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Pubblicato il 07/03/2004 alle 04:11:08
Sanremo 2004: il vincitore è Marco Masini
di Massimo Giuliano
Il cantante più meritevole alla fine ha trionfato sul palco dell'Ariston: per Masini (nella foto) si tratta di un grande rilancio dopo il boicottaggio di questi ultimi anni da parte dei media

E così si è concluso anche questo Festival di Sanremo: Pippo Baudo, in termini di ascolti, si è fatto rimpiangere, Simona Ventura ha detto che il Festival è come un rapporto sessuale di una sera (intenso, ma unico) e Tony Renis ha polemizzato contro i discografici, attribuendo in sostanza a loro la colpa della scarsa qualità.
Alla fine si può dire che a trionfare sia stato il cantante più meritevole, quello che personalmente speravo che vincesse anche se mi sembrava molto difficile. Sono stato lieto di apprendere il contrario: Marco Masini, concittadino del nostro direttore Giancarlo Passarella, con "L'uomo volante" è il vincitore della 54esima edizione. Per lui si tratta di un grande rilancio dopo il boicottaggio di questi ultimi anni subito da parte dei media; ma Masini non serba rancore, e ha preferito dedicare la vittoria a sua madre e a Mia Martini, che ebbe un destino simile al suo (anche di lei si diceva che portasse sfiga).
Secondo e terzo classificato, invece, avvolti nell'anonimato: sia Rosini che Linda sono degli sconosciuti, ma il pubblico ha voluto premiarli, e ciò non si discute. Il pezzo di Mario Rosini, "Sei la vita mia", è la classica melodia sanremese: dimostrazione che dal Festival, almeno parzialmente, ci si aspetta ancora un po' di tradizione. Linda, invece, vorrebbe presentarsi come la nuova Anastacia... ci riuscirà? La sua canzone non è eccezionale, ma evidentemente per chi votava è risultata superiore a tante altre. In quarta posizione Paolo Meneguzzi, la "vittima" di questo Festival, il grande escluso dalla compilation realizzata da Rai Trade: dei 22 cantanti in gara, è l'unico a non comparire sul cd con la sua "Guardami negli occhi (prego)". Motivo? La Bmg, che distribuisce (ma non produce) i suoi dischi, essendo una delle major in polemica con il Festival, non ha permesso di far pubblicare la canzone del suo artista. E Meneguzzi, inizialmente, voleva esprimere in maniera forte questo personale disagio sul palco dell'Ariston. Poi però alla fine, quando la Ventura gli ha chiesto di spiegare perchè non figurasse nella compilation del Festival, ha preferito diplomaticamente cambiare discorso. Bungaro, con "Guardastelle", è quinto: ottimo piazzamento per un artista da scoprire. Massimo Modugno guadagna invece la sesta posizione: "Quando l'aria mi sfiora" non ci ha impressionato particolarmente, e di sicuro i Gipsy Kings non hanno contribuito a rafforzarla. Interessante "Generale Kamikaze" di Stefano Picchi, relegata in settima posizione: in un Festival in cui sono state abolite le distinzioni tra big e nuove proposte, questo giovane artista ha proposto un pezzo orecchiabile. Ci piacerebbe che in futuro se ne parlasse ancora. Ottava la canzone di Morris Albert in coppia con Mietta: è vero, "Cuore" è il classico duetto da Sanremo, però è confezionata molto bene. Complimenti.
Dato per favorito, Neffa ha terminato - suo malgrado - nono la propria gara: "Le ore piccole", gradevolissimo swing di due minuti, meritava sicuramente di più. E per dirlo uno come il sottoscritto, che non ha mai perdonato al sig. Pellino l'abbandono del rap in favore della svolta funky-pop...
Mario Venuti, con "Crudele", non può lamentarsi: decimo e insignito del premio della critica. Dj Francesco, che con "Era bellissimo" continuerà sicuramente la propria scalata verso il successo, ha conquistato un deludente undicesimo posto: deludente più che altro per il suo produttore, il mitico Claudio Cecchetto (e guai a chi si permette di offendere: Cecchetto merita rispetto perché non ha mai sbagliato un colpo con le sue creature). Le precedenti partecipazioni degli artisti cecchettiani, infatti, avevano l'abbonamento al quinto posto: Jovanotti nel 1989 e Fiorello nel 1995 arrivarono nella classifica finale alla stessa maniera. Stavolta non è andata così.
Simone, interprete di "E' stato tanto tempo fa", e i DB Boulevard con Bill Wyman ("Basterà") hanno conquistato le griglie numero 12 e 13. Del trattamento scandaloso ricevuto da Wyman al Festival e del passato del cantante dei Boulevard abbiamo già detto in un altro articolo. Per loro è andata bene com'è andata. Mingardi, con il rock-blues di "E' la musica", è ingiustamente quattordicesimo. Omar Pedrini, con "Lavoro inutile", può rallegrarsi di dov'è, così come Daniele Groff con "Sei un miracolo". Pappalardo diciassettesimo: ormai lui è più uno showman che non un cantante. "Nessun consiglio" non era male, ma stranamente a me veniva voglia di ascoltare piuttosto "Ricominciamo" che non questo pezzo; ad ogni modo, già il fatto di essere stato ammesso al Festival, dopo averci provato vanamente tante volte in passato, per Adriano è una vittoria. Veruska e André sono passati inosservati: giusti i loro piazzamenti (18esima e 19esimo).
Danny Losito e la sua "Single" meritavano decisamente di più: molto probabilmente sono state le Las Ketchup, che si esibivano in (finto) duetto con lui, a fargli perdere punti.
Pacifico penultimo con "Solo un sogno" ha fatto un buco nell'acqua (ma ha vinto il premio per la miglior musica), mentre Piotta ultimo ci dispiace per diversi motivi: innanzitutto, perché ci è simpatico, poi perché è umile e infine - soprattutto - perché andava apprezzato di più il suo tentativo di portare un brano rap a Sanremo (cosa già di per sé inusuale), provando tra l'altro a proporre qualcosa di più raffinato della sua celebre "Supercafone". No, Tommaso Zanello non doveva essere il fanalino di coda. Speriamo si consoli con le vendite.



Questi nel dettaglio i voti ricevuti dai 22 cantanti in gara:

MARCO MASINI - "L'uomo volante" - 295.639 voti
MARIO ROSINI - "Sei la vita mia" - 152.479 voti
LINDA - "Aria sole terra mare" - 134.636 voti
PAOLO MENEGUZZI - "Guardami negli occhi (prego)" - 127.346 voti
BUNGARO - "Guardastelle" - 75.613 voti
MASSIMO MODUGNO - "Quando l'aria mi sfiora" - 62.930 voti
STEFANO PICCHI - "Generale kamikaze" - 61.343 voti
MORRIS ALBERT&MIETTA - "Cuore" - 51.362 voti
NEFFA - "Le ore piccole" - 45.696 voti
MARIO VENUTI - "Crudele" - 45.545 voti
DJ FRANCESCO - "Era bellissimo" - 32.422 voti
SIMONE - "E' stato tanto tempo fa" - 28.830 voti
DB BOULEVARD - "Basterà" - 28.611 voti
ANDREA MINGARDI - "E' la musica" - 26.018 voti
OMAR PEDRINI - "Lavoro inutile" - 25.585 voti
DANIELE GROFF - "Sei un miracolo" - 24.103 voti
ADRIANO PAPPALARDO - "Nessun consiglio" - 23.237 voti
VERUSKA - "Un angelo legato a un palo" - 23.193 voti
ANDRE' - "Il nostro amore" - 18.186 voti
DANNY LOSITO - "Single" - 17.132 voti
PACIFICO - "Solo un sogno" - 15.300 voti
PIOTTA - "Ladro di te" - 13.409 voti


Ed ecco come Masini ha commentato la sua vittoria: «Il fatto di essere in alto in classifica già il primo giorno era il segno che avevo già raggiunto un obiettivo importante: ritrovare un pubblico che avevo un po’ perso per strada. Sapere che i segnali delle varie radio erano così concordi mi faceva piacere, perché da un po’ di tempo le radio trascuravano le mie canzoni. E la mia vera voglia era quella di incontrare di nuovo il pubblico, più che di vincere il Festival. Credo di aver fatto molte brutte canzoni e anche tanti sbagli: non mi considero vittima di qualche ingiustizia, sono consapevole di aver commesso molti errori. Un successo come quello che ho avuto io negli anni '90 mi ha fatto pensare di aver acquisito un feeling eterno col pubblico; invece sono rimasti solo i fedelissimi, mentre gli altri se ne sono andati. So che una parte di quello che mi è successo è stata colpa mia, e spero di aver imparato dai miei errori. Ritrovarsi con Mario Ragni, la persona che mi ha fatto iniziare questa carriera, non è stato premeditato: ci siamo rimessi in contatto e il caso ha voluto che tutto andasse per il meglio. Sono contento che il Festival della Canzone italiana abbia premiato la canzone italiana tradizionale, melodica. Se pensavo di vincere? Non lo so: sentivo che alcuni rivali erano pericolosi, bravissimi, ed ero ovviamente preoccupato della loro concorrenza. Sapevo che l’unica mia forza era la capacità di ritornare ad emozionare il pubblico come avevo saputo fare in passato».

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