Musical NewsMusicalNews
  Cerca

MusicalNews: le notizie che gli altri non hanno! - real news by true fans for hot peopleCOLLABORA CON NOI
 Editoriale
La tutela del prodotto autoctono: la polemica su Mogol e le quote di musica italiana..
 

www.fanzine.net
 Interviste
•07/03 - Sage, Croazia e storia.
•05/03 - Wyatt Earp: pistole, alcool e rock'n'roll!!
•03/03 - Dalla Russia una gelida folata di Heavy Metal…
(altre »)
 
 Recensioni
•23/03 - Trespass Footprints in the Rock (Mighty Music) – Il ritorno della NWOBHM…
•22/03 - World Theater Masterpiece, sigle e anime secondo Jean Pierre Colella
•20/03 - Andrea Andrillo: Uomini, bestie ed eroi
(altre »)
 
 Comunicati
•22/03 - Tecla Insolia il 23 marzo a Gulp Music (Rai Gulp)
•22/03 - Fanoya, il secondo singolo è Torno giovedì
•20/03 - La cantautrice ternana Daria pubblica il nuovo singolo Prima di Partire, definita una ballad rock ....
(altre »)
 
 Rumours
•22/03 - Sucker, il nuovo singolo che segna il ritorno dei Jonas Brothers dopo 6 anni di silenzio
•20/03 - Sfera Ebbasta, ad aprile i genitori entrano gratis ai concerti
•19/03 - Morgan apre la rassegna A tu per tu con...al Teatro Golden di Roma
(altre »)
Interviste
Pubblicato il 23/02/2012 alle 08:29:12
I tre cavalieri del contest L'Immagine del Suono: Renato Marengo, Italo Moscati e Franco Bixio...
di Beppe de' Mayer
Stanno sfidando i videomaker che incontrano: c'e' a disposizione l'enorme archivio della Cinevox e la possibilita' di cimentarsi realizzando brevi film con le piu' celebri colonne sonore del cinema internazionale. MusicalNews media partner!

Stanno sfidando i videomaker che incontrano: c'e' a disposizione l'enorme archivio della Cinevox e la possibilita' di cimentarsi realizzando brevi film con le piu' celebri colonne sonore del cinema internazionale. MusicalNews media partner!

Eccoli soddisfatti dopo la recente conferenza stampa di lancio de L'Immagine del Suono...

Un ben trovato a Renato Marengo, Franco Bixio ed Italo Moscati. Per quei pochi che non vi conoscono, possiamo dire qualcosa sulla vostra attivita'?
Franco = Dopo una decennale attività di compositore di musica da film, mi sono dedicato all'azienda editoriale fondata da mio padre Cesare Andrea Bixio nel lontano 1920. Ho continuato quindi ad occuparmi di colonne sonore che sono il core business del nostro Gruppo Editoriale. Negli ultimi anni abbiamo prodotto le musiche di fiction di grande successo come Un Medico in famiglia e I Cesaroni e molte altre, che hanno anche contribuito allo sviluppo della nostra etichetta discografica Cinevox Record presente sul mercato internazionale dal 1960. Ma la mia attivita' e' rivolta per passione anche alla musica classica attraverso l'etichetta Musikstrasse. Proprio in questi giorni abbiamo presentato L'enciclopedia Discografica della Musica Concentrazionaria - KZ MUSIK. Un cofanetto di 24 CDs contenente le registrazioni della musica composta nei campi di concentramento dal 1933 al 1945 che, grazie all'enorme lavoro di ricerca fatta dal Maestro Francesco Lotoro riportano alla luce composizioni di grandi e meno noti musicisti dimenticati che, per loro sventura, hanno varcato i cancelli di quei luoghi terribili. Ritengo che un editore, se vuole essere considerato un operatore culturale, debba a volte allontanarsi dalla logica del profitto. E adesso questa nuova iniziativa del Contest L'immagine del suono nella quale, insieme a Renato Marengo, abbiamo voluto coinvolgere anche Italo Moscati.

Italo = Ho appena terminato due brevi film in 3D dopo “Concerto Italiano”, un film che racconta la nostra storia e le nostre storie di italiani in cerca di identità, in mezzo a guai e in un ambiente che rimpiange il passato, in mezzo alla ricerca di nuovi entusiasmi. Mi cito ancora ,dato che me lo si chiede: ho appena pubblicato il libro “L’albero delle eresie”, pubblicato da Ediesse. Chi vuole sapere quali sono, e se ci sono, le eresie è pregato di cercarlo. Per non fare le scimmie fra i rami della nostra societa'-giungla-carnevale. Infine, mi accingo a partecipare alla iniziativa di Bixio e Marengo che ha un merito: proporre la grande musica come motore creativo per le immagini. C’e' tanto proprio tanto da immaginare se si vuol vivere e non sopravvivere. Cinema e tv hanno bisogno di ossigeno creativo.
Renato = Sto per festeggiare assieme a Michael Pergolani i 10 anni di Demo, il programma Acchiappatalenti di Radio1 diventato vero e proprio “cult” e che mi consente di mantenere i contatti con la creatività in costante fermento ed evoluzione del mondo musicale giovane, ma potrei festeggiare anche 40 anni da quando ho iniziato a scoprire e produrre talenti italiani cone Edoardo Bennato, Toni Esposito, NCCP, Teresa De Sio, Musicanova, Roberto De Simone, ed altri artisti di quel movimento che battezzati Napule’s Power. Al mio libro su Lucio Battisti - La vera storia dell’intervista esclusiva, hanno assegnato il premio Città di Brienza per il Miglior libro dell’anno, ho nuovamente prodotto, una specie di ritorno di fiamma, per la Cramps il nuovo CD di Eugenio Bennato “Questione Meridionale” e il suo DVD Briganti Emigranti che ho curato anche per RAI 5, ho fatto la regia dello spettacolo di un “amico ritrovato”, Paolo Logli “Dunque lei ha conosciuto Tenco? e sempre per Paolo ho fatto la prefazione del suo libro “Tenco e gli altri” ma con Paolo stiamo preparando altre novità. Ho anche prodotto, e ne vado davvero fiero, sempre per la Cramps il DVD Il Concerto per Demetrio Stratos, dal programma di cui fui autore per RaiDue nel ’79 collaborando con Gianni Sassi, una delle figure di maggior spicco della nostra scena musicale e culturale. Nel frattempo mi hanno affidato la direzione di Cinecorrieree storico mensile di cinema, ora anche testata on line. Ed ora c’e' questa bella avventura con Franco Bixio col quale ho ripreso a collaborare, dopo un po’ di anni, studiando progetti di rivitalizzazione del suo grande repertorio di colonne sonore della Cinevox.”

La vostra squadra e' al lavoro sul un progetto chiamato L'Immagine del Suono. Come descriverlo? Un contest unico? Una opportunita' ghiotta? Uno scrigno che si apre....
Italo = Mi riferisco alla mia precedente risposta. C’e' un grande silenzio intorno a noi. formato da tutti i rumori possibili che vengono dalle tv ma anche da tante altre fonti pubbliche o private nel nostro paese. La comunicazione e' inquinata. Facciamo una prova. Io l’ho gia' fatta. Registriamo le nostre voci, le nostre parole, tentiamo di rifare i versi di una canzone cantando…... Beh, i risultati nella generalita' di casi sono drammatici. Parliamo male, usiamo male le parole, cantiamo male (e va beh, mica dobbiamo andare a Sanremo), comunichiamo male (per capirci dobbiamo difenderci da chi ci interrompe di continuo, cosa che facciamo anche noi), non ci capiamo, ripetiamo quello che abbiamo appena sentito. C’e' bisogno di “musica” nuova nella comunicazione; se non si tenta, provando a lanciare ponti su i depositi creativi (le musiche) e quelli si spera da rigenerare e rendere creativi (le risorse delle immagini da inventare), che cosa resta da fare?
Renato = A Franco Bixio e' piaciuta subito la mia idea de L’immagine del Suono, un contest che offre agli autori di cortometraggi la possibilità di cimentarsi realizzando brevi film con le più celebri colonne sonore del cinema italiano e straniero e mi ha affidato la direzione artistica di questo entusiasmante progetto, che coincideva con una sua idea nel cassetto, per il quale lui generosamente ha messo a disposizione gratuitamente per i giovani autori di cortometraggi il prezioso repertorio della Cinevox. Per l’occasione ho rispolverato il nome “L’immagine del suono”, titolo di una rubrica che curavo all’inizio degli anni ’70 per la prestigiosa rivista Popular Photography Italiana, La rubrica era dedicata alle copertine dei dischi, vere immagini del suoni dei L.P. di pop e di rock, quando ancora non c’erano i videoclip. La particolarita' di questo concorso, unico nel suo genere, e' che gli autori dei corti dovranno ispirare le loro storie, i loro racconti cinematografici, a tema libero alle musiche di autori famosi di colonne sonore che potranno scegliere iscrivendosi al contest
Franco = …. Mi piace l'idea dello scrigno che si apre perche' effettivamente si tratta di preziosi brani musicali che hanno contribuito a fare la storia della musica da film. Penso che questo contest, oltre ad essere unico nel mondo, dia l'opportunita' ai giovani videomaker di potersi ispirare a brani di grandissimi autori utilizzandoli per la realizzazione dei loro corti, cosa che normalmente sarebbe quasi impossibile da attuare.

Cosa non va nella filiera musica e comunicazione in Italia? Ognuno di voi ha una esperienza tale che puo' analizzare un aspetto piuttosto che un altro...
Renato = Le colpe maggiori le hanno le major (oggi agonizzanti, crisi e furti in rete a parte, anche per propri demeriti) che hanno puntato esclusivamente su un pugno di gloriosi scoppiati sopravvissuti ai fasti passati della discografia opulenta degli anni 80 senza creare ricambio, senza puntare sul nuovo, senza riconoscere il vero talento sprecando quelle poche risorse economiche tra grandi fiere delle vanita' e investendo esclusivamente su costose promozioni nelle play list delle grandi radio commerciali di prodotti di scarsa qualità artistica. Grandi colpe anche di reti e canali televisivi nazionali che non danno spazio al vero talento musicale italiano ne' producono programmi con idee originali e realmente promozionali. Produrre un disco non è soltanto realizzare dieci brani con bei suoni e bene eseguiti, quella e' solo una parte del lavoro, l’altra e' come promuovere un progetto, con quali idee e con quali strumenti.
Franco = La discografia non e' stata al passo con i tempi. O meglio, i cambiamenti, sempre più' veloci, ci hanno preso alla sprovvista. Molto spesso, arroccati sulle nostre posizioni, abbiamo avuto paura del nuovo. Anni '70 l'avvento delle radio libere. Un'occasione persa. Le televisioni private, poi, altra occasione persa. Internet? Impauriti, non ne abbiamo previsto il potenziale. Insomma per anni siamo stati in retroguardia. Grandi aziende di contenuti scalzate dai contenitori. Oggi stiamo cercando di risalire la corrente ma e' molto complicato riprendere posizione. Inoltre, se avessimo colto i cambiamenti, avremmo potuto contribuire al mantenimento di un buon livello culturale di cui oggi tutti sentiamo la mancanza e non solo nel mondo musicale. Non avremmo lasciato la musica nel pantano delle logiche commerciali relative al marketing, al target, agli indici di ascolto ecc....
Italo = Parte della risposta sta (...anche qui!) nelle mie due precedenti risposte. Aggiungo che la moltiplicazioni delle possibilita' di visione e di ascolto, non solo nel cinema in crisi ma nelle tv che diventano fasci nervosi, rendono tutto più difficile, I cosiddetti fasci nervosi delle tv, immagini e ascolti, ma anche delle radio e surrogati, ma anche internet, comportano una liberta' mentale e di movimento di idee che e' difficile da ottenere. Ci copiamo e cosi' testimoniamo una sterilita' crescente. Un esempio. Non sono un perfetto competente rispetto alla musica leggera ma credo di avere ancora qualche antenna non proprio consumata. In nome dell’incompetenza attiva, e cioe' non sfibrata o stanca nella necessita' di stare in vita cercando, domando: come mai non ci sono piu' i cantautori come c’erano (Gaber, De Andre', Dalla, eccetera) e quelli che ci provano non riescono ad essere efficaci nel raccontarci e nel metterci in difficoltà? Questo mi piacerebbe sapere. Alle idee e alle soluzioni ideative pare proprio che prevalga il martello del brivido che cancella o esala domande a cui non si danno risposte: che ci facciamo qui? Fino a che punto non siamo felici e si allunghiamo nelle nostalgie e nel sincero ma frustrato desiderio di avere prospettive?

Parliamo della vostra sfera privata: data l'intensa attivita' lavorativa, riuscite a trovarvi dei momenti di relax... un hobby?
Italo = Coltivo in privato molti interessi, la letture vecchio amore, e ascolto di “tutta” la musica, altro vecchio ma sempre giovane amore. Colleziono cose curiose che possono tornare utili. Cammino più che posso. Ma il vero momento di relax, in cui passioni si incontrano con hobbies, mi capitano quando deve preparare un lavoro nuovo complicato. Documentarsi, scoprire e riscoprire, rinunciare alle prime convinzioni per farmene delle nuove, mettermi in discussione e ripartire e' un grande divertimento, una scommessa, emozionante come un gioco.
Franco = Lavorare nel mondo creativo e' in parte gia' un hobby. Pensare, ideare, scrivere, confrontarsi e' bello e a volte esaltante. Poi...una cena tra amici. Magari cucino io!
Renato = Sono una di quelle persone fortunate che lavora con le cose che ama, la musica e le immagini, e che di conseguenza ama le cose che fa per campare. Scrivere e ascoltare sono il mio lavoro ma mi occupo, quasi per hobby, un hobby che a volte mi da' da vivere più delle altre passioni, di promozione. Mi piace promuovere i miei progetti, le mie idee ma da anni promuovo anche per l’editoria cartacea, giornali e settimanali e mi diverte ottenere risultati talvolta clamorosi, a basso costo e ad alto ...intreccio sinergico.

Quale tipo di risultato vi aspettate dal contest a cui state lavorando?
Franco = La curiosita' e' una delle prerogative dell'Acquario, quale io sono e quindi saro' in fremente attesa di vedere e ascoltare le immagini che arriveranno e i diversi stili utilizzati per comunicare. Certo, mi piacerebbe che attraverso il contest possa porsi in evidenzia qualche giovane di talento. Cosi' come mi piacerebbe che il costest, grazie anche alla rete, possa internazionalizzarsi sin da questa prima edizione. Per il momento mi godo l'unanimita' di consensi ricevuti per l'iniziativa.
Italo = … che sorprenda chi lo deve giudicare, in modo che sorprenda anche me. Il filo del brivido, anzi i fili dei brividi conducono a un esito dopo l’esame. Sappiamo che in maggioranza degli esami corrispondono a convinzioni radicate, a partiti presi, a giudizi e pregiudizi ma, scorporando, c’e' sempre una o più sorprese inattese che ti rimettono in cammino.
Renato = Data l’originalita' del progetto ma anche grazie alla grande possibilita' di spaziare e scegliere, tra i 2 e i 10 minuti, e quindi volendo a costi bassi ed alta genialità, e data l’occasione unica di potere utilizzare gratuitamente i piu' celebri temi di Morricone, di Nino Rota, di Piovani, di Kramer, di Bixio, di Emerson ed altri noti compositori, mi aspetto che in tanti ci inviino i loro corti. Ci aiutera' certamente la grande comunicazione che ComingSoon, Rai News, MusicalNews, ovviamente, Cinecorriere ed altri media partner di settore stanno gia' facendo e la collaborazione con altri festival di corti come Arcipelago, Il Golfo dei Poeti, Viareggio Europa Cinema.

Quali sono stati i musicisti che piu' vi hanno affascinato in gioventu'? Quali invece quelli che seguite ora con maggiore partecipazione?
Italo = Primo di tutti Mozart che ho amato e continuo ancora ad amar, Cijakowskij, Verdi, Puccini, la Callas; e poi i grandi del jazz sia tradizionale che moderno: Charlie Mingus, Gerry Mulligan, Chet Baker e tanti altri (alcune loro storie in “L’albero delle eresie”. L’elenco sarebbe lungo. Ma, ripeto, Mozart, su cui ho scritto il libro “I piccoli Mozart” (Wolfi e Nannerl) e' ben saldo. Ricordo anche Rossini al quale ho dedicato il radiodramma “Nove specchi per Gioacchino” e la commedia “L’aria del sorbetto”.
Franco = Dire mio padre sembra ovvio. Per chi non lo ricordasse, compositore di celebri canzoni come Parlami d'amore Mariu', Mamma, Violino Tzigano e molte altre che ho assorbito nella mia infanzia. Ma non erano tanto le canzoni che mi colpivano; era soprattutto il fascino che mio padre emanava quando componeva, con gli occhi chiusi, estraniandosi totalmente e facendosi avvolgere dagli armonici che vagavano nel suo studio. Poi, grazie allo studio del pianoforte, Chopin che mi scende sempre in fondo al cuore. E la forza di Rachmaninov. Ma non solo. In gioventu' fu forte l'amore per i Beatles che ci insegnavano ad essere diversi e anche un po' trasgressivi. Fabrizio de Andre' che ha accompagnato le mie malinconie di ragazzo. Oggi mi piace ascoltare i grandi del Jazz che ho purtroppo scoperto tardi.
Renato = Mio padre era un concertista ed era anche prima viola al San Carlo, io da piccolo giravo tra le quinte del tempio napoletano della lirica rimanendo estasiato dai draghi e dai costumi del Sigfrido di Wagner ma amavo Schoenberg, Nono, poi sono passato gradualmente al rock, ho conosciuto Zappa, Lou Reed, ma anche John Cage, sono stato amico di Sinopoli, ho persino sperimentato partiture aleatorie con lui, ho “militato” con Gianni Sassi nella Cramps amando gli Area, Demetrio Stratos, ma anche Sting, i Beatles, i Rolling Stones, il grande Springsteen . Per quanto riguarda il presente, è inutile dire che continuo con gli amori per la Taranta le tammorre e la battente, per Bregovic e per tutti gli artisti che ho prodotto, perche' ho prodotto solo artisti la cui musica mi ha coinvolto. C’e' nei programmi futuri, in collaborazione con Franco Bixio e Gianni Sergio un nuovo progetto di produzione quella di un giovane pianista, Alberto Pizzo, concertista già affermato in Italia e all’estero, un virtuoso del pianoforte che si e' gia' fatto notare ed applaudire negli USA, in Giappone e in Europa sia dal pubblico che da radio e TV e che sta registrando un CD, arrangiato ed elaborato con grande originalità, con alcuni suoi inediti e con colonne sonore di grandi autori della Cinevox.

In base ai risultati che arriveranno, il contest subira' una evoluzione nel futuro?
Renato = C’e' un’idea molto forte di Franco, la lascio raccontare a lui. Io vorrei ricordare a tutti che per partecipare a questo contest di cortometraggi basta andare sul sito ufficiale, dove è spiegato tutto ed è possibile iscriversi gratuitamente.
Franco = Se i risultati saranno lusinghieri in termini soprattutto di qualita' potremo sviluppare il Contest creando due categorie: una, come in questa prima edizione, senza tema, lasciando libero l'autore di spaziare tra i più variegati argomenti. Una seconda categoria, invece, dedicata a corti senza parole la cui cifra sia pero' l'ironia, la comicita', il paradosso. Una sfida difficile ma che potrebbe farci scoprire talenti non solo tra i registi, ma anche tra i soggettisti e gli interpreti e, non ultimo, facilitare una possibile piu' veloce fruizione internazionale dei corti dando anche risultati piu' tangibili, in termini economici, agli autori dei corti.
Italo = Per prevedere bisogna cominciare e verificare il progetto in concreto. Ho una chiara idea in testa. In Italia non mancano festival, rassegne, appuntamenti, occasioni per debuttanti e aspiranti autori. Ma sappiamo che, se va bene, l’opera prima e seconda restano isolate e si capisce perche'. Perche' il cinema, il teatro, la musica e anche la radio o la televisione ha bisogno di intelligente continuita' come di una intelligente innovazione. E’ raro che accada. Proviamoci ancora, Sam....

Parliamo dei partner che collaborano (… a vario livello) con L'Immagine del Suono: Quali ricordare e perche'?
Renato = Io mi sono occupato soprattutto di “reclutare il mio giro”, quelli della comunicazione, le reti Rai, i critici musicali, ho chiesto a un grande amico e personaggio tra i piu' prestigiosi del cinema, della letteratura e della Tv, Italo Moscati di presiedere la nostra giuria (scelta che mi ha fatto avere un “bravo” da Bixio) ho invitato in giuria esperti e professionisti sia di cinema che di musica, per alcuni mi ha dato una mano il mio amico Gianni Sergio della Palco Reale che si occupa degli eventi del contest e col quale collaboro da anni. Gli altri, quelli più istituzionali e quelli quasi irraggiungibili li ha coinvolti Franco Bixio, relazionato ovviamente con tutti ai massimi livelli.
Franco = Abbiamo voluto offrire opportunita' ai partecipanti e quindi voglio ricordare tutti i media partner istituzionali che non solo danno lustro al contest ma, in molti casi, offrono premi che favoriscono l'inserimento nel settore cinematografico. Voglio pero' sottolineare la presenza di un partner, che ho voluto fortemente: Save the Children. Ritengo che sia un dovere porre sempre l'attenzione sui problemi dell'infanzia perche' proprio in quel periodo si formano i giovani di domani. Ognuno di noi deve contribuire come puo', ma deve farlo. Il contest ha anche questa finalità.
Italo = ...Beh, io ricordo Renato con cui facemmo una trasmissione (“Combinazione suono”, di cui Renato era il bravissimo, spiritoso conduttore). Imparai molto su come si fa la radio e mi sono aggiornato via via nei programmi radio che feci dopo anche fuori dal mondo musicale. La radio e' un linguaggio misto che cambia e ti serve anche per la tv, anche per il cinema.

 Articolo letto 4793 volte


Pagina stampabile