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Interviste
Pubblicato il 03/11/2005 alle 15:23:59
Intervista doppia con i The Shadow Line
di Francesco D'Elia
I The Shadow Line sono una band romana che produce indie/rock di matrice anglosassone. Per una band originale come la loro, è stata realizzata una intervista doppia...

I The Shadow Line sono una band romana che produce indie/rock di matrice anglosassone. Il loro ultimo lavoro, EP dal nome “You Ain’t Nothing But A Lot Of Talk And A Badge”, è stato recensito la scorsa estate su MusicalNews ed è disponibile all’interno del sito ufficiale della band.

I The Shadow Line sono (guardando la foto, da sinistra verso destra): Lider (Voce e chitarra ritmica), Reddy (Bassista e cori), Cesqo (Batteria), Vampy (Chitarra solista e cori). Per una band originale come la loro, si rendeva interessante qualcosa di particolare. E allora è stata realizzata una intervista doppia con Lider e Cesqo...

01. Come vi siete avvicinati alla musica e come sono nati i The Shadow Line?

Lider: Con la musica ci sono nato quindi è stato un percorso naturale partire dalle canzoni cantautoriali all’italiana, formare un gruppo al liceo, crearne un altro insieme agli amici (i mitici AbK, 3 concerti in 2 anni!) fino a quando, rimasto senza gruppo, ho cercato persone con le mie stesse idee musicali e da lì sono nati i The Shadow Line.

Cesqo: Io sono arrivato che il progetto Shadow Line era già iniziato… Personalmente ho fatto un percorso un po’ diverso dagli altri del gruppo, sono partito dal metal, per per poi evolvermi e arrivare ad ascoltare di tutto ad esclusione del metal...

02. Dal primo EP a questo terzo “You Ain’t Nothing But A Lot Of Talk And A Badge”, molte cose sono cambiate nelle vostre canzoni. Per dirne una, siete meno brit-pop e più indie-rock. Cosa ha originato questo cambiamento?

Lider: Per dirlo in poche parole siamo cresciuti, musicalmente e tecnicamente. Non rinneghiamo il passato anzi ci sono alcuni brani che ci piacciono ancora ma quando proviamo a suonarli sembrano appartenere a qualcosa in cui non ci riconosciamo più. Inoltre i nostri gusti musicali sono un po’ cambiati, basta pensare che attendevo con ansia il nuovo cd dei franz ferdinand piuttosto che il nuovo degli oasis.

Cesqo: Fondamentalmente sono cambiati i nostri gusti credo, e di riflesso la nostra musica. Ad un certo punto non ci divertivamo più a suonare quei brani in sala e dal vivo ed è scattata la voglia di fare qualcosa di diverso che ci rispecchiasse a pieno. E poi, diciamola tutta, finire i concerti sudati come ora è tutta un’altra storia!!!

03. Riguardo il titolo del vostro nuovo EP: se non sbaglio è una citazione…cosa significa “You Ain’t Nothing But A Lot Of Talk And A Badge”?

Lider: E’ una citazione da “The Untouchables” di Brian De Palma dove un fantastico De Niro che interpreta Al Capone esce in manette dal tribunale gridando “Tu non sei niente sei solo chiacchiere e distintivo!”. Giochiamo un po’ prendendoci in giro, citando film, brani, rumori e sensazioni di artisti che apprezziamo.

Cesqo: E’ nata da una citazione degli Intoccabili, è stato un’idea di Vampy (il chitarrista) che all’inizio mi ha spiazzato, ma che poi abbiamo accolto di buon grado, perché fa parte un po’ del nostro spirito giocoso e dissacratore.

04. Che canzone fareste ascoltare a chi ancora non vi conosce? E perché?

Lider: Direi che il brano più giusto per presentarci è “Commercial”. E’ fresco, allegro e ballabile. Poi consiglio di ascoltare tutto l’EP per avere un’idea ben precisa.

Cesqo: Difficile dirlo, per ogni persona sarebbe bello poter scegliere un brano… Se devo dare una risposta secca direi “Rock the City” quel riff di chitarra è difficile che non entri subito in testa, poi tutto il resto merita… parola di lupetto!

06. Dal vivo avete fatto moltissimi concerti in tutto il paese. Cosa raccogliete, anche a livello di sensazioni, da ogni concerto live?

Lider: Siamo arrivati a più di 50 date in 3 anni di attività e lo considero un buon risultato. Durante questo percorso abbiamo passato tutte le situazioni possibili, abbiamo suonato da dio e malissimo, ci siamo divertiti e ci siamo incazzati, abbiamo avuto davanti più di cento persone e nessuno, abbiamo ascoltato ottima musica e musica pessima, ma ogni live ci da la sensazione che ci stiamo avvicinando a qualcosa d’importante.

Cesqo: La cosa più bella che mi e ci emoziona tantissimo è scendere dal palco e trovare persone che vengono a farti i complimenti, sarà banale e qualunquistico dirlo ma è la cosa più bella che si può chiedere, poi i riconoscimenti “ufficiali” speriamo arrivino presto.
E’ vero abbiamo suonato davvero tantissimo e ovunque in Italia, quasi mai pagati, solo per la voglia di suonare e diffondere la nostra musica. Vedo che in Italia non tantissimi gruppi adottano questa politica, noi crediamo sia quella giusta e ne andiamo orgogliosi!

07. E da poco è online il nuovo sito internet. Ce ne parlate un pò? Ho visto che è possibile scaricare i vostri tre EP in formato MP3.

Lider: Finalmente il nostro grafico e/o johnny greenwood dei poveri e/o rompiballs della band (Vampy) ha completato o quasi il sito (a breve sarà terminato). A parte gli scherzi è fatto molto bene ed è ricco di contenuti divertenti ed interessanti. Esibizioni Live, Demo di alcuni brani, per avere un’idea di come sono nati, foto varie e recensioni insomma un ottimo lavoro. Abbiamo deciso di lasciar scaricare liberamente i nostri 3 EP in quanto il nostro obiettivo è farci conoscere il più possibile senza sborsare 1 cent.

Cesqo: Si Vampy (il nostro chitarrista) ha fatto un grande lavoro, e il sito (anche se da completare in tutte le sue sezioni) è visibile con la nuova grafica davvero bella. E’ possibile scaricare i nostri brani per farsi un’idea, il consiglio è sempre di acquistarlo (lo potete fare attraverso i contatti che trovate) sia perché ha un packagin e una grafica stupenda, sia perché gli mp3 non rendono mai giustizia!

08. Internet viene spesso erroneamente definita come una fonte di rovina per la musica, anche se ultimamente si sta dimostrando l’opposto. Voi non pensate sia pure una fonte di promozione, utilissima nel caso delle band emergenti?

Lider: Pienamente d’accordo. Internet ha permesso a moltissime band (ora famose) di uscire dall’anonimato senza spendere le cifre che avrebbero comportato la distribuzione e la produzione di un disco. Poi bisognerebbe definire i vantaggi, gli svantaggi ed i limiti necessari e non da imporre al p2p ed allo sharing ma entriamo in un discorso troppo ampio.

Cesqo: Internet è stata una rivoluzione incredibile per la musica. La maggioranza dei ragazzi della mie età, e più giovani, hanno potuto formarsi una cultura musicale proprio grazie ad esso, e sarebbe utopistico e poco sensato dire che non sia un vantaggio soprattutto per chi la musica ancora non può venderla. Personalmente non credo nel mito del “no copyright” anche se è un bel sogno, lo ammetto!

09. A Novembre siete a Londra, nazione dove l’indie rock è più diffuso che da noi. Quali sono i vostri obbiettivi?

Lider: Io non credo sia più diffuso, credo solo che sia più conosciuto. Mi spiego meglio. In Italia i gruppi che fanno questo genere di musica ci sono e sono molti, purtroppo non vengono apprezzati per la bassissima cultura musicale che c’è in questo paese. Dopo vari tentativi e vedendo alcuni gruppi anche bravi che continuano a fare la gavetta dopo anni di attività, abbiamo deciso di provare a spedire una nostra biografia con annesso l’ultimo EP in Inghilterra e di andare a Londra a novembre sperando in qualcosa di più di quello che può offrirci l’Italia dove al massimo per 2.000 € mettono un tuo brano in una compilation che non compra nessuno. Inoltre il 16 Ottobre abbiamo aperto il concerto dei The Others ed è stato sicuramente, oltre che una grande emozione, anche un ottimo biglietto di presentazione.

Cesqo: Sì la situazione in Italia per i gruppi che fanno il nostro genere è sempre stata difficile, d’altronde sarebbe come suonare la tarantella a Londra, credo si farebbe fatica a trovare un’etichetta. Quindi abbiamo voluto provare questa strada per non avere rimpianti. Siamo a Londra dal 1 al 6 novembre sperando che il nostro prodotto abbia incuriosito qualcuno. D’altronde credo sia la città europea con più concentrazioni di etichette discografiche, a parte il discorso del genere musicale. Vediamo come va, noi ci crediamo e speriamo. Il 16 ottobre abbiamo aperto il concerto dei “The Others” al Jailbreak di Roma; speriamo di essergli risultati simpatici, magari ci consiglieranno dove andare a bussare, chi lo sa :p

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