennaro Barba, batteria; Nello D'Anna, basso; Fabrizio Fedele, chitarra elettrica Sasà Priore, piano e tastiere.

14) OSANNA & DAVID JACKSON: "Theme One" (George Martin). Versione originale inclusa nell'omonimo 45 giri dei Van Der Graaf Generator, pubblicato nel 1972 dalla Charisma, incluso anche nella prima edizione statunitense. Fu composto da George Martin, produttore anche dei Beatles, e all'inizio degli anni 70 era usato da Radio One della BBC come sigla del Rock Show del venerdì; nonostante non derivi dalle capacità compositive dei Van Der Graaf Generator, uno dei migliori gruppi degli anni 70, non solo di rock progressivo, "Theme One" è uno dei loro brani più popolari.


Formazione: Lino Vairetti, voce/chitarra; Gennaro Barba, batteria; Nello D'Anna, basso; Fabrizio Fedele, chitarra elettrica; Irvin Vairetti, voce e sequenze; Sasà Priore, piano e tastiere; David Jackson, flauto e sassofoni.

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