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Rumours |
Pubblicato il 29/03/2003 alle 22:10:11 | |
In Cattività con i Quintorigo
E' uscito il nuovo lavoro in studio dei Quintorigo. Il 4 aprile parte il tour.
A pochi giorni dall’uscita del terzo disco “In Cattività” (nei negozi dal 21 marzo su etichetta Universal), che vede la partecipazione illustre di Ivano Fossati, che canta e suona in 2 brani, i Quintorigo si stanno già preparando per il nuovo tour.
Il gruppo emiliano, nonostante la giovane vita artistica (il primo album “Rospo” è del 1999), vanta già una lunga e positiva serie di live con oltre 200 concerti in due anni.
Proprio il desiderio del contatto con il pubblico, accompagnato dall’eccezionale resa delle loro performance dal vivo, passeranno solo due settimane tra l’uscita dell’album e la prima data del tour, che partirà dal Naima di Forlì il 5 aprile.
Per dieci date, che spazieranno dai teatri ai principali club, l’originale formazione interpreterà in concerto i brani del nuovo lavoro, senza tralasciare le hit più famose.
I Quintorigo sono: John De Leo (voce), Valentino Bianchi (sassofono), Andrea Costa (violino), Gionata Costa (violoncello), Stefano Ricci (contrabbasso).
Queste le date del tour:
5 aprile Forlì Naima
11 aprile MARGHERA (VE)041
15 aprile MILANO Teatro Ciak
18 aprile ROMA Teatro Ambra Jovinelli
24 aprile ANCONA Barfly
1 maggio TORINO Piazza S.Carlo
2 maggio ORZINUOVI (BS)Buddha Caffè
8 maggio CODEVILLA (PV)Thunder Road
17 maggio FIRENZE Flog
Per informazioni al pubblico:
Tel. 02 5457557
Dopo sei mesi di gestazione esce il nuovo disco dei Quintorigo, In cattività. E’ stato registrato ai Gam Gam Studios, vicino a Rimini, da Max Monti e Mauro Pilato. Si tratta di una cattività intensa, che non ha affatto spento la voglia della formazione – immutata nei suoi componenti di base – di essere totalmente immersa nella musica. Forse è segno di un esilio volontario dal mondo dello spettacolo attuale, colmo di partecipazioni televisive, esteriorità e show che hanno sempre meno a che fare con essa.
“Al centro del nostro lavoro sta la curiosità, una ricerca di spunti nuovi condotta senza l’ansia di piacere a tutti i costi e senza accettare imposizioni o compromessi”. Così dice John De Leo di un album che è nato per accumulazione: di idee, di canzoni, di personaggi. Alcune delle sue parti sono finite all’interno del film La forza del passato, presentato al Festival di Venezia, diretto da Pergiorgio Gay e tratto dal romanzo di Sandro Veronesi. Sono diventate una colonna sonora rarefatta e trasognata, in perfetta sintonia con le immagini che si è trovata a descrivere. Il resto ha subìto diverse mutazioni, prendendo le mosse da ciò che avrebbe potuto anche essere un cd dal vivo: un progetto che è stato accantonato quando sono nate composizioni inedite e sono state affinate cose già pensate.
L’eclettismo del gruppo tocca con In cattività il suo apice: dai toni bandistici – e non poco ironici – di alcuni momenti al confronto con la tecnologia, con suoni e frasi che vengono ripresi e messi in rotazione; dalla voce di De Leo, che abbraccia una gamma timbrica vastissima senza mai fare esercizio di stile, ad una ricerca sul testo che è divenuta sempre più minuziosa e letteraria.
Già le cover sono particolari: una Night And Day innervosita dalla frattura a cui viene sottoposta la melodia, la dolcezza di Darn That Dream che mescola il taglio jazzistico delle strumentazioni con toni volutamente retro’ e Clap Hands, di Tom Waits, che supera addirittura l’originale sul piano del rumorismo cupo ed ipnotico.
Ci sono poi un paio di sipari orchestrali che fanno da sfondo paesaggistico (Bogliasco, per esempio) e, soprattutto, ci sono le nuove canzoni: la ninnananna un po’ inquietante e aurorale di Illune, che apre e chiude il disco; Neon-Sun, il pezzo più coinvolgente dell’album, che mescola folk, soul, pop nel senso meno banale del termine; la sarabanda di U.S.A. e getta, parodia dedicata allo stress imperante nel sistema economico in cui sopravviviamo; la trasfigurazione di Deux Heures De Soleil e la divagazione intimistica di Dimentico di Ivano Fossati, dove le parole vengono avvicinate e sovrapposte per aumentarne in qualche modo i significati.
Infine spiccano i tre movimenti di Raptus, la scommessa più importante di In cattività: un vero e proprio racconto costruito su campionamenti e su scat vocali che narra di un condominio e del suo “inquilino inesistente”, ispirandosi direttamente alla Centuria 51 dello scrittore Giorgio Manganelli, e finendo per portarci in una surrealtà vicina agli scritti migliori di Dino Buzzati.
E’ la musica qui a dettare legge, senza sovrastrutture. Una espressione che non appartiene ad un unico genere, ma li contamina tutti e si pone fuori da qualsiasi facile definizione, felicemente.
TRACK- LIST :
1) Illune (ninna nanna)
2) Neon–Sun
3) Clap Hands
4) Bogliasco
5) U.S.A. e getta
6) (cirillico)
7) Dimentico
8) Night and Day
9) Deux Heures de Soleil (Deux)
10) Raptus (Il Signore Inesistente)
11) Rap-tus
12) Raptus (La Dimora Inaccessa)
13) Darn that Dream
14) Illune
In Illune e Dimentico canta e suona Ivano Fossati. In U.S.A. e getta suona la banda di Massamalata.
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