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Pubblicato il 13/11/2005 alle 13:02:25
Mangala Vallis: licantropi alla Stazione Birra
di Paolo Ansali
Una serata di grande progressive alla Stazione Birra con i Mangala Vallis di Gigi Cavalli Cocchi e Bernardo Lanzetti che hanno presentato il nuovo album "Lycanthrope".

Una serata di grande progressive alla Stazione Birra con i Mangala Vallis di Gigi Cavalli Cocchi e Bernardo Lanzetti che hanno presentato il nuovo album "Lycanthrope".

Notte di uomini e licantropi venerdì alla Stazione Birra di Morena con i Mangala Vallis, che presentano il secondo album "Lycanthrope", appena pubblicato dalla Ma.Ra.Cash Records, valido esempio di progressive volutamente classico per una band che puo contare su due elementi storici del rock italiano.

Parliamo di Gigi Cavalli Cocchi, drummer dei Clan-Destino e dei Csi per i pochi che non lo conoscono, e Bernardo Lanzetti finalmente tornato ad essere il "Peter Gabriel italiano", definizione che gli fu data ai tempi del debutto con gli Acqua Fragile e la breve ma intensa carriera con la Premiata.
Il carisma del cantante cremonese, classe 1948, è indubbio sin dalla sua entrata in scena e la voce è ancora vibrante come un tempo.
Il sound evoca tipiche reminiscenze dei Genesis degli anni d'oro, sonorità ariose ed articolate, ottimo l'affiatamento tra il tastierista Enzo Cattini e i chitarristi Nico Consolini e Nicola Milazzo, testi evocativi firmati dallo stesso Lanzetti, un concept
ben rappresentato dalla copertina dove il volto di uomo di oggi si sgretola per lasciare posto al “lupo”, alla propria natura. L'iniziale "Cosmotraffic Jam" fa parte della "Werewolf suite", uno dei momenti centrali di "Lycanthrope".
La suite prosegue con la toccante "Call me Alias", "Lycanthroparty" e "Hum/ Animal song". Un altro picco del nuovo lavoro è la notevole "The Mask" dove Lanzetti mina un uomo che si mette la tuta e la maschera.

Non gli manca la verve da sperimentatore e utilizza la sua invenzione chiamata Glovox, un guanto con dei sensori che applicati alle corde vocali permettono di modulare la voce in modo artificiale.
I risultati sono affascinati anche se l'aggeggio, appena perfezionato, sembra l'arma di Freddie Kruger. Dal primo lavoro "Book Of Dreams" si segnalano le pregevoli esecuzioni di "The Journey" e "Under the sea" dedicata a Giulio Verne. Una bella sorpresa finale è l'arrivo di Rodolfo Maltese per eseguire "Traveler", brano della P.F.M periodo "Jet Lag", poco conosciuto ma di notevole impatto.

Quella dei Mangala Vallis a Roma è stata la data zero del tour che
partirà nei prossimi giorni, quindi tenete d'occhio il loro sito.


photo: Paolo Ansali

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