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Interviste |
Pubblicato il 19/09/2009 alle 20:46:02 | |
Alessia D'Andrea, presente e futuro di una artista matura
A distanza di alcuni mesi incontro Alessia D'Andrea che parla di se' e dei suoi progetti futuri, partendo ovviamente dalla sua Locomotive Breath, fatta con Ian Anderson dei Jethro Tull!
A distanza di alcuni mesi incontro Alessia D'Andrea che parla di se' e dei suoi progetti futuri, partendo ovviamente dalla sua Locomotive Breath, fatta con Ian Anderson dei Jethro Tull!
E’ passato meno di un anno dall’ultimo colloquio avuto con Alessia D’Andrea, molti erano i progetti che dovevano vedere la luce nel corso del 2009. Il primo, indubbiamente il più importante, era la pubblicazione del suo primo album. Cosa è effettivamente è successo in questi mesi me lo ha raccontato durante l’incontro avvenuto in un posto suggestivo, la villa con splendida vista sul mare del suo mentore, Antonio Notaro.
Ciao Alessia. Ti trovo veramente in forma.
E’ vero. Nonostante il gran lavoro che sto affrontando mi sento veramente in foma. Sai, è un periodo in cui sto raccogliendo i risultati sperati.
Nel mese di marzo è uscito il tuo primo album ed è stato subito un successo di critica e pubblico.
Ovviamente, speravo in un buon risultato ma questo ottenuto ritengo sia andato ogni previsione.
Questo album, sin dal primo approccio, quello visivo, nasconde una storia. Vuoi raccontarla?
Ho voluto fortemente che sulla copertina dell’album venisse “incollata” una moneta da 50 centesimi. Questo per sostenere la campagna “Riscriviamo il Futuro”, di Save the Children, che mira entro il 2010 ad assicurare l’istruzione a più di 8 milioni di bambini coinvolti in conflitti armati. Io ho voluto contribuire con il mio album a questa campagna “offrendo” un piccolo contributo da condividere con gli acquirenti del disco, perché insieme possano donare la somma destinata ad andare in beneficenza.
Il primo singolo e il brano che apre l’album è “Here he comes”. Dietro al quale si nasconde una storia non troppo segreta.
“Here he comes” è la canzone “simbolo” di questa iniziativa e racconta la storia di un ex bambino soldato e dei suoi ricordi di guerra. Di grande impatto emotivo è stato l’incontro avvenuto tra me ed il bambino, ormai cresciuto, che ha ispirato questa canzone.
A distanza di qualche mese esce il tuo secondo singolo, “8 o’ clock”. Mi racconti come mai la scelta è caduta su questo brano?
La scelta di questo brano è stata affidata a tutte le radio (oltre 250 sul territorio nazionale) che stanno seguendo il progetto di Alessia ed ai loro ascoltatori. Questo brano verrà pubblicato solamente per il mercato estero
Mi risulta che tu abbia un grosso seguito in alcuni paesi.
Verissimo. Inghilterra, Canada, Australia, Polonia, Norvegia, Romania, Sud Africa, Messico, Singapore, Nuova Zelanda, Spagna mi stanno regalando grandi soddisfazioni. Proprio per questo motivo la mia etichetta, Renilin, ha firmato licenze in Cina, Taiwan, Hong Kong, Grecia, Bulgaria e Polonia. A conferma di questa popolarità, prossimamente promuoverò il cd con un concerto a Sofia, ma prima una tappa a Venezia, e subito dopo una visita ad Atene per la definizione di alcune date in Grecia.
Una delle caratteristiche del tuo album è la partecipazione di musicisti provenienti da altri paesi.
E’ stata una strada intrapresa di comune accordo con Antonio Notaro, con il quale cercavamo dei suoni che potrei definire “diversi”. Ed a conferma di tutto ciò è previsto nei prossimi giorni l’arrivo, negli studi di registrazione della Renilin, una pop-star dei paesi dell’Est, del quale preferisco mantenere segreto il nome, con cui inciderò un “duetto” di uno dei brani presenti nell’album: “Tonight”. Subito dopo collaborerò con una musicista cinese ed una cantante-ballerina americana di origini indiane.
Un modo diverso di porsi al proprio pubblico. Mi viene da dire che il tuo è un percorso volutamente difficile.
Di sicuro non cerco la popolarità facile, so bene che un percorso “sincero” è fatto di sacrifici e determinazione e, perché sia duraturo, si costruisce anche con delle rinunce.
Alessia ha un modo di parlare tranquillo e dimostra di avere le idee chiare sul suo percorso musicale. Indubbiamente un personaggio fuori dal coro che, proprio per questo motivo, ha avuto il suo primissimo momento di popolarità grazie alla collaborazione con Ian Anderson, storico leader dei Jethro Tull, che ha inciso con Alessia un singolo nel 2004 e l’ha ospitata ripetutamente nei suoi concerti, ultimo dei quali lo scorso anno al Pistoia Blues Festival con i Jethro Tull al completo in occasione del loro 40° anniversario. Ma questa è storia passata. Alessia guarda in avanti con fiducia e consapevolezza delle sue capacità e che la strada da lei scelta è tortuosa ma affascinante da percorrere.
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