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Recensioni
Pubblicato il 02/01/2010 alle 16:21:53
Pure Songs, ovvero “Camilleri in musica”. Laura Lala e Sade Mangiaracina danno vita ad un progetto originale dal sapore jazz, condito anche con il dialetto siculo.
di Laura Montanari
Il progetto verrà presentato l'8 Gennaio alla Feltrinelli di Palermo e il 12 Febbraio alla Casa del Jazz di Roma.

In questi giorni esce Pure Songs per l’etichetta Jazz Collection di Roma, un progetto nato dall’amore per la capacità comunicativa ed emozionale di una melodia, sia essa proveniente dal jazz o dal vasto e vario patrimonio di ascolti che ognuno di noi accumula e custodisce negli anni. Le musiche di Pure Songs sono la fonte l’ispirazione per la scrittura dei testi, che sono quindi strettamente legati ad esse, ne dipendono e ne sono il frutto. Il progetto nasce anche dall’amicizia e dalla collaborazione fra due musiciste, Laura Lala (cantante, autrice di alcune musiche e di tutti i testi) e Sade Mangiaracina (pianista ed autrice di alcune musiche, astro nascente del jazz italiano), che hanno scoperto di condividere, oltre all’amore per il jazz e l’improvvisazione, la stessa passione per le “canzoni” e di attribuire grande valore al testo, alla sua interpretazione e alla sua composizione in inglese ed in siciliano, dialetto che appartiene alla cultura ed alle radici di entrambe.

Laura Lala spiega: “Pure Songs perché da un po’ di tempo rifletto sul concetto di purezza, intesa come sincerità, onestà, che poi sono i regali più grandi che secondo me ci ha lasciato il jazz; ne ho parlato con Sade e dall’incontro con la sua musica questa idea è diventata un progetto. L’uso del dialetto siciliano non è frutto di una scelta razionale, ma d’istinto; rappresenta l’identità. Mia nonna Ninetta è forse la prima persona che mi ha sentito e fatto cantare, cantavamo insieme in dialetto: prima o poi la tua vera natura ti viene a cercare.”
Non è un caso, forse, che al termine di un concerto nella capitale, Lala venne avvicinata da un siculo emigrato che l’abbracciò sentenziando: “La Camilleri della musica!”

Del disco fanno parte brani come La Varca, “uno scorcio di vita sul mare. Il punto di vista di chi pesca e di chi soccombe ed è pescato sotto lo sguardo sovrano dell’oro nero, mare che accoglie il rosso del sole al tramonto”; Bread: “Per definire una persona buona d’animo, si usa dire è un “pezzo di pane”. Il testo si riferisce ad un ragazzo siciliano. La parola bread oltre a significare pane nella lingua inglese, suona come il nome di un pianista che io e Sade adoriamo; L’urtimu di l’urtimi: “l’ultimo giorno della vita, che può arrivare quando meno te l’aspetti e coglierti impreparato e nel pieno desiderio di vivere ancora”; In the Night, ovvero “la paura di amare ed il desiderio di essere amati senza nessuna paura”; Love, “La parola magica: love love love. Credo che oggi l’Amore sia il vero atto rivoluzionario”; Dear Music, “una sentita lettera di ringraziamento alla Musica perché impreziosisce le nostre vite."

Ma Laura Lala forse raggiunge il suo apice con la struggente e atavica S’iddu moru che nasce da una frase, citata dal testo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, “che mi colpì al cuore per la sua bellezza e che mi sembrò rispecchiare profondamente un modo di essere “siciliano”. Scrissi subito un giro armonico per poterla ricantare a mio modo”; un’altra perla di questo disco d’esordio sembra essere Idda, testo che farebbe impazzire l’ultima Carmen Consoli, ispirato dalla musica del grande pianista palermitano Salvatore Bonafede.


Nel disco suonano:
Laura Lala, voce
Sade Mangiaracina, piano
Diego Tarantino, contrabbasso
Claudio Mastracci, batteria
Special Guests:
Salvatore Bonafede, piano e Fender Rhodes
Piero Delle Monache, sax tenore
Marco Spedaliere, sax soprano

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