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Interviste |
Pubblicato il 24/09/2009 alle 09:38:48 | |
Vittima di una compensazione karmica rock, ecco Dario Gulli sempre piu' horror
Cura editorialmente la Star Comics, ma il suo ruolo come direttore artistico spazia dai fumetti al cinema. Pubblica per la Gremese il libro Scrivere SitCom: in gioventu' passava da Fossati, Guccini a Steve Vai come se niente fosse.
Cura editorialmente la Star Comics, ma il suo ruolo come direttore artistico spazia dai fumetti al cinema. Pubblica per la Gremese il libro Scrivere SitCom: in gioventu' passava da Fossati, Guccini a Steve Vai come se niente fosse.
Sceneggiatore e Art Director, ultimamente ha preso una scuffia per la musica di Dr. Dog e Sigur Ros. Nei rari momenti di tranquillita', magari mette sul lettore dvd il film che adora ovvero Harry ti Presento Sally: quanto e' soft Dario Gulli o e' tutto votato all'horror?
Un bentrovato a Dario Gulli: in quale modo ti descriveresti e perche'?
Sono una persona fortunata perche' in fondo, dopo tante difficolta' di varia natura, riesco a vivere di cinema, tv letteratura e fumetto. Dico di essere fortunato perchè mi danno modo di scrivere saggi e romanzi quando ne ho voglia e perche' ho modo di occuparmi di cinema, tv e fumetto con persone che mi lasciano un grado di liberta' notevole. Per uno come me che sprofonderebbe nella noia nel ripetere qualsiasi attività per piu' di due mesi consecutivamente, il paradiso è poter passare da un media ad un altro senza grandi drammi. Lo diceva ad inizio intervista, sono fortunato e probabilmente questo stato attuale e' una sorta di compensazione karmica per anni passati in maniera molto dura e complicata.
Diamoci un appuntamento fra un anno, 5 o 10: cosa fara' Dario Gulli?
Dieci anni fa se mi avessi posto la stessa domanda, non mi sarei mai immaginato di scrivere con Brian Yuzna, curare le testate italiane della Star Comics, scrivere saggi per le università e programmi tv. Al massimo mi sarei immaginato di scrivere un romanzo o continuare a fare qualche commedia indipendente (cone feci a suo tempo con Kairos & Kronos), ma il caso strano ha voluto che non facessi più niente di simile. La mia vita ha seguito un percorso inatteso. Non so cosa farò, certamente starò a scrivere e a progettare nuove opere (anche non mie), perché in fondo che scriva io o che segua un altro artista per me cambia poco. L’importante è poter aver modo di sperimentare. Per questo non escludo che a breve possa coniugare scrittura e produzione.
Parliamo di Scrivere SitCom, il tuo libro in uscita per Gremese: come e' nato questo progetto e quali risultati ti aspetti?
Dovrebbe uscire a giorni. Il libro in verità è nato per volere di Fabio Morici, che aveva proposto il testo a Gremese. Gremese mi ha chiamato per aggiungere al testo dei capitoli, rivederlo e metterci del mio su tutto. Scrivo per Gremese uno o due libri l’anno e curo diverse pubblicazioni legate al cinema, non potevo e non volevo tirarmi indietro e ho cercato di approfondire l’aspetto drammaturgico. Il risultato mi piace.
Quali sono i musicisti che hai amato in gioventu' e quali invece quelli che segui di piu' ora?
Un tempo amavo molto il cantautorato italiano e gente come Steve Vai, Joe Satriani, Ozzy Osbourne. Ero un ragazzino e non mi facevo scrupoli di nessuna sorta. Passavo da Fossati, Guccini a Steve Vai come se niente fosse. Da qualche anno ascolto con molto piacere gruppi indie come i Fleet Foxes, Dr. Dog, Cass Mc Combs, i Camera Osbscura, Wilco, Sigur Ros, Little Joy e fra le recentisisme produzioni mi sono piaciuti i Withe Lies e I God Help the Girl.
E' ovvio che la tua notorieta' e' legata al mondo dell'horror, ma … riesci a camparci? Questa realta' non e' di completo dominio degli States?
Ultimamente, se escludo una commedia cinematografica che sto scrivendo con una nota comica, sto lavorando solo su film horror (con Brian e molti altri registi e società), serie tv horror (con diversi gruppi inglese e americani), fumetti horror (con la Star Comics e con altri editori all’estero), libri horror (con Gremese e Gargoyle books) e riviste di cinema horror (Blu Press), questo a dimostrazione che faccio quasi solo horror e mi questo mi diverte. Ovviamente non era facile gli inizi, lo è molto di più adesso e sicuramente si può vivere bene. Perchè l’horror non è meno di tanti altri generi più “apprezzati” anche da un punto di vista economico.
E’ ovvio che se lavorassi solo in Italia sarebbe diverso, ma anche in quel caso dipende dal livello e dagli interlocutori… e per me avere come editori come Star Comics, ecc è solo una garanzia.
Qual'e' l'ultimo concerto che ti ha affascinato? L'ultimo film e/o libro? Cosa invece ti ha deluso?
Recentemente ho visto tanti bei film. “Grand Torino” e “Non è un paese per vecchi” stanno sopra tutti (almeno fra quelli che ho recuperato quest’anno). Debbo dire che mi sono lasciato trasportare anche da L’amore secondo Dan, ottima commedia low budget. L’ultimo concerto a cui è assistito risale all’era preistorica, visto che con due bimbi ho avuto sempre meno tempo per gli spostamenti notturni. L’ultimo che ricordo con piacere è stato quello dei Cranberries. Rimasi sorpreso da Dolores che sottovalutavo.
Dice il nostro diretur Giancarlo Passarella che e' anacronistico che una professionalita' come la tua sia piu' conosciuta all'estero che nella nostra penisola: cosa avra' mai voluto dire?
Il tuo “anacronistico” direttore ha ragione. Diciamo che in Italia sono più noto per la mia collaborazione alla Star o per i miei libri universitari per Gremese Editore.. In altre parti del mondo, ho seguito un percorso più artistico e va bene così. Per me tutto questo sono sempre io. Probabilmente quando il prossimo anno saranno distribuiti anche in Italia alcuni miei film (due) e un mio (nuovo) romanzo, probabilmente sarà più arrivare e farsi comprendere da più gente. In America tutti gli sceneggiatori sono executive producer, editor, ecc. Fa parte di un’unica professionalità. In Italia qualcosa sta accadendo, ma come sempre siamo un po’ rigidi.
Proviamo per un momento a sognare ad occhi aperti: annunciaci novita' clamorose che potrebbero coinvolgerti e dacci la relativa motivazione....
Mi piacerebbe dirigere artisticamente una struttura cinematografica e televisiva che opera a livello internazionale con opere legate al fantastico. Il massimo sarebbe farlo per produzioni di buona qualità e con gente che stimo… chissà che non accada. D’altronde i sogni possono anche realizzarsi.
Cosa non funziona nella filiera della comunicazione in Italia? Da dove cominceresti a cambiare le cose?
Tanto. Cambierei molto. Siamo in un paese dove la stampa è schierata e lotta per difendere un proprio interesse, ma nessuna parla più di informazione. Internet è qualcosa che non ha controllo e l’incapacità a regolamentarla ha creato il caos e la non attendibilità delle notizie. Penso che è un paese vecchio quello dove ancora esiste un ordine dei giornalisti. Non sono un tecnico, ma penso che è il caso di sgrullarsi un po’ di retaggi fascisti, prima di mettersene altri.
Un invito finale a sintonizzarsi sul tuo lavoro: cosa ci stai preparando?
Un nuovo film e un nuovo romanzo, oltre ad una serie tv su cui ci lavoro da due anni. Questi sono i primi tre obiettivi dei prossimi anni, senza scordare le belle novità che sto preparando (come editor) alla Star Comics (sono tante e già da novembre saranno ufficializzate).
Per me vale il principio che alla fine l’importante è fare, perchè è in quell frangente che mi diverto. Il resto mi interessa, ma solo quel poco che mi serve per non creare problemi a chi investe sulle mie idee.
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